Iia, la proposta del gruppo Seri a Invitalia: «C'è solo lui»

L'ok del Cda del socio di maggioranza, è il preludio alla cessione delle quote

Iia, la proposta del gruppo Seri a Invitalia: «C'è solo lui»
di Michele De Leo
Sabato 11 Maggio 2024, 09:17
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La cessione delle quote pubbliche della Industria Italiana Autobus è, dunque, al rush finale: nonostante le perplessità e le preoccupazioni sollevate dalle organizzazioni sindacali, dai lavoratori e dal territorio, il gruppo Seri di Vittorio Civitillo sarebbe ormai ad un passo dal rilevare l'unica azienda italiana specializzata nella produzione di autobus per il trasporto pubblico. fuori gioco la cordata di Gruppioni e Stirpe, il primo con stabilimenti in Irpinia, il secondo industriale patron del Frosinone.

Il testo finale dell'accordo tra gli azionisti della Industria Italiana Autobus ed il gruppo Seri è al vaglio del Consiglio di Amministrazione di Invitalia. L'ok del Cda del socio di maggioranza sarebbe il preludio per l'ultimo step: l'approdo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per le opportune valutazioni. Una conferma in tal senso arriva anche dal sottosegretario al Dicastero di via Molise Fausta Bergamotto nel corso della sua risposta in aula all'interpellanza urgente del vice presidente del gruppo Pd alla Camera Toni Ricciardi.

L'esponente di Governo fa chiarezza sulla vertenza, sottolinea le motivazioni che rendono necessaria la privatizzazione di IIa e si è arrivati a trattare con un unico gruppo industriale. «Nel 2015 spiega la Bergamotto la Iia ha presentato domanda per accedere al contratto di sviluppo: su un investimento totale di 48 milioni di euro, sono state concesse agevolazioni per 18 milioni di euro, accompagnate dall'ingresso di Invitalia nel capitale sociale. Una partecipazione che l'azienda non avrebbe potuto detenere per più di cinque anni».

Autorizzata all'ingresso nel gennaio del 2019, Invitalia è tenuta a dismettere la partecipazione. Inoltre, l'altro azionista pubblico, Leonardo ha già deliberato alla fine dello scorso anno di dismettere la sua partecipazione. La necessità di cedere le quote pubbliche ha convinto gli azionisti ad avviare un processo per l'individuazione di un socio privato. «Sono arrivate aggiunge la sottosegretaria alla Imprese ed al Made in Italy diverse manifestazioni di interesse, (oltre alla Seri quelli della Gruppioni-Stirpe, ndr) delle quali solo due si sono concretizzate in vere e proprie offerte, una delle quali è stata ritenuta non congrua dagli advisor individuati dagli stessi azionisti».

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A questo punto, sul tavolo l'unica offerta del gruppo Seri. I rappresentanti del Governo hanno pure provato a mettere in campo «tentativi di negoziato tra le due cordate» ma, «benché auspicabile, il percorso verso un'intesa non è stato percorribile». La Bergamotto non manca di sottolineare come «il Governo ha più volte autorizzato Invitalia ad effettuare interventi di supporto finanziario atti a garantire la continuità aziendale», ribadendo come «solo nel 2024, Invitalia è stata autorizzata ad effettuare conferimenti soci per 12 milioni di euro». A questo punto, l'intesa con il gruppo Seri potrebbe essere cosa fatta, nonostante le pressioni che continuano ad arrivare dal territorio. «L'offerente chiarisce ancora la Bergamotto si è impegnato a immettere nuova liquidità da destinare a investimenti ulteriori rispetto a quelli previsti dal piano industriale 2023 2026». I lavoratori potrebbero affidarsi all'intervento del Governo che «verificherà che l'accordo preveda clausole volte al mantenimento dei livelli occupazionali».

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