Non chiude il Covid hospital anche se il termometro dei contagi è ai minimi stagionali: da un mese, non si registrano ricoveri di pazienti, affetti da contagio, provenienti da tutta la regione. Dimezzati pertanto i posti letto riservati e protetti: le degenze per i casi Covid, collegate alla presenza di concomitanti patologie, passano da 20 posti letto a 10 in medicina; quelle in terapia intensiva si riducono ad appena tre. Le risorse, sanitarie e i posti letto disponibili, non saranno azzerati ma passano all’area “non Covid”.
Così, l’“ospedale modulare” promesso dal manager dell’Asl Amedeo Blasotti, ovvero con «spazi di degenza a fisarmonica modificati in funzione delle mutevoli esigenze sanitarie», sta assumendo un assetto definitivo: dalla prossima settimana, il reparto di medicina avrà anche un nuovo primario.
Dissolto il principale timore sollevato dal consiglio comunale: i servizi sanitari ordinari resteranno aperti nonostante l’attivazione dei cantieri per il consolidamento sismico, il nuovo pronto soccorso e la nuova rianimazione. Sempre dalla prossima settimana, saranno definitivamente rivoluzionati gli accessi all’ospedale. Dovranno cambiare le abitudini di utenti e dipendenti in funzione delle fasce orarie e dei turni di servizio: consentito l’accesso, fino alle 14, anche dal varco principale di via Libertà.
In generale, di notte e tutto il giorno è consentito sempre l’ingresso dal vecchio varco di via Roma anche per gli utenti non autonomi (barellati o in sedia a rotelle) e per il personale in servizio pomeridiano e notturno. Infine, per le attività di ricovero, per l’accesso agli esami diagnostici e all’attività dei reparti nonché attività ambulatoriali attivate, si potrà entrare dal vecchio accesso di via Roma (scala C). La mobilità tra i plessi è consentita sempre grazie al tunnel sotterraneo che permetterà di raggiungere l'area della scala A (Cup, archivio, laboratorio analisi e uffici della direzione presidiale).
Potenziate le degenze di medicina e pneumologia non Covid, l’“ospedale modulare”, ormai a regime definitivo, garantisce: attività ambulatoriale e chirurgica (non in regime di emergenza) per otorinolaringoiatria, oculistica. In più, servizi radiologici e di laboratorio, ambulatori di oncologia, endocrinologia e diabetologia.
E arriva la vera svolta: attivati, con prenotazioni sulla piattaforma Agenas, i percorsi ambulatoriali complessi e coordinati chirurgici di ortopedia (Pacc) che si aggiungono alle attività di visite di controllo e medicazioni post chirurgiche.
Le sedute chirurgiche, per lo sfoltimento delle liste di attesa, saranno settimanali grazie al ricorso a equipe itineranti di specialisti. «In attesa della riattivazione dei servizi di emergenza-urgenza - dice il sindaco Andrea De Filippo - resta la mancanza di una sede idonea per il distretto sanitario 13. Così, per il SerD: i tantissimi utenti dei servizi per tutte le dipendenze, oltre ai disagi personali, affrontano quelli dell’assenza di una comoda sede sul territorio».