Camorra a Marano, in aula il super pentito Simioli: «I Cesaro e Simeoli in affari con Polverino»

Il processo di primo grado è in corso a Napoli Nord

Giuseppe Simioli
Giuseppe Simioli
di Ferdinando Bocchetti
Giovedì 4 Aprile 2024, 17:40 - Ultimo agg. 6 Aprile, 12:31
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Il pentito Giuseppe Simioli, a lungo reggente del clan Polverino, è stato ascoltato oggi dai giudici del tribunale Napoli nord nell'ambito del processo che vede imputati l'ex sindaco di Marano Mauro Bertini, i fratelli Raffaele e Aniello Cesaro e l'imprenditore del mattone Angelo Simeoli. L'escussione del collaboratore è stata richiesta dai giudici di Napoli nord proprio alle battute finali di un processo di primo grado che si trascina da circa tre anni e incentrato sui rapporti - anche di natura corruttiva - tra gli imputati.

«Tra i Cesaro e i Polverino, in relazione alla vicenda Pip di Marano, c'era un patto di affari. E' stato Polverino Giuseppe a riferirmelo più volte.

I Cesaro non sono stati vittima di estorsione, ma avevano un patto con Polverino. Una parte degli utili doveva essere messa nelle casse del clan. In un'occasione fummo contattati da esponenti del clan Mallardo di Giugliano che ci chiesero di rinviare un pagamentoi di Cesaro, ma Polverino mi mandò a dire che i Cesaro dovevano rispettare i patti. Hanno pagato anche per stare tranquilli sul territorio».

Il pentito ha riferito a lungo anche su Angelo Simeoli, uno dei palazzinari di punta di Marano, e sull'ex sindaco Bertini, a lungo agli arresti domiciliari. «Bertini non lo ho mai conosciuto personalmente, ma so che nei primi anni di amministrazione non è sceso a patti con nessuno. Verso la fine del suo mandato, invece, ha avuto rapporti ottimi con gli imprenditori del mattone, in particolare con Antonio e Angelo Simeoli. Ha dato loro concessioni edilizie, credo in relazione alla vicenda della masseria del Galeota».

Infine sui Angelo Simeoli: «Più volte l'ho visto interloquire con Polverino Giuseppe. L'ho incontrato nel ristorante a Marano, Villa Borghese, di sua proprietà, altre volte l'ho incontrato ai Camaldoli o in altri posti dove ha discusso svariate volte con Polverino per questioni di affari e legate al mattone». 

I giudici hanno sciolto anche una riserva e alla prossima udienza interrogheranno anche il pentito Giuseppe Ruggiero, neo collaboratore di giustizia, nonché per anni elemento apicale dei Polverino. Gli imputati, a vario titolo, sono accusati di corruzione e concorso esterno.

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