Caserta, al Pronto soccorso mancano i medici: l’Obi non decolla

La sala di osservazione breve intensiva con dieci posti letto resta inutilizzata

Caserta, al Pronto soccorso mancano i medici
Caserta, al Pronto soccorso mancano i medici
di Ornella Mincione
Venerdì 17 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 08:19
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Nuovi spazi pronti, letti pronti, infermieri pronti così pure gli operatori socio sanitari. Eppure i nuovi dieci posti letto dell'Obi, dell'osservazione breve intensiva, del Pronto soccorso di Caserta non possono essere attivati perché mancano i medici. 

«Abbiamo indetto quattro concorsi ma i medici che hanno ottenuto il posto, hanno rinunciato o, una volta preso servizio, hanno richiesto il trasferimento. Neanche il mega concorsone di Salerno ha prodotto medici per il Ps casertano», spiega il direttore sanitario dell'azienda Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta Angela Annecchiarico.

E dunque, ecco il paradosso che colpisce l'ospedale di rilievo nazionale di Caserta: dopo mesi di lavori di adeguamento, appalti per ultimare ogni tipo di procedura, dopo aver allestito anche i letti (ora con tanto di lenzuolo), i dieci preziosi posti letto dell'ospedale non possono essere attivati. Colpisce anche in questo modo la carenza dei medici di urgenza, risaputa dalla direzione guidata dal manager Gaetano Gubitosa che ha indetto ben quattro concorsi per assumere camici bianchi. In realtà, i medici operativi nel Pronto soccorso casertano da tempo evidenziano ai rappresentanti sindacali una sofferenza e uno stress legato proprio a coprire l'intero arco giornaliero e notturno dei turni in una struttura emergenziale che conta oltre cento al giorno.

Da qui una sofferenza anche per gli utenti che si trovano ad aspettare tempi molto lunghi: in alcuni casi il disorientamento dei familiari e la disperazione di non ricevere notizie del proprio parente in cura sfociano in episodi di aggressione verso quello stesso personale sanitario stremato dal lavoro. Alla carenza di personale, che è, a dire il vero, un problema sentito in diverse zone in Italia, c'è anche quello di non poter usufruire di altri posti letto (tra l'altro indispensabili visti i numeri degli accessi) a causa dell'assenza della figura del medico, essenziale nell'equipe di lavoro insieme all'infermiere e all'operatore socio sanitario. È necessario infatti il personale medico per attivare dei posti letto, così come previsto dalle linee guida ministeriali inerenti all'attività dell'osservazione breve intensiva nei Pronto soccorso.

Detto questo, però, la direzione strategica dell'azienda casertana sta attuando il Piano aziendale di potenziamento ed efficientamento del Pronto soccorso, deliberato il 29 dicembre del 2022. Tra gli obiettivi nel miglioramento dei fattori strutturali e organizzativi, da pochi giorni sono state avviate due attività che hanno l'obiettivo di snellire le attese dei pazienti e evitare l'ingolfamento del Pronto soccorso. La prima è il triage bifasico: si tratta di un triage che viene applicato da un infermiere. In pratica, l'infermiere incaricato non si limita a chiedere al paziente cosa gli è successo, ma si sofferma prendendo parametri vitali e eseguendo una visita. Dopo di questo, al paziente viene applicato un codice e un colore. In pratica, si tratta di un'analisi più accurata del caso prima che entri nel Pronto soccorso. Per svolgere tale attività, è stato allestito uno spazio specifico per i pazienti. Altra iniziativa attesa da tempo e che ora è in funzione è il fast track: una volta appurata la patologia, il paziente non entra nel Pronto soccorso ma viene trasferito direttamente all'unità operativa competente. Per il Sant’Anna sono quattro le unità che hanno avviato tale percorso: il maxillo facciale, la dermatologia, l'oculistica e l'otorinolaringoiatria.

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Immediata la reazione della Cisl provinciale che nei mesi scorsi sollecitò la direzione nosocomiale ad attuare quanto prima la riorganizzazione delle attività del Pronto soccorso. «La Cisl è fermamente convinta che questo modello organizzativo migliorerà l'attività e contrasterà il sovraffollamento del Ps», spiegano il rappresentante sindacale aziendale Guido Alfano, insieme al segretario provinciale con delega alla sanità Nicola Cristiani. «Siamo molto soddisfatti che la direzione strategica abbia recepito le istanze sindacali e le richieste di fabbisogno dell'utenza».

La Cisl, continuano i due sindacalisti, «spera adesso che anche l'Asl di Caserta si attivi per un aumento dei posti letto, oggi ridimensionati in base alla popolazione, oltre ad un potenziamento della rete dell'Emergenza territoriale, a partire dal 118 e dagli Psaut, in modo da poter dare ai cittadini una risposta adeguata da parte del territorio». 

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