Salerno, denunce in aumento. Il questore Conticchio: abbandonate la cultura dell'indifferenza

Si riducono anche le violenze in famiglia: cultura sociale o fenomeno sommerso?

Il questore di Salerno Giancarlo Conticchio
Il questore di Salerno Giancarlo Conticchio
di Petronilla Carillo
Venerdì 24 Novembre 2023, 06:05 - Ultimo agg. 12:24
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Violenza di genere, aumentano le denunce per atti persecutori in tutta la provincia di Salerno. Sono 201 da gennaio a novembre 2023, +41% rispetto al 2022 (nello stesso periodo erano 143), si riducono quelle per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Questi ultimi, soprattutto, sono del 19% in meno rispetto all’anno prima (da 796 nel 2022 a 642 nel 2023). «Credo che sia un ottimo risultato, vuol dire che le vittime stanno prendendo coraggio, stanno venendo allo scoperto perché hanno paura e perché sanno che avranno assistenza» commenta il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio. E così, dati alla mano, emergono anche altri dettagli importanti per capire la portata del fenomeno. Ad una diminuzione delle misure di prevenzione corrisponde un aumento delle misure cautelari. Rispetto ai 31 ammonimenti per atti persecutori di quest’anno, corrispondono i 33 dell’anno prima. Per quanto riguarda invece i maltrattamenti in famiglia, riducendosi le denunce e migliorando (forse) i comportamenti sociali, si riducono anche gli ammonimenti del 37% rispetto all’anno prima. Ma c’è un importante incremento per quanto riguarda il divieto di avvicinamento (+4% da 168 del 2022 a 173 del 2023) ed allontanamento dalla casa familiare (+7% da 49 a 58).
L’APPELLO
«Quello che dobbiamo imparare a fare - commenta ancora il questore di Salerno Giancarlo Conticchio - è abbandonare la cultura dell’indifferenza: chi si gira dall’altra parte ha le stesse responsibilità di chi usa violenza. Se si sentono con un certa frequenza urla e rumori nell’appartamento vicino, non si può fare finta di nulla ma bisogna chiedere aiuto per quella donna che spesso si sente urlare o piangere. A tal proposito voglio anche ricordare che gli ammonimenti possono essere fatti dal questore anche su denuncia di una persona terza». E ancora: «Troppe volte le donne si confidano con un’amica e questa tace. Ma bisogna anche avere capacitò di ascolto non soltanto da parte degli esperti ma da parte di tutti: se vedete una donna spenta, che sorride poco mentre prima era allegra, allora sono campanelli di allarme, ci sono segnali ed indicatori che non devono assolutamente essere trascurati». 
LA LEGGE
«Sicuramente - prosegue il capo della polizia salernitana - la legge cambia a seconda anche delle emergenze che si registrano e il codice rosso sicuramente ha dato un grosso aiuto: spesso dicono che tre giorni dalla denuncia al riascolto della vittima sono tanti ma non è così: se ci sono le condizioni per temere un’aggressione si agisce subito». Molti provvedimenti però vengono violati. Negli ultimi mesi la cronaca registra continue violazioni delle prescrizioni a carico dell’aggressore e così la misura si aggrava. «Tra gli aggravamenti della misura è previsto - spiega ancora Conticchio - la richiesta da parte del questore del braccialetto elettronico che consentirebbe un più veloce monitoraggio degli spostamenti. Purtroppo chi viola le prescrizioni è paragonabile a chi viola i domiciliari e sicuramente gli arresti che si stanno effettuando sono un buon segno: questi uomini spesso pensano di non poter essere controllati. Così non è: la soglia di attenzione si è molto elevata come la capacità di chiedere aiuto da parte delle donne». Il questore, poi, si sofferma anche sul ruolo della donna oggi: «Non sono più e solo massaie di casa, oggi una donna come la Cristoforetti riveste un ruolo che prima era solo degli uomini. Credo che le donne stiano prendendo coscienza di questo». Quindi chiosa: «Ci tengo a lanciare un monito alle donne: non andate mai all’ultimo appuntamento o, se volete, andate accompagnate, non da sole con lui e avvisate qualcuno sui vostri spostamenti, Questo è molto importante».


IL CASO
Ci potrebbe essere anche un altro fattore che potrebbe condizionare i dati in calo sui maltrattamenti in famiglia: la paura di denunciare.

Un fenomeno sommerso di cui il questore ha parlato ieri agli studenti nel corso della manifestazione «Questo non è amore» e sul quale bisogna puntare per ridurre ancora più drasticamente il fenomeno dei femminicidi. Come quello di Maria Rosa Troisi, avvenuto a Battipaglia a fine settembre.

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