Tecnologia, Urso: «L'Italia oggi è una sorpresa, un modello di resilienza»

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Martedì 16 Aprile 2024, 13:55
(LaPresse) A margine dell'inaugurazione del Salone del Mobile a Milano, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è intervenuto su alcuni degli argomenti più spinosi con cui il governo Meloni è alle prese. Alla domanda dei giornalisti se ci sia un futuro per l'automotive in Italia, il ministro ha spiegato: «Assolutamente sì. Così come c'è stato un futuro, e pochi lo credevano possibile, per l'arredo e il mobile, per le calzature, l'occhialeria e l'abbigliamento, così come c'è stato un futuro per l'alimentazione siamo diventati noi i produttori di qualità di eccellenza nel mondo, quando gli altri ritenevano che tutto questo andasse fatto fuori dall'Italia e fuori dell'Europa perché altre erano le fabbriche del mondo, perché il mondo era piatto e tutti potevano commerciare comunque altrove. E occorreva andare dove si potevano fare meglio gli affari, salvo poi sorprendersi che con la pandemia si siano interrotte le catene di approvvigionamento e mancavano i chip per fare un automotive». Urso ha poi aggiunto: «Le nostre imprese, e noi con loro, non abbiamo mai creduto a questa vulgata della globalizzazione. Per questo l'Italia oggi è una sorpresa, un modello in Europa di resilienza che tutti ci invidiano e di coesione sociale che tutti sono stupiti e per questo noi siamo convinti che insieme i Ministeri con le aziende in piena collaborazione e condivisione di obiettivi possono riaffermare una politica industriale in Italia così come noi la stiamo riaffermando in Europa che sta rivedendo la sua agenda sulla base proprio dell'impulso del governo italiano». Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha quindi proseguito: «Questo lo abbiamo dimostrato nel settore delle auto con regolamento dell'euro 7, il regolamento sui veicoli leggeri, questo lo abbiamo dimostrato con il regolamento sul packaging, lo stiamo dimostrando con il regolamento sulle materie prime critiche, sull'intelligenza artificiale. Noi stiamo cambiando già la politica industriale europea e con la prossima legislatura che sarà decisa dalla libera decisione di cittadini europei, realizzeremo finalmente una nuova politica industriale in Europa che si basa sugli investimenti e sulla produzione e sulla tutela dell'impresa e del lavoro europeo». Rispondendo poi a una domanda su come tutelare il lavoro nel settore automobilistico, anche in vista degli esodi incentivati annunciati da Stellantis, Urso ha detto: «Attraverso una politica industriale come quella che stiamo realizzando nel nostro paese che passa dai suoi asseti fondamentali, dalla siderurgia, che è assolutamente necessaria per fare auto, elettrodomestici, nautica, cantieristica e tanti altri prodotti che compongono l'industria manifatturiera di questo Paese. Nelle ultime settimane abbiamo messo in atto due significativi investimenti nella microelettronica, quello di Silicon Box che realizzerà la prima fabbrica del futuro in Italia, in una delle regioni del nord con 3 miliardi e 200 milioni di investimenti, 1600 ingegneri e poi successivamente l'assegnazione da parte della Commissione Europea della linea pilota sulla fabbrica del futuro che sarà realizzata a Catania per in materiali ad alta resistenza dei cippi che serviranno all'automotive e all'industria dell'aerospazio. Io sono convinto che tra poco settimane annunceremo un altro importante ancora più significativo investimento sulla microelettronica e nel contempo grazie al decreto energia che stabilisce dei parametri di qualità, gli investimenti in fotovoltaico, incentivati proprio dal piano Transizione 5.0».
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