Sant'Agata de' Goti, attivisti ospedale Sant'Alfonso: «Parole Morgante non ci rassicurano»

L'affondo: «Non ce la sentiamo di apprezzare l’impegno»

L'ospedale di Sant'Agata de' Goti
L'ospedale di Sant'Agata de' Goti
di Vincenzo De Rosa
Giovedì 9 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:00
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Se per i sindaci, l’incontro di martedì con il direttore generale dell’azienda ospedaliera «San Pio» Maria Morgante è stato foriero di riscontri positivi, lo stesso non vale per gli attivisti santagatesi del «Movimento civico per l’ospedale».

«Le parole della manager Morgante - sottolineano - non ci rassicurano affatto e proprio non ce la sentiamo di apprezzare l’impegno». Riavvolgendo il nastro degli ultimi giorni, i sindaci di Benevento Clemente Mastella, di Sant’Agata de’ Goti Salvatore Riccio, di Apice Angelo Pepe, di Dugenta Clemente Di Cerbo, di Frasso Telesino Pasquale Viscusi e di Limatola Domenico Parisi, erano riusciti nella mattinata di martedì a incontrare il management dell’azienda ospedaliera dalla quale dipende il «Sant’Alfonso Maria de’ Liguori» di Sant’Agata. La delegazione aveva ricevuto rassicurazioni sul futuro del Pronto soccorso della struttura santagatese, con la copertura dei turni h24. Al tempo stesso, però, la Morgante aveva informato i sindaci circa l’esito negativo della procedura concorsuale indetta dalla Regione, in quanto nessun dirigente medico vincitore ha opzionato il presidio ospedaliero di Sant’Agata, né quello di Benevento. Per il «Movimento civico», però, gli esiti del confronto tra sindaci e Morgante non possono rassicurare il territorio.

«Attualmente - sottolineano gli attivisti - il presidio ospedaliero “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” non garantisce i livelli minimi di assistenza sanitaria sul territorio.

Gli atti regionali stabiliscono per Sant’Agata de’ Goti un ospedale dotato di reparti e di un Pronto soccorso pienamente funzionante, prevedendo la copertura finanziaria necessaria. Non intendiamo, pertanto, accontentarci e finanche ringraziare per la copertura dei turni del Pronto soccorso a intervalli di quindici giorni. Per quanto ancora durerà quest’agonia?». Quindi la riflessione sul problema della mancanza di medici. «Riaprite i reparti del “de’ Liguori”. La dirigenza ospedaliera sostiene che non ci sono medici disponibili a lavorare presso il presidio ospedaliero. Ma quale medico - denunciano gli attivisti - accetterebbe di lavorare al “de’ Liguori” con la consapevolezza di dover fare turni di Pronto soccorso?».

Sull’incontro di martedì è tornato, intanto, anche il sindaco di Sant’Agata de’ Goti Salvatore Riccio. «Prendo atto dell’impegno della Morgante per garantire attività di emergenza urgenza dell’Aorn San Pio e in particolare - ha dichiarato la fascia tricolore - la copertura dei turni h24 presso il Pronto soccorso di Sant’Agata, che resterà operativo, con la preziosa collaborazione dei dirigenti medici attualmente in servizio». Riccio parla però anche dell’attuazione del decreto 41: «Continueremo a lavorare insieme ai colleghi sindaci, ai vertici aziendali, a tutte le autorità e alle istituzioni preposte, affinché si attui definitivamente e in toto quanto previsto dal decreto 41/2019 per l’ospedale di Sant’Agata de’ Goti e per la sanità sannita».

Quindi l’auspicio della fascia tricolore del centro saticulano: «Spero che il cordiale e concreto incontro, che si è svolto in un clima sereno e propositivo e di sincera collaborazione istituzionale, possa rappresentare l’inizio di una nuova fase di lavoro, condiviso e organico, per garantire servizi sanitari efficienti, sia nelle attività di emergenza-urgenza che in altri comparti e unità specialistiche, necessari per soddisfare le esigenze e i bisogni di un vasto territorio e dei suoi numerosissimi abitanti ai quali vanno garantiti il diritto alla salute e la certezza delle cure».

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