Pintore e Valetino: una casa per Alabastra

La sommelier e l’enologo inaugurano una sala degustazione a Cesinali

Lucia Pintore e Angelo Valentino
Lucia Pintore e Angelo Valentino
di Antonello Plati
Mercoledì 24 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 16:55
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Il connubio appare perfetto, tra storia e innovazione. Una dimora nobiliare diventa “la casa” dei vini della cantina Alabastra che Lucia Pintore (solide origini sarde, fu Prima sommelier italiana nel 1987) e Angelo Valentino (enologo irpino di riconosciuta fama) curano da una decina di anni nel rispetto della tradizione ma molto attenti, appunto, all’innovazione.

Pintore e Valentino, compagni in cantina (non solo Alabastra, c’è pure Macchialupa tra le loro splendide creature) e anche (e soprattutto) nella vita, hanno scelto Palazzo Cocchia, un edificio che risale al XIX secolo, ristrutturato dopo il sisma del 1980, in via San Rocco, al civico 21, proprio all’ingresso del cuore antico di Cesinali, non solo per mettere in vetrina i loro vini, ma anche per alimentare uno spazio che ospiterà degustazioni, studi, confronti e, in generale, iniziative culturali che orbitano attorno al variegato mondo dei calici.

L’altra sera il taglio del nastro con tanti amici vigneron arrivati non solo dall’Irpinia ma anche da altre parti della regione. «Avvertivamo - dice Pintore - la necessità di allestire una sala che possedesse le migliori caratteristiche per la degustazione, buona luce e ambiente confortevole. E siamo riusciti a ricavarla in un locale storico del paese in cui risiediamo, Cesinali. Purtroppo, in precedenza avevamo pochi spazi a disposizione e le degustazioni dovevano svolgersi in condizioni precarie e nello stesso ambiente di produzione del vino».

L'obiettivo, adesso, è quello di offrire un'esperienza sensoriale e culturale di alto livello completata in sala dalle opere dell’artista Maria Grazia Sessa (in esposizione permanente). A quanti parteciperanno alle degustazioni (previsti almeno tre percorsi) saranno proposti prodotti gastronomici selezionati tra quelli della tradizione irpina e, nemmeno a dirlo, sarda: per prenotazioni si può inviare una mail all’indirizzo info@alabastra.it oppure si può telefonare al numero 3393262587. «La gastronomia alla quale pensiamo - spiegano Pintore e Valentino - sarà rappresentativa della Campania e della Sardegna, che sono poi le due anime da cui prende spunto il progetto Alabastra». Il nome dell'azienda, nata nel 2016, è legato all'alabastron, un contenitore di forma allungata che in antichità si utilizzava per conservare i liquidi. Pintore e Valentino hanno alle spalle un lungo percorso, durato quasi 40 anni, fatto di passione e, soprattutto, esperienze in campo enologico: lui come enologo, lei come assaggiatrice: «Fin dal primo momento abbiamo voluto mettere in bottiglia quello che piaceva a noi. Allo stesso tempo, abbiamo provato ad insegnare ai nostri figli (presenti entrambi all’inaugurazione, Eleonora, regista in erba fresca di laurea con lode, e Luigi, che segue convinto le orme dei genitori con studi in Enologia, ndr) come fare il vino, senza seguire le mode, ma mirando all'eleganza e alla finezza organolettica». Per l'esperta sommelier - sia chiaro - in bottiglia «si va solo quando ci sono le condizioni favorevoli. Anche perché le distrazioni si pagano». L'azienda, al momento, produce undici etichette (tra i comuni di Taurasi, Lapio, Tufo, Torrecuso e l’Isola di Sant'Antioco per un omaggio alla Sardegna con una Carignano in purezza). Le bottiglie ogni anno sono, più o meno, 30mila tra Campania Fiano Igp, Campania Greco Igp, Campania Falanghina Igp, Agata 33.09 Campania Falanghina Igp, Alania Fiano di Avellino Docg, Astralea Greco di Tufo Docg, Campania Aglianico Igp, Aregha Campania Aglianico Igp, Taurasi Docg, Isola dei Nuraghi Achibera Igp e uno spumante Brut metodo Charmat.

Ultimo, ma non certo meno importante, un “fuori menù” di alta qualità e altro omaggio alla terra natia di Pintore: Adarchià, un Mirto nero, nato nel 2020 con la complicità involontaria dello stop pandemico ma pure di una annata enologica piuttosto complicata.

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