Salerno, false patenti nautiche: molto degli indagati patteggiano, pene dai 5 mesi ai due anni

Assolto dal gup di Salerno l'ex calcatore del Napoli Calcio Daniele Portanova, l'affare frutto agli organizzatori decine di migliaia di euro

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Nicola Sorrentino
Domenica 5 Maggio 2024, 06:55
3 Minuti di Lettura

False attestazioni per il rilascio di patenti nautiche, senza la necessità di sostenere l'esame teorico o pratico: sono 37 le persone che hanno patteggiato dinanzi al Gup del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, nell'ambito dell'inchiesta che a luglio 2022 condusse all'arresto di un sottufficiale della Capitaneria di Porto, originario di Cava de' Tirreni, già giudicato in sede di abbreviato un anno fa. Il resto degli imputati ha concordato pene che vanno dai 5 mesi ai 2 anni di reclusione. In molti hanno anche provveduto ad un risarcimento del danno. Il giudice ha invece assolto Daniele Portanova, ex calciatore del Napoli, per non aver commesso il fatto. Al termine dell'udienza preliminare è stato fissato il processo per un paio di posizioni mentre, con abbreviato, è stata emessa una condanna per 5 mesi. Le accuse contestate, a vario titolo, erano di falso materiale in atto pubblico e corruzione.

Gli imputati erano in gran parte residenti nell'Agro nocerino, così come nel resto della regione e in altri comuni italiani. Fu proprio la Capitaneria di Salerno a condurre l'inchiesta, sviluppatasi dopo la scoperta di alcune anomalie nel corso di una verifica di routine, in relazione alle procedure di rilascio delle patenti. Molti degli episodi furono accertati, in prevalenza, a Salerno ma anche a Cava e Castellammare di Stabia, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che da servizi di osservazione e pedinamento.

Le patenti rilasciate da stampati autentici e registrate ad un primo controllo - secondo le accuse - sembravano in apparenza regolari. Le stesse venivano poi consegnate in cambio di soldi: dai 2 ai 3mila euro. Molto dipendeva dall'intermediario - alcuni rispondevano di corruzione - e dall’abilitazione richiesta. Nei casi al vaglio della procura, la tipologia di patente prevedeva di poter navigare entro le 12 miglia o senza limiti. Il reato di falso si consumava con la firma nel registro rilascio per la documentazione nautica. Molti furono i titoli abilitativi sequestrati così come il denaro, per un totale di 50mila euro, ritenuti profitto della corruzione. I due intermediari - tra il sottufficiale e i singoli clienti - provenivano da Cava e Castellammare (anche loro sono stati condannati in abbreviato un anno fa).

I primi riscontri dalla polizia giudiziaria furono ottenuti, invece, nel 2021, grazie alla verifica di registri e verbali di esame e patenti, in relazione alla posizione dei fascicoli dei singoli candidati. Il sottufficiale, invece, fu ripreso in video mentre preparava e completava la documentazione per una serie di candidati. Il collegio difensivo comprendeva gli avvocati Gregorio Sorrento, Francesco Vicidomini, Roberto Lanzi, Bernardina Russo, Stefania Pierro, Matteo Feccia, Giovanni Annunziata e Marco Senatore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA