Il calo demografico e la diminuzione degli iscritti colpiscono anche la scuola casertana e gli effetti si stanno sentendo in maniera consistente attraverso i docenti perdenti posto dopo la definizione degli organici. L’ambito territoriale di Caserta, infatti, ha pubblicato l’elenco dei soprannumerari delle scuole di ogni ordine e grado. Il provveditore Monica Matano, in una nota indirizzata ai dirigenti scolastici, ha chiarito che i docenti individuati quali perdenti posto dovranno presentare subito domanda di mobilità.
I docenti in soprannumero sono 293, di cui 74 della scuola dell’infanzia, 77 della primaria, 64 della scuola secondaria di primo grado e 78 della secondaria di secondo grado.
Dai tabulati del provveditorato si registra che, per l’infanzia, il maggior numero di perdenti posti si trovano all’istituto Don Milani di Caserta (8 posti in meno); De Filippo-Viviani di San Nicola la Strada-San Marco Evangelista (4); Caiazzo (3); Alvignano (3); Aldo Moro di Maddaloni (3).
«Il numero così alto di perdenti posto è relativo al sostegno - spiega la dirigente scolastica del Ferraris di Caserta, Antonietta Tarantino -. Purtroppo a fronte di 15 studenti disabili in uscita nelle quinte classi, si contrappone l’ingresso di solo 7 studenti disabili nelle prime. Le motivazioni sono individuabili in una serie di variabili adducibili al pendolarismo, sempre carente di mezzi adeguati e al proliferare di scuole private ad indirizzo Alberghiero sul territorio che sottraggono iscritti alla scuola pubblica. Si sottolinea il forte impegno dell’attività inclusiva della scuola alberghiera Ferraris di Caserta, che offre laboratori all’avanguardia che stimolano l’apprendimento». Altri istituti ad avere il maggior numero di perdenti posto sono l’Isiss Foscolo di Teano con 7. A seguire l’Isiss di Vairano (7 perdenti posto); l'Isiss Novelli di Marcianise (4); Drengot di Aversa (4); Buonarroti di Caserta (3); liceo Jommelli di Aversa (3).
«È purtroppo un fenomeno in parte fisiologico - sottolinea il segretario provinciale della Cisl Scuola, Giovanni Brancaccio - legato a vari fattori, primo tra tutti il calo demografico. È chiaro che quest’anno va considerato anche l’impatto del dimensionamento, che ha prodotto l’accorpamento di numerose scuola in provincia. Per il nostro sindacato per limitare questo fenomeno, come il calo demografico, occorra in prospettiva incrementare il tempo scuola potenziando gli organici».
In ordine al problema dei soprannumerari Interviene anche lo Snals. «Il tema della denatalità - aggiunge il segretario provinciale dello Snals, Nicola Rossano - sta assumendo nel nostro Paese livelli preoccupanti. Per questo il sindacato chiede da tempo al Ministero di affrontare seriamente il problema del decremento delle nascite con modifiche importanti che riguardano gli organici del personale e nuovi parametri sulla formazione delle classi».