Benevento, 13enne morto: il giallo delle cause e il dolore infinito

La salma liberata dopo il riscontro diagnostico del «Rummo»

Un'ambulanza durante un soccorso
Un'ambulanza durante un soccorso
di Luella De Ciampis
Martedì 7 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:07
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Avrebbe compiuto 14 anni alla fine di ottobre l'alunno dell'istituto comprensivo «Moscati» morto per arresto cardiaco nel primo pomeriggio di domenica al Pronto soccorso del «Rummo». Era tornato venerdì dalla gita scolastica a Roma, organizzata con le terze classi della scuola media che frequentava. Proprio la recente gita scolastica, sulle prime, ha fatto pensare a un'indisposizione passeggera legata alle intemperanze tipiche dell'età.

Nel pomeriggio di ieri la salma è stata sottoposta a un riscontro diagnostico interno, effettuato dal medico legale dell’ospedale «Rummo», per accertare le cause del decesso, in assenza di denunce da parte dei familiari e di indagini conseguenti da parte della Procura.

Subito dopo la salma è stata liberata ed è a disposizione della famiglia per la celebrazione dei funerali.

Domenica mattina, il ragazzino che era in perfetta forma fisica e non aveva patologie pregresse, ha cominciato ad avvertire i primi sintomi del malore che poi non gli avrebbe lasciato scampo. Il vomito e un accesso febbrile improvviso hanno preceduto lo stato di semincoscienza che hanno determinato l'arresto cardiaco intervenuto in pochi minuti. I familiari si sono resi conto che qualcosa non andava e hanno chiamato i sanitari del 118 ma all'arrivo tempestivo dell'ambulanza infermieristica e della rianimativa della Croce rossa, il 13enne era già in arresto cardiaco e, nonostante tutti gli sforzi per rianimarlo, il suo cuore non ha mai ricominciato a battere, neanche al Pronto soccorso del «Rummo» dove c'è stato un vero e proprio tour de force dei medici che hanno continuato con le manovre rianimative per oltre due ore nel disperato tentativo di strapparlo alla morte. Un'esperienza devastante per tutto il personale sanitario ma soprattutto per il medico che gli ha prestato le cure in Pronto soccorso, ancora sotto choc.

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Intanto, l'Asl non ha ricevuto segnalazioni dall'ospedale in merito al sospetto di una malattia infettiva perché i medici non hanno ravvisato alcun segnale clinico che facesse pensare a una meningite fulminante. Non c'era presenza delle «petecchie» che compaiono in questa circostanze sul corpo del 13enne, né erano visibili altri sintomi riconducibili alla malattia e, infine. non ci sono elementi di prova in tal senso emersi dalle analisi del sangue. D'altra parte, anche se il riscontro diagnostico effettuato al «Rummo» avesse evidenziato una meningite, sarebbe comunque già tardi per attivare la profilassi antibiotica ai contatti che va iniziata entro le 48 ore dall'esordio del caso accertato. Sembrerebbe essere stata esclusa anche la possibilità di una leucemia fulminante perché, in questo caso, il numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine risulta notevolmente alterato rispetto ai valori standard.

Quindi resterebbe in piedi, al momento, la possibilità di una miocardite, patologia che, tra i sintomi annovera anche febbre alta e improvvisa e vomito. E tuttavia non è così scontato che il riscontro diagnostico effettuato ieri riesca a dare risposte esaustive sul decesso del ragazzino e a fornire una diagnosi inequivocabile in merito. Infatti, nel caso del 15enne di Benevento, morto all'improvviso nel 2014 a piazzetta Vari per un arresto cardiaco, l’autopsia non è riuscita a sciogliere i dubbi sulle cause del decesso, e lo stesso è accaduto per un 15enne di Montesarchio: il ragazzino morì nel 2022 in seguito a dolori addominali fortissimi che non avevano portato ad alcuna diagnosi dopo la visita e le analisi in ospedale. Era tornato a casa la domenica ma il lunedì mattina il padre lo aveva trovato morto nel suo letto.

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