Udinese-Napoli, che spreco per gli azzurri: Osimhen in Friuli non basta

Si allontana l'Europa League per la squadra di Calzona

Udinese-Napoli
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Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Lunedì 6 Maggio 2024, 22:59 - Ultimo agg. 7 Maggio, 07:00
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Evidentemente doveva finire così. È lo specchio di questa disastrosa stagione che fa da contraltare a quella passata. Finisce con lo stesso identico risultato di un anno fa al Bluenergy stadium. Ma con ben altri umori in casa Napoli. Finisce con il Napoli che vede allontanarsi Calzona deve fare i conti con le tante assenze ed un attacco spuntato. Orfano di Kvaratskelia e Raspadori, l'allenatore del Napoli lancia nella mischia dal primo minuto Lindstrom (alla sua terza gara da titolare in una stagione a dir poco anonima per il danese) chiede un sacrificio a Politano (che non è al top e si vede) ed affida ad Osimhen il grosso del peso dell'attacco azzurro.

In mediana, Cajuste viene ancora una volta preferito a Traorè per prendere il posto dell'infortunato Zielinski, con Lobotka in cabina di regia (interessante il duello con il dirimpettaio Walace, tra i due migliori “cattura-palloni” della serie A) ed Anguissa sul fronte destro. Dall’altra parte, Fabio Cannavaro - alla sua prima da avversario del Napoli nelle vesti di allenatore - è costretto a ridisegnare la squadra complici ben sette indisponibili tra qualifiche ed infortuni. L’Udinese è invischiata in piena zona salvezza, ma l’ex scugnizzo de La Loggetta riesce ad imbrigliare bene i campioni d’Italia nel primo tempo, affidandosi ad un 3-4-2-1 molto elastico che infase dinon possesso ha il supporto di Ehizibue e Kamara bravi a soffocare il gioco sulle fasce degli avversari.

Non solo. Prima dell’intervallo i friulani provano anche a mettere lo sgambetto agli azzurri. 

 

Noia e rodaggio

La prima mezzora è di una noia mortale. Il Napoli mantieneuno sterile possesso palla. Gli azzurri faticano a fraseggiare a centrocampo (complice anche la fisicità dei bianconeri e tanto traffico nella zona nevralgica) e la costruzione dal basso va a farsi benedire. Ecco che ci si affida ai lancilunghi per il solo Osimhen che prova a spaziare su tutto il fronte offensivo, supportato a singhiozzo da Politano (non era al top ma ha stretto i denti) e con Lindstrom che fa il personaggio in cerca d'autore. Non si può certo pretendere da Ostigard (preferito a Juan Jesus) il compito di impostare l'azione dalle retrovie: la squadra appare distratta, imprecisa e abulica. Con poca voglia di correre e proporsi. Il movimento senza palla è merce rara. Ed ecco che il primo spavento arriva dalle parti di Meret con Lucca prima e Samardzic poi che scuotono gli azzurri (35'). Ma il Napoli non si sveglia e rischia ancora al tramonto del primo tempo con Bijol che, sugli sviluppi di un calcio d'angolo si gira bene in area e la indirizza sul palo lontano. Fatta eccezione per due strappi che non raggiungono neppure lo specchio della porta dell’Udinese si va negli spogliatoi senza reti e senza emozioni.

La ripresa

Evidentemente negli spogliatoi, Calzona si sarà fatto sentire. Sta di fatto che la ripresa comincia con un primo sussulto azzurro che lascia ben sperare: Cajuste approfitta di una leggerezza bianconera e di sinistro impegna Okoye sul primo palo. È il primo tiro nello specchio della porta per i campioni d’Italia. Evidentemente c’era bisogno di rompere il ghiaccio. Oppure era necessario che le lancette dell’orologio si avvicinassero a quelle dell’anno scorso quando Osimhen realizzo la rete che sancì lo scudetto. Stavolta il bomber mascherato ha giocato d’anticipo ed è entrato in terzo tempo nella retroguardia bianconera. Arriva così lo squillo di Osimhen che, alla prima incornata, la sblocca (6’) su assist di Politano: il nigeriano prende l’ascensore, asfalta entrambi i centrali (Bijol e Kristensen) e di testa la insacca alla destra di Okoye con la palla che carambola sul palo e si deposita in rete. Cannavaro sa che si sta giocando la salvezza e cambia subito. La risposta dei friulani arriva con il nuovo entrato Davis che dalla distanza impegna seriamente Meret. Il Napoli lascia campo e possesso palla ai padroni di casa e Meret è chiamato a sventare un tiro cross di Samardzic. Calzona a quel punto prova a mettere forze fresche in mediana richiamando in panchina Cajuste per inserire Traorè: non cambia nulla dal punto di vista tattico. Cambierebbe ancora il risultato ma la rete di Osimhen viene annullata dal Var per off side millimetrico. Poco più tardi il nigeriano cerca la doppietta ma trova i guantoni di Okoye prima di lasciare il campo a Simeone (per un fastidio al ginocchio). Ed ecco la doccia fredda: in pieno recupero Success trova la girata vincente che riaccende le speranze dei friulani in chiave salvezza.

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