Vincenzo Coppola morto a Frattamaggiore, i dubbi del fratello: «Il cantiere non è a norma»

I soccorritori l'hanno portato in ospedale e poi sono fuggiti

L'incidente in viale dei Tigli
L'incidente in viale dei Tigli
di Pino Neri
Giovedì 2 Maggio 2024, 23:23 - Ultimo agg. 3 Maggio, 07:10
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«Dottoressa, sono la sorella di Vincenzo: posso vedere mio fratello per l’ultima volta?».

«Signora, prima ho già fatto entrare la moglie e la figlia, ma poi i carabinieri mi hanno detto che non può entrare più nessuno: la salma è sotto sequestro della magistratura, c’è un’indagine».

Sono raggelanti i dialoghi tra i parenti e i medici dell’ennesima vittima del lavoro che uccide, l’operaio edile Vincenzo Coppola, 60 anni, di Frattamaggiore, provincia di Napoli. Ieri sera la salma di Vincenzo si trovava ancora nel reparto rianimazione della clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove in mattinata il manovale era stato trasportato dalla vicina Casalnuovo in condizioni disperate.

La moglie e la figlia del lavoratore sono poi accorse nel nosocomio in lacrime, giusto il tempo di apprendere dai sanitari la drammatica notizia del decesso del loro congiunto. Quindi l’arrivo degli altri parenti e degli amici che si sono sono stretti al dolore della moglie e della figlia della vittima, abbracciate in un pianto inconsolabile. «Qualcosa non mi torna. Anche io sono un manovale e geometra: ho subito notato che quel cantiere non è a norma», ha denunciato ai microfoni della Rai Domenico Coppola, fratello di Vincenzo, intervistato a caldo davanti al cantiere.

Le indagini

Il cantiere è sotto sequestro giudiziario su disposizione della procura di Nola. Secondo quanto confermato dai carabinieri, Vincenzo Coppola ieri mattina è caduto da un’altezza notevole nel cantiere del Comune di Casalnuovo dove si sta costruendo un nuovo asilo municipale con i fondi del Pnrr.

Una caduta che alla fine si è rivelata letale: trasportato al pronto soccorso della clinica di Acerra, l’operaio è deceduto dopo alcune ore di agonia. Indagano i carabinieri della tenenza di Casalnuovo e della compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal capitano Alessandro Gagliano. Intanto si piange l’ennesima morte in un cantiere, una tragedia resa amaramente paradossale da una serie di circostanze. È capitata il giorno dopo il primo maggio, festa del lavoro, e in concomitanza con la morte di un altro operaio nell’ormai pericolosissima provincia di Napoli, in questo secondo caso a Lettere.

Ma quello che è successo ieri a Casalnuovo lascia spunti di riflessione inquietanti, non foss’altro che per il fatto che la tragedia è avvenuta in un cantiere pubblico pagato con danaro pubblico, circa tre milioni di euro dei fondi del PNRR da utilizzare per la realizzazione di una scuola dell’infanzia, in viale dei Tigli, a poche centinaia di metri dal municipio e nel perimetro di un polo scolastico in cui si trovano una media e un istituto superiore.

Un cantiere “controllato”, stando almeno al tabellone che ne racconta iter e responsabilità. Il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori sono infatti due funzionari del Comune mentre la ditta che sta eseguendo la realizzazione dell’opera finanziata con i fondi del Pnrr è di Casoria. Fatto sta che qualcosa è andato storto ieri. Peraltro non si sa a che ora l’operaio Vincenzo Coppola sia caduto dal punto su cui era abbarbicato.

Si sa solo che alle dieci è giunto in coma nel pronto soccorso della Villa dei Fiori.

«È stato accompagnato da alcune persone che non si sono fatte identificare. Il ferito non aveva documenti di riconoscimento addosso e quelli che lo hanno accompagnato si sono dileguati», racconta un medico che vuole conservare l’anonimato. Coppola non è giunto al pronto soccorso in ambulanza - confermano i carabinieri - è stato accompagnato da persone che stiamo identificando.

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Le indagini 

In base al referto medico Vincenzo Coppola ha riportato traumi su tutto il corpo, dalla testa alle gambe. Aveva il torace “compresso”. Dopo il ricovero il cuore dell’operaio ha resistito un paio d’ore. Ha cessato di battere intorno a mezzogiorno. «È inaccettabile: esprimo le mie più sentite condoglianze. Ora attendiamo l’esito delle indagini», ha commentato ieri pomeriggio il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia. È il terzo morto sul lavoro in questo territorio. Il 5 febbraio morì in un cantiere di Afragola l’operaio Pasquale Pispico, 35 anni, di Casalnuovo. Il 20 febbraio, nello stabilimento Stellantis di Avellino, perse la vita il metalmeccanico Domenico Fatigati, 52 anni, di Acerra.

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