Gibson e Stallone, che coppia! E la Napoli dei «Falchi» trionfa a Hollywood

Gibson e Stallone, che coppia! E la Napoli dei «Falchi» trionfa a Hollywood
di Titta Fiore
Martedì 21 Febbraio 2017, 23:03 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 10:20
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Comincia da "Los Angeles, Italia", con un premio per il miglior regista dell'anno,  la seconda vita artistica di Mel Gibson. Per dieci anni lontano da Hollywood, messo al bando dalla comunità del cinema per le sue intemperanze verbali e di comportamento che gli costarono anche l'arresto, ora l'attore e regista australiano conosce una nuova giovinezza professionale, sancita da sei nomination all'Oscar per il suo nuovo film, "The Hacksaw Ridge", e festeggiata proprio in apertura del festival che Pascal Vicedomini organizza a Hollywood nella settimana che precede l'Oscar.

 
 

Ad alto tasso di glamour la premiazione in un Chinese Theatre gremito: a consegnare la statuetta, un amico di lunga data di Mel Gibson, Sylvester Stallone, a sua volta premiato con il "Jack Valenti Award". "Sly era il mio consigliere quando ho iniziato a lavorare a Hollywood", ha ricordato Gibson con una punta di commozione. E lì, in mezzo a tanti attori e registi italiani protagonisti del festival, aperto dall'anteprima assoluta del film di Giovanni Veronesi "Non è un paese per giovani", il regista di "La passione di Cristo" non ha mancato di testimoniare ancora una volta il suo amore per il Belpaese: "Amo l'Italia" ha detto ricordando le riprese del suo kolossal a Matera, "e trovo sempre un'occasione per visitarla. Anche adessso ci sto pensando e presto tornerò per girarvi un nuovo film". 
Tra il pubblico ad applaudire il "figliol prodigo" di Hollywood anche Mira Sorvino, Elisabetta Gregoraci, Veronica e Eleonora Gaggero, Mirko Trovato di "Braccialetti Rossi"; sul palco, in una serata che davvero si è configurata come un'anticamera degli Oscar, tra i premiati c'era Justin Hurwitz, candidato all'Academy Award per la colonna sonora di "La La Land", premiato al Teatro Cinese con il "LA Italia Award" da Tony Renis e dai colleghi musicisti Mike Stoller e Charles Fox. E poi il cast e i produttori di "Lion, la strada verso casa", il film di Garth Davis con Nicole Kidman e Dave Patel candidato a sei Oscar. Era in sala il piccolo Sunny Pawar, che interpreta il protagonista da bambino e che per giungere negli Stati Uniti ha dovuto affrontare le difficoltà della stretta all'immigrazione voluta dal governo Trump. Lo ha detto a chiare lettere il produttore del film Harvey Weinstein: "Sarei stato disposto a fare venire Sunny e la sua famiglia con un jet privato, ma poi siamo riusciti a sbloccare la situazione". Comunque vada, la serata dell'Oscar, almeno sul piano della polemica politica, si annuncia incandescente.

Quanto a "Los  Angeles, Italia", il festival nato da una felice intuizione del napoletano Vicedomini dà, accanto ai big internazionali, largo spazio al cinema e alla fiction nati all'ombra del Vesuvio.  Un'intera sezione della rassegna è infatti dedicata alle produzioni partenopee e già la prima di "Falchi", il film di Tony D'Angelo con Fortunato Cerlino ex Pietro Savastano di "Gomorra" e Michele Riondino, è stato accolto con  applausi calorosi dal pubblico del Chinese Theatre. Poi sarà la volta di Clementino, che rapperà sulle immagini di "Zeta" diretto da Cosimo Alemà, di "Core&sang" di Lucio Fiorentino con Massimiliano Gallo e di "The Grotto", prodotto e interpretato da Mario Rivelli. A chiusura del festival, infine, la proiezione di una puntata della fiction campione di ascolto  tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni "I bastardi di Pizzofalcone" con la regia di Carlo Carlei, un autore di casa a Los Angeles.
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