Sigilli all'isola ecologica del Comune:
San Giorgio, indagati cinque funzionari

Sigilli all'isola ecologica del Comune: San Giorgio, indagati cinque funzionari
di Domenico Barbati
Lunedì 20 Febbraio 2017, 21:07
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Castel San Giorgio. I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Salerno, agli ordini del maggiore Giuseppe Ambrosone, hanno apposto i sigilli di sequestro ad un’area di proprietà delle Ferrovie dello Stato, nei pressi del locale scalo ferroviario, adibita di fatto a Centro comunale del servizio di raccolta e trasbordo di rifiuti solidi urbani. I carabinieri hanno scoperto che quella che era considerata ufficialmente l'isola ecologica del Comune, oltre a non essere autorizzata dal 2002, presentava gravi lacune dal punto di vista del rispetto delle norme ambientali.
Le  acque di dilavamento dell'area, situata alle spalle del cimitero, infatti,  si raccoglievano in una cunetta non collegata ad alcun corpo ricettore e non avviate alle operazioni di smaltimento. Per questo motivo i carabinieri hanno denunciato alla Procura presso il Tribunale di Nocera Inferiore i cinque dirigenti comunali succedutisi nel tempo sotto le giunte guidate dai sindaci Giuseppe Alfano, Andrea Donato, Franco Longanella, Pasquale Sammartino e con l'attuale commissario prefettizio Roberto Amantea.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo è stata eseguita in base al decreto del Gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Paolo Valiante, ed è stata coordinata dal sostituto procuratore Mafalda Daria Cioncada, della sezione reati ambientali della Procura nocerina, che ha emesso informazione di garanzia a carico di cinque funzionari comunali per il reato previsto dall’art.256/1 del D.L.vo n.152/2006 circa "l’illecita gestione di rifiuti pericolosi e non; in particolare perché nelle loro rispettive qualità, in relazione al Centro Comunale del Servizio di Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani, gestivano e/o consentivano il servizio in assenza della prescritta autorizzazione di legge in materia ambientale".
Nel corso del sopralluogo dei carabinieri dello speciale reparto a tutela dell’ambiente, sull’area venivano rinvenuti cassoni in ferro contenenti imballaggi in plastica ed in ferro, rifiuti dello spazzamento stradale, neon esausti, inerti derivanti da attività di demolizione, imballaggi in vetro, rifiuti ferrosi, nonché sacchi in pvc contenenti medicinali scaduti.
Tra l’altro lo stesso Gip, nel decreto che dispone il sequestro preventivo, ha evidenziato che “al cancello di ingresso dell’area era apposto un cartello con intestazione del Comune di Castel San Giorgio, riportante la dicitura Accesso Isola Ecologica”. Un cartello che chiama in causa le responsabilità dell'ente Comune che finisce così al centro della nuova bufera. I funzionari pubblici di Castel San Giorgio,  pochi mesi fa, erano stati al centro di un'altra vicenda riguardante i cartellini marcatempo e proprio per questa indagine un'alta dirigente fu denunciata dai carabinieri ed è attualmente ancora sospesa dal servizio. La stessa dirigente figura anche tra i cinque denunciati dai carabinieri del Noe per l'isola ecologica sequestrata. Il sito di raccolta dei rifiuti, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, era stato realizzato nel febbraio 2001 in epoca di emergenza rifiuti ed autorizzato con ordinanza urgente prorogata fino al 16/12/2002. Successivamente a tale data non è mai intervenuta l’autorizzazione quale “sito di stoccaggio / isola ecologica”. Per questo motivio, dopo 14 anni, il Gip ritenendo che la "libera disponibilità da parte degli indagati del centro di raccolta in questione aggravi o protragga le conseguenze del reato ovvero possa agevolare la commissione di altri reati ha disposto il sequestro".
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