Direttrice delle Poste rubava fondi dai conti correnti, arrestata dalla Finanza

L'accusa è di peculato e autoriciclaggio

L'ufficio Postale
L'ufficio Postale
Marilu Mustodi Marilù Musto
Lunedì 24 Luglio 2023, 10:11 - Ultimo agg. 25 Luglio, 18:57
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Era una direttrice delle Poste  decisamente sopra le righe. Per lei, sono scattati gli arresti domiciliari con l'accusa di peculato e autoriciclaggio. A capo dell'ufficio postale di San Tammaro, è indagata perchè - secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere - si sarebbe indebitamente impossessata di 600 mila euro prelevati dai conti correnti dei clienti: sarebbe stato proprio un correntista - che si è accorto degli ammanchi - a sporgere denuncia alla polizia giudiziaria della compagnia della Guardia di Finanza di Capua che sùbito ha avviato le indagini. Ma quando la direttrice si è sentita braccata dalle prove raccolte dai finanzieri, avrebbe telefonato ai suoi clienti invitandoli a non raccontare particolari dell'ufficio alle forze di polizia, un modo per occultare la verità. L'ordine degli arresti domiciliari è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura che ha ordinato nei confronti della direttrice anche un sequestro di beni del valore di 600mila euro. L'indagine ha subito un'accelerazione dopo la collaborazione del servizio Antifrode delle Poste Italiane.

LA DISTANZA

Dopo la scoperta della truffa, Poste Italiane ha preso le distanze dalla direttrice con un comunicato stampa: «Con riferimento all’arresto della direttrice di un ufficio postale del Casertano - si legge nella nota - Poste Italiane conferma di aver individuato tempestivamente le attività illecite oggetto di indagine e di avere costantemente collaborato allo svolgimento degli accertamenti da parte delle forze dell’ordine al fine di consentire l’esito positivo dell’operazione.

L’azienda ha inoltre immediatamente sospeso la dipendente ed ha già avviato le verifiche per assicurarsi che ci siano tutte le condizioni affinché i clienti vittime dell’attività illegale possano essere rimborsati il prima possibile».

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