«Il nuovo ente? Basta ritardi evitiamo altri commissari»

di Gerardo Ausiello
Sabato 18 Aprile 2015, 23:09 - Ultimo agg. 23:21
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«Subito lo statuto della Città metropolitana di Napoli per scongiurare il rischio commissariamento, che sarebbe la prova inappellabile dell’inadeguatezza della classe dirigente». È un preciso messaggio quello che il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso, rivolge alla politica.



Ormai il tempo stringe...



«La commissione Statuto ha varato, lo scorso 2 aprile, la bozza ufficiale del documento. Napoli arriva per ultima, rispetto alle otto Città metropolitane già costituite. È ora fondamentale recuperare il ritardo accumulato. Lo statuto dev’essere approvato entro il 30 giugno, scadenza ultima per la sua adozione, visto che il termine del dicembre 2014 è passato invano. Guai se ciò non avvenisse. Il governo sarebbe costretto a nominare un commissario».





Perché la preoccupa questo scenario?



«Lo statuto è fondamentale, è il punto di partenza per rendere operativo a tutti gli effetti il nuovo soggetto istituzionale. La creazione delle Aree metropolitane rappresenta un’occasione imperdibile per il rilancio del territorio, com’è accaduto in tutta Europa. Pensiamo a Napoli. La sua area metropolitana è terza dopo Roma e Milano per numero di abitanti e, con Roma e Milano, è pari in termini demografici al 54,5 per cento dell’intero sistema delle Città metropolitane. È evidente che questo sistema complesso ha bisogno di una governance specifica, al fine di ridurne i disequilibri e migliorarne l’efficienza, definendo il piano strategico e la pianificazione territoriale: il primo rappresenta il vero atto di indirizzo e deve costituire la leva per far emergere una visione condivisa e di lungo periodo dello sviluppo metropolitano attraverso un’agenda di priorità; la seconda deve determinare indirizzi, obiettivi e vincoli ai quali la pianificazione dei comuni deve attenersi».





Ma non mancano i giudizi negativi sulla riforma.



«La legge Delrio è debole e per certi aspetti incompleta, ma ha il merito di avere posto le basi di un’evoluzione istituzionale che nei prossimi mesi dovrà trovare concreta realizzazione. È indispensabile pertanto che questi enti non si risolvano in un’operazione di ingegneria istituzionale, ma diventino l’occasione per mobilitare le forze economiche nonché rimettere in movimento e in relazione le migliori energie del territorio. In questa direzione si dovranno affrontare temi relativi alla promozione dello sviluppo economico: innovazione e nuovi business, opportunità insediative, semplificazioni amministrative, assetto infrastrutturale e razionalizzazione dei servizi su scala metropolitana».



Come valuta la proposta della commissione Statuto?



«Ha il merito di fissare alcuni aspetti sostanziali, primo fra tutti il suffragio universale per l’elezione del sindaco e del Consiglio metropolitano. Non è un caso che il sistema elettorale diretto sia stato scelto



Quali i punti deboli?



«Non parlerei di punti deboli, ma di aspetti da chiarire. La carta statutaria non può prevedere nel dettaglio tutte le attribuzioni, anche prospettiche, della Città metropolitana. Nel prossimo futuro speriamo siano oggetto di un riassetto funzionale, che tenga conto del livello territoriale più idoneo».



Si riuscirà a rispettare la scadenza di giugno?




«Occorre che, senza esitazioni e lontano da ogni strumentalizzazione politica, il sindaco convochi il Consiglio metropolitano perché esamini ed approvi il testo di statuto da proporre successivamente alla conferenza metropolitana, per la sua adozione.
Immediatamente dopo bisogna procedere alla costituzione delle zone omogenee e alla ripartizione del Comune di Napoli in aree dotate di autonomia amministrativa. Condizioni, queste, necessarie per dar luogo all’elezione a suffragio universale».




«Manca tuttavia la legge...



«Chiediamo che il Parlamento assecondi le scelte delle tre maggiori Città metropolitane ed approvi a breve, cosa assolutamente possibile, la legge sul sistema elettorale. Si verrebbero così a determinare tutte le condizioni perché nel 2016 i cittadini metropolitani siano chiamati al voto per eleggere il sindaco e il Consiglio metropolitano. Non vogliamo e non possiamo perdere altro tempo. In quest’ottica sarà essenziale che tale questione rientri, come priorità, nelle agende dei candidati alla presidenza, che devono esprimere la propria visione dello sviluppo sociale ed economico del territorio e indicare il relativo modello di governo, comunicando anche le funzioni che si impegnerebbero a trasferire dalla Regione e quelle che, secondo loro, dovrebbero essere trasferite dagli altri livelli istituzionali».



Nell’agenda del premier, ieri in Campania, oltre alla Città metropolitana anche Bagnoli e Pompei.



«Su Bagnoli, al di là degli strumenti che si deciderà di utilizzare, è essenziale che tutte le istituzioni trovino la quadra per assumere le scelte di cui quel territorio ha bisogno. Quanto a Pompei, siamo in prima linea nel progetto extramoenia. Anche in questo caso bisogna accelerare al massimo. Stiamo parlando del sito più importante del mondo».





La crisi Whirlpool-Indesit non fa che aggravare un quadro sociale già drammatico.



«La sfida cruciale per le istituzioni nazionali e locali è creare le condizioni in grado di rendere attrattivo il nostro territorio. Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, ma naturalmente di non perdere ciò che già c’è».