Stop del giudice al trasferimento
del docente in Emilia

Stop del giudice al trasferimento del docente in Emilia
di Gianluca Sollazzo
Sabato 3 Settembre 2016, 09:30 - Ultimo agg. 11:06
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E’ bufera sui trasferimenti dei docenti neo assunti nel piano della Buona scuola. Chi ha preso la strada delle province del centro-nord Italia potrebbe sperare in un clamoroso riavvicinamento, perché con una ordinanza sospensiva il Tribunale del lavoro di Salerno ha dato ragione a una docente salernitana di scuola elementare che nei giorni scorsi si era opposta al provvedimento di trasferimento in Emilia Romagna secondo quanto stabilito dal cervellone del Ministero dell’Istruzione. E’ il primo provvedimento di un giudice in Italia a favore di una maestra del sud che si è opposta all’esodo al centro-nord.

«Siamo in attesa di leggere le motivazioni della ordinanza – spiega a caldo la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese – si tratta senza dubbio di una decisione importante che voglio conoscere». Erano i primi giorni di agosto quando l’algoritmo ministeriale ha sancito definitivamente il trasferimento lontano da Salerno di centinaia di docenti di scuola elementare neo assunte col piano straordinario della legge 107. Per molti insegnanti stabilizzati dopo anni di lungo precariato quei giorni di festa si trasformarono in una doccia gelata per le sedi piombate dal Lazio in su che avrebbero comportato un improvviso allontanamento dalla famiglia e dalla propria terra. Solo nel Salernitano sono state 239 le maestre trasferite in Lombardia, 33 in Piemonte, 100 in Toscana, 20 in Liguria e ben 84 in Emilia Romagna. E proprio tra le 84 insegnanti di scuola elementare destinate in Emilia ce n’è una che da ieri è riuscita a bloccare il trasferimento dopo l’assunzione. E’ stata notificata nelle ultime ore all’Ufficio scolastico provinciale di via Monticelli una ordinanza sospensiva emessa dal giudice Ippolita Laudati della sezione lavoro del Tribunale di Salerno che ha sospeso immediatamente gli effetti del provvedimento di trasferimento del Miur nell’ambito delle operazioni nazionali stabilite in base a criteri dell’algoritmo finito da settimane nell’occhio del ciclone di insegnanti e sindacati.
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