Melanoma Day, è l'11 maggio la giornata della prevenzione: il tumore alla pelle è il terzo più frequente in Italia

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi sfiora il 90 per cento dei pazienti

Melanoma Day, presentato il 7 maggio 2024 nella sala stampa della Camera dei Deputati: l'11 la giornata di prevenzione
Melanoma Day, presentato il 7 maggio 2024 nella sala stampa della Camera dei Deputati: l'11 la giornata di prevenzione
Martedì 7 Maggio 2024, 18:09
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L’estate è alle porte e finalmente potremo goderci la bella stagione, ma purtroppo con il sole arrivano anche i rischi per la pelle. È stato presentato oggi, 7 maggio 2024, nella sala stampa della Camera dei Deputati il Melanoma Day, la giornata di prevenzione e informazione prevista per l'11 maggio (che è anche la data dell'Euro melanoma day), organizzata dall'Associazione omonima guidata da Gianluca Pistore. 

All’incontro hanno partecipato politici, esperti e numerosi rappresentati di una decina di associazioni attive sul territorio che, denunciando tempi troppo lunghi per le visite dermatologiche e molte difficoltà di accesso ai farmaci più innovativi, hanno messo in programma numerosi eventi di sensibilizzazione e screening gratuiti in tantissime città. 

Melanoma, cos'è

Il melanoma è un tumore della pelle che nasce dalle cellule pigmentate, i melanociti da cui dipende anche la produzione di melanina. La principale causa del melanoma è l'esposizione eccessiva ai raggi ultra violetti (Uv) che possono provenire sia dal sole che da fonti artificiali come le lampade abbronzanti, ma anche fattori genetici o antecedenti familiari, pelle chiara e un sistema immunitario debole possono incrementare le possibilità di sviluppare questa forma di cancro.

I casi sono raddoppiati negli ultimi 10 anni e in Italia nel 2023 ci sono stati 12.700 nuovi malati di melanoma.

«È irrinunciabile cogliere ogni occasione per fare prevenzione soprattutto nelle malattie oncologiche come il melanoma, attraverso screening mirati, perché stiamo parlando del terzo tumore più frequente in Italia negli uomini e nelle donne sotto i 50 anni - è il messaggio inviato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che non è potuto intervenire all’incontro -. Oggi lo Stato investe il 95 per cento delle risorse nelle cure e il restante 5 nella prevenzione. Dobbiamo invertire questo trend».

All'incontro, che si è svolto con il contributo non condizionante di Banca popolare del Cassinate e di Msd e al quale hanno partecipato tra gli altri Goffredo Freddi di Msd Italia, Annarita Patriarca (deputata FI) e Beatrice Lorenzin (Pd), ha partecipato anche il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene dell’Universita Cattolica del Sacro Cuore di Roma che ricorda: “Il melanoma in Italia, come nel resto del mondo, è una patologia in aumento legata a fattori ambientali cioè l'eccessiva esposizione al sole e alla mancanza di prevenzione nel senso che questo è un fenomeno che si può e si deve prevenire sia evitando l'insorgenza della malattia (prevenzione primaria) che con la diagnosi precoce (prevenzione secondaria)». «In Europa si sta facendo molto, ma a macchia di leopardo, come in Italia - aggiunge Ricciardi -. Non c'è purtroppo una vera strategia coordinata a livello nazionale per la prevenzione del melanoma, e’ quindi lodevole l'iniziativa delle associazioni che si sono messe insieme per segnalare questi problemi».

Investire in prevenzione fa risparmiare, ne è convinto il professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell'Ismass (Istituto internazionale di scienze mediche, antropologiche e sociali) che ricorda «questo tumore colpisce tutte le popolazioni del mondo, comprese quelle africane, anche se si pensa il contrario e purtroppo i casi sono sottostimati. Fortunatamente la ricerca negli ultimi anni ha permesso di migliorare le cure dei malati tanto che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi sfiora il 90 per cento dei pazienti».  «Puntare sulla prevenzione e velocizzare i percorsi è fondamentale - sottolinea il deputato Luciano Ciocchetti (FdI), che ha promosso l'incontro a Montecitorio -. Per questo ho presentato in Parlamento una proposta di legge per riconoscere il Melanoma day: spero che la proposta sia approvata al più presto, come grande azione culturale di formazione e informazione».

Fabrizio D’Alba, direttore generale del Policlinico Umberto I, ha fatto emergere una rilevante contraddizione: «L'ospedale che dirigo ha una centro di riferimento altamente specializzato per la cura del melanoma e abbiamo le più moderne tecnologie e gli ultimi farmaci per i malati, tutto molto costoso, ma dobbiamo sempre stare attenti a non fare andare i conti del Policlinico in rosso...». Comunque oggi la migliore cura anche del melanoma «è fare prevenzione e diagnosi precoce - aggiunge il manager -. In questa logica spero che entrino nei Lea (i livelli essenziali di assistenza, ndr) presto gli screening anti melanoma». 

È d’accordo Antonello Aurigemma, presidente del consiglio regionale del Lazio: “bisogna avere una visione della sanità che non può essere trattata come una formula algebrica per fare quadrare i conti. E la prevenzione, dobbiamo sottolinearlo, non è un costo ma un investimento perché permette di prevenire tante malattie, ricoveri e consumo di farmaci”. 

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