Benevento, degrado al terminal bus niente bagni, zero servizi

Locali sfondati, al posto dei sanitari cumuli di rifiuti

L'attuale condizione dei bagni al terminal
L'attuale condizione dei bagni al terminal
di Antonio Martone
Lunedì 25 Marzo 2024, 10:11
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Ore 18 circa, arriva al terminal di piazza Vari un pullman di linea proveniente da Napoli. Scendono velocemente, tra gli altri passeggeri, due anziani signori, marito e moglie. Lei ha urgenza di utilizzare i servizi igienici. Girano a passo svelto verso il bar chiuso, a fianco ci sono o meglio c'erano i bagni pubblici che sono stati letteralmente devastati da anni e sono inesistenti. Panico.

Alcuni autisti che erano in attesa di ripartire con i rispettivi mezzi, immaginano la situazione, capiscono che la poverina sta male. Come tanti, prende farmaci che rendono la sua esigenza improcrastinabile. Chiamano due studenti, anche loro in attesa di partire e si avvicinano alla coppia. Vogliono essere d'aiuto, nell'unico modo possibile. «Signora dice uno di loro vada in quell'angolo, noi ci mettiamo girati e le facciamo da scudo. Stia tranquilla che non la vedrà nessuno e non si vergogni. Assistiamo quotidianamente a queste scene, ormai nessuno ci fa più caso».

L'episodio è avvenuto nella serata di venerdì. Ed è talmente paradossale e mortificante, non per i protagonisti ma per chi consente questo stato di cose, che il marito della signora, Giuliano D.C., ha deciso di renderlo pubblico. Il terminal versa ormai da troppo tempo di uno stato di totale degrado ed abbandono, benché sia utilizzato quotidianamente da migliaia di studenti e lavoratori pendolari, e sia comunque un punto di riferimento per turisti e visitatori. La struttura è fatiscente, letteralmente abbandonata al suo destino, oltre che vandalizzata. A nulla sono valse le proteste attuate in passato da comitati di viaggiatori e gli appelli sporadici di politici.
L'elenco dei disservizi è incredibilmente completo.

Non c'è quasi niente che funzioni. Assenza totale di pensiline per ripararsi in caso di pioggia. I locali destinati a servizi igienici sono stati completamente devastati, sfondate le porte, asportati i sanitari: restano i rifiuti, tanti, e si intravedono anche coperte utilizzate probabilmente da senzatetto. Di notte in zona si radunano tossicodipendenti e balordi. Il bar è chiuso da mesi, impossibile rifocillarsi o attendere al coperto la partenza dei mezzi. L'illuminazione in diversi punti è carente e pertanto specie nelle ore serali l'area è decisamente poco sicura, dato che le sue condizioni incoraggiano i possibili malintenzionati.

Infine, l'accesso all'enorme piazzale è sprofondato in più punti e si sono create delle buche che sono dei veri e propri crateri, in alcune zone è fuoriuscita ed è visibile addirittura la rete elettrosaldata utilizzata quando è stata costruita la piazza per rendere la base più resistente ai pesi.

«Anche se ci sono progetti di delocalizzazione dice il consigliere comunale Vincenzo Sguera che prevedono nuove utilizzazioni per l'area, tra l'altro discutibili sotto tutti i punti di vista, non si può lasciare il terminal in questo stato. Del resto già sono passati diversi mesi dall'annuncio di altra destinazione e sicuramente ne passeranno tanti altri, di conseguenza bisogna intervenire per assicurare quanto meno la normalità, dare un minimo di decenza e di servizi all'utenza. Quella, invece, da tempo è terra di nessuno. C'è una situazione di degrado che effettivamente mortifica la comunità intera. Chi arriva lì resta letteralmente disorientato. C'è bisogno assolutamente di fare qualcosa».

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Giovanni Sanginario, studente universitario pendolare proveniente dal Fortore, conosce bene la situazione fin da quando frequentava le superiori in città. «Sto assistendo di anno in anno al deterioramento del terminal per il quale nemmeno in passato ci sono stati interventi nonostante le nostre proteste e l'organizzazione di petizioni. Adesso, comunque, è davvero in condizioni assurde, persino l'asfalto si è sbriciolato. Una brutta storia, non ci sono scusanti».

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