Campi Flegrei, l’allarme della Protezione civile sul bradisismo: «No a nuove costruzioni»

Curcio, capo del dipartimento nazionale: «Nell’area eccessivo consumo del suolo»

Il porticciolo dei pescatori a Pozzuoli diventato simbolo del sollevamento del suolo
Il porticciolo dei pescatori a Pozzuoli diventato simbolo del sollevamento del suolo
di Gennaro Del Giudice
Lunedì 6 Maggio 2024, 23:46 - Ultimo agg. 7 Maggio, 14:35
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Sei settimane di attività, 67 squadre di tecnici impegnate, 5.450 sopralluoghi su palazzine e abitazioni. Quaranta milioni di euro destinati per interventi su edifici pubblici, l’avvio di un’attività di micro-zonazione sismica dedicata a comprendere meglio i terreni su cui poggiano gli immobili e le reazioni di questi alle sollecitazioni sismiche; l’implementazione del monitoraggio, da parte di Osservatorio e ricercatori e delle strutture attraverso «edifici sentinella» utilizzati per ottenere report sul rapporto tra terremoti, terreni e le strutture all’interno dell’area flegrea. Un piano dettagliato, composto da quattro filoni di attività, i cui primi risultati sono stati illustrati ieri a Bacoli durante un incontro pubblico con la cittadinanza sul tema del bradisismo organizzato da Regione Campania e Dipartimento di Protezione Civile.

Il report

Si è trattato del secondo appuntamento, a distanza di 25 giorni, da quello andato in scena a Pozzuoli e che ha visto presente anche il capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio. «Stiamo portando avanti un lavoro importante sul territorio con i sindaci, con il presidente della Regione, con la comunità scientifica e con gli ordini professionali.

Il sistema è stato attivato, la cosa importante è che i cittadini sappiano quello che si sta facendo. È uno scambio franco, trasparente, sulle informazioni in nostro possesso e sui progressi che si stanno facendo anche nell’ambito delle attività operative e della pianificazione. Ognuno deve fare la propria parte, il confronto serve a questo», ha spiegato Curcio che ha poi toccato il tema dell’edificazione in una zona ad alto rischio sismico.

«Il tema del consumo del suolo interessa molte parte del paese, laddove c’è una natura che ci ricorda che alcuni spazi sono naturali questo problema risulta più evidente. Come è avvenuto nella zona vesuviana, anche nell’area flegrea va affrontato questo problema. Sicuramente meno si costruisce e meglio è. In questa zona - ha concluso Curcio - si è costruito e i cittadini non vivono vicino ad un vulcano bensì all’interno di esso e chi vive qui deve sapere e conoscere ogni eventualità».

L’obiettivo della prima fase di studio - illustrato dalla Vice del Dipartimento di Protezione Civile Titti Postiglione – è quello di giungere entro i primi di giugno al censimento di 8mila edifici privati in maniera tale da avere una fotografia aggiornata delle aree a diversa vulnerabilità attraverso una classificazione degli immobili su una scala che comprenderà ai due estremi i valori «alta» e «molto bassa».

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Dall’analisi esterna si passerà poi ad una verifica più dettagliata con sopralluoghi all’interno degli edifici censiti e segnalati per avere una fotografia aggiornata sulle criticità oggettive e un quadro dei fabbisogni su cui intervenire. «Accanto a questa attività - ha spiegato Postiglione - c’è la micro-zonazione sismica, dedicata a comprendere meglio i terreni su cui poggia l’edificato per capire, dall’analisi del terreno, come reagiscono gli edifici alle scosse. Insieme a questa attività c’è una implementazione del monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano, dai ricercatori e dalle varie strutture a supporto».

L’informazione

Presenti, tra gli altri, all’incontro con la cittadinanza andato in scena nella sala «Ostrichina» del complesso Borbonico del Fusaro, il sindaco di Bacoli Josi Della Ragione, l'assessore alla Sicurezza della Regione, Mario Morcone, la direttrice del dipartimento vulcani dell’INGV Francesca Bianco, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito e il direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo che ha confermato la fase di allerta gialla.

«È stata confermata venerdì scorso durante la commissione grandi rischi - ha spiegato Giulivo -. La situazione viene costantemente monitorata dall’Osservatorio Vesuviano in particolare e dalla comunità scientifica in generale. Per cui quando da loro arriveranno segnali che ci inducono ad innalzare livelli di attenzione, la Protezione Civile sarà pronta a preparare e a parlarne con i cittadini perché un cittadino informato è un tassello importante della pianificazione di protezione civile».

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