Bullismo in aula alle elementari,
preside e due insegnanti dal giudice

Bullismo in aula alle elementari, preside e due insegnanti dal giudice
Martedì 26 Gennaio 2021, 06:05 - Ultimo agg. 07:36
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Bullizzati, picchiati e umiliati ogni giorno tra i banchi di scuola da due coetanei. Si sono costituiti parte civile i genitori dei tre ragazzini vittime di una drammatica storia di bullismo consumatasi per un intero anno scolastico all’interno dell’ultima classe di una scuola elementare del quartiere Torrione. Ieri, davanti al gup del tribunale di Salerno Francesco Guerra, si è aperta l’udienza preliminare a carico dell’ex dirigente scolastica della scuola primaria, di quattro maestre e del padre di uno dei due bulli. Il gup ha inoltre ammesso l’istanza di citazione del Ministero dell’istruzione in qualità di responsabile civile: ciò significa che, in caso di condanna, dovrà essere proprio il Ministero a risarcire il danno alle famiglie rappresentate nel procedimento dagli avvocati Vincenzo Rispoli e Giovanni Del Grosso. L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo aprile quando gli imputati potrebbero anche chiedere di definire la propria posizione attraverso un rito alternativo. Maltrattamenti mediante condotte omissive è l’ipotesi di reato formulata a carico di dirigente e docenti in base a quanto disciplinato dall’articolo 40 del codice penale secondo cui «non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo». Lesioni personali aggravate è invece l’accusa che pende sul capo del padre del baby bullo che non avrebbe impedito al figlio di compiere gli atti di violenza ai danni dei compagni di classe. Raccapriccianti i particolari emersi dal fascicolo investigativo e che ricostruiscono le angherie e i soprusi che i tre ragazzini, in particolare il figlio di un poliziotto, avrebbero subito. I fatti, oggetto del procedimento, si riferiscono all’anno scolastico 2017/2018 quando tre minori di una quinta classe del plesso del quartiere Torrione, sarebbero divenuti vittime di due compagni. Gravissime le accuse contestate dal magistrato all’ex dirigente che, pur essendo stata informata degli atti di bullismo «ometteva – secondo la tesi della Procura – di adottare tutti i necessari provvedimenti, volti ad evitare che i maltrattamenti e le violenze si ripetessero». Le stesse accuse sono contestate alle maestre, alcune delle quali, ascoltate dal magistrato, avrebbero minimizzato gli episodi parlando di “vivacità” tipica dei bambini.

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