Pnrr Caserta, il riscatto inizia da Acquaviva con scuole e centri di aggregazione

Ventimila anime da decenni attendono la rinascita e il riscatto sociale

Il progetto del nuovo quartiere Acquaviva
Il progetto del nuovo quartiere Acquaviva
di Andrea Ferraro
Martedì 7 Maggio 2024, 12:00 - Ultimo agg. 16:33
4 Minuti di Lettura

Il Pnrr diventa cantiere e accelera anche a Caserta. La svolta è realtà con tempi di attesa rilevatisi lontani parenti di quelli biblici a cui per decenni si sono assuefatte amministrazioni e cittadinanza. Basti pensare che la richiesta dei fondi del Pinqua, il Programma innovativo nazionale sulla qualità dell'abitare finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, risale al 2021. Quindici milioni sul tavolo per interventi di riqualificazione da ultimare e collaudare entro marzo 2026 (salvo proroghe). Dunque, non più sogni affidati a progetti, a rendering il più delle volte finiti nel dimenticatoio, complici iter burocratici farraginosi o la mancanza di risorse. L'occasione questa volta è unica, da sfruttare appieno per garantire un nuovo volto alle città e servizi di qualità alle comunità. 

Gli agglomerati 

A Caserta, ieri mattina, dopo la realizzazione dei primi tratti delle piste ciclabili (l'ultimo tra cantiere-lumaca e polemiche), è partito il progetto di rigenerazione urbana e riqualificazione del quartiere Acquaviva, il più popoloso, e anche il più difficile, che si estende nella zona sud al di là del lungo fascio di binari che divide la città. Un quartiere inclusivo e multietnico, caratterizzato dalla presenza di tre agglomerati di case popolari, tra cui quello di via Trento, spesso finito alla ribalta della cronaca per episodi di criminalità e arresti per droga. Qui vivono circa ventimila anime, che da decenni attendono la rinascita e il riscatto sociale. Insomma segnali forti in grado di invertire il trend in un'area cittadina dove si scontano decenni di abbandono, incuria e disattenzione tradottisi inevitabilmente in disagio sociale e degrado. Un'inversione di tendenza auspicata anche dalla Chiesa, schieratasi in prima linea con in testa il vescovo Pietro Lagnese, che qui l'anno scorso ha voluto per la prima volta la via Crucis, intesa come segnale di rinascita e riscatto per tutte le aree periferiche della città e della provincia segnate da degrado e tensioni sociali. Un'opera proseguita quotidianamente da don Antonello Giannotti, parroco di Nostra Signora di Lourdes, che sin dal giorno dell'insediamento ha lottato al fianco della comunità per accendere i riflettori sulle criticità vissute in un quartiere «con un'identità molto forte, ricco di umanità e gratuità evangelica». Un ruolo importante, tra l'altro, l'hanno recitato anche le associazioni. Qui sono nati progetti pilota, grazie anche al forte senso di appartenenza dei residenti. Su tutti il Piedibus ideato per gli alunni, la gestione condivisa degli spazi verdi pubblici e l'accoglienza degli immigrati. Qui, poi, c'è anche l'Università della Luigi Vanvitelli che ogni giorno anima il quartiere di docenti e studenti.

Per la svolta completa ci vorranno almeno due anni. I primi interventi, dopo l'allestimento del primo cantiere ieri, sono in programma nelle vie limitrofe a via Acquaviva e riguarderanno la riqualificazione delle strade e dei marciapiedi con la creazione di un percorso ciclopedonale, la sistemazione dell'arredo urbano, l'abbattimento delle barriere architettoniche, una nuova segnaletica stradale e la riqualificazione delle villette. Il circuito di piste ciclabili è stato predisposto fino al confine con San Nicola la Strada. Previsti anche un parking sotterraneo (il progetto, però, ha alimentato le polemiche soprattutto degli ambientalisti) e la riqualificazione di quattro villette pubbliche oggi nel degrado. Qui il decoro sarà assicurato da cestini, panchine, fontanelle, nuove aiuole, moderni sistemi di illuminazione, giochi per bambini e telecamere. Il piatto forte è rappresentato anche dall'abbattimento e dalla ricostruzione della scuola media Ruggiero di via Trento, da sempre presidio di legalità e integrazione nella zona più difficile del quartiere. Di intervento di portata epocale parla il sindaco Carlo Marino: «I lavori - dice - cambieranno completamente volto al quartiere Acquaviva.

In tutta quest'area non ci sarà solo una riqualificazione sotto il profilo infrastrutturale, ma anche sociale con il recupero di tutte le villette e degli spazi di aggregazione presenti. È un progetto imponente, che ridà centralità al quartiere più popoloso della città e che farà del quartiere Acquaviva il simbolo di un grande processo di crescita e di sviluppo che investirà Caserta nei prossimi tre anni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA