Primo maggio, nel Sannio tra vertenze e futuro

Spopolamento, opere e sicurezza le priorità dei leader di Cgil, Cisl e Uil

La festa del 1° maggio a Benevento
La festa del 1° maggio a Benevento
di Antonio Mastella
Mercoledì 1 Maggio 2024, 00:00
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«È un primo maggio che celebreremo ponendo al centro dell’attenzione tre dei problemi fondamentali di questo territorio, dalla cui soluzione dipende la concreta possibilità di vedere il Sannio imboccare, una volta e per sempre, la via dello sviluppo: la desertificazione, l’insufficienza delle infrastrutture, volano fondamentale per l’economia, la sicurezza nei luoghi di lavoro». È con la denuncia, l’ennesima, di queste vertenze sempre drammaticamente aperte, che le organizzazioni sindacali danno vita, oggi, alla festa del primo maggio. Parola dei segretari generali di Cgil, Luciano Valle, Uil, Luigi Simeone, e Cisl, Fernando Vecchione. Temi che snoccioleranno nel corso dell’incontro pubblico in via Traiano, all’ombra dell’Arco che ha dato il nome alla strada, a partire dalle 10.

LA LINEA

«Chiederemo – avverte il leader della Uil – spiegazioni sulle ragioni che impediscono il decollo della piattaforma logistica in valle Ufita e quello dello scalo merci a ponte Valentino.

Siamo stanchi di assistere alla diatriba tra governo e Regione sui fondi di coesione. La smettano di tirarsi sedie addosso il ministro (Fitto) e il governatore (De Luca) e le utilizzino per sedersi attorno a un tavolo e trovare subito la soluzione. Se non si volta pagina – l’amara considerazione – siamo condannati all’oblio». Non si trascurerà di denunciare i guasti che i prolungati lavori della Benevento-Cancello stanno causando, relegando la provincia sannita a un isolamento ritenuto ormai insopportabile «tenuto anche conto – denuncia ancora Simeone – dello stato in cui versano le strade». Si insisterà sulla necessità di intensificare «le ispezioni nei cantieri e dovunque si eserciti l’attività lavorativa – sottolinea a sua volta Vecchione - da parte delle istituzioni preposte per accertare che si eserciti il rigoroso rispetto delle norme poste a tutela dei lavoratori. È di questi giorni – ricorda il leader cislino – il risultato di dieci accertamenti in altrettante aziende, da quelle edili a quelle agricole: in tutti i casi sono state contestate violazioni alle disposizioni di legge in materia». Non dimenticherà il sindacato di porre ancora una volta all’indice le conseguenze del dimensionamento scolastico, «che condanna a rendere ancora più deserte le zone più interne». Ci va giù duro anche Valle: «È una celebrazione che viviamo oggi all’insegna del dramma. Il lavoro regolare è sempre più un miraggio mentre spopola quello “in nero” e sottopagato, con i nostri giovani costretti ad andare via. Si aggrava la condizione di desertificazione delle comunità per la denatalità ma anche per la chiusura di scuole. Manca, più in generale, una legislazione che tuteli le aree interne. Relegando ai margini il dettato costituzionale, si riduce la fruibilità del servizio sanitario pubblico, soprattutto per gli anziani. È questo il nostro primo maggio».

IL QUADRO

Il mondo imprenditoriale, sostanzialmente condivide le analisi del sindacato, sollecitando un ruolo sempre più incisivo delle istituzioni. «L’appuntamento di oggi è anche quello – osserva Claudio Monteforte, presidente della Piccola industria di Confindustria Beneventana – dell’imprenditore che apre ogni giorno i cancelli della fabbrica, è in prima linea, rischia con i propri capitali perché possa aumentare la produzione e, quindi, l’occupazione». Pesa, naturalmente, il dramma dello spopolamento «ma di positivo c’è che la nostra industria è resiliente. Siamo schierati con i nostri lavoratori perché le istituzioni tutelino il territorio, provvedendo a dotarlo di tutto ciò che occorre in termini infrastrutturali perché possa finalmente decollare». Per Antonio Casazza, presidente di Confagricoltura, si tratta di «un appuntamento grazie al quale si riconosce e valorizza il ruolo fondamentale di tutti i lavoratori, non solo di quelli dipendenti». È indispensabile la sinergia tra universo produttivo e istituzioni. «Grazie a questa collaborazione – annota – è stata sottoscritta, con l’Inps, la “rete di qualità”, uno strumento che permette al mondo imprenditoriale agricolo di elevare lo standard qualitativo della propria attività. Bisogna continuare su questa strada, intensificandola». «Perché si trovi una soluzione, occorre un salto di qualità – la riflessione finale di Simeone – della classe politica, che oggi manca».

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