«Nella nostra storia sacra gli angeli hanno un normale corpo umano, non li distingui. Si sa che sono loro quando se ne vanno», scrive Erri De Luca. È vero. Quell'angelo oggi lo chiameremo Martina, morta a 17 anni a causa del cancro. Ma Martina ha lasciato una eredità fatta di parole potenti, scritte mentre era in ospedale per le cure del tumore che la consumava da quando di anni ne aveva 14; parole non di morte ma di speranza. Un inno alla vita.
Martina. La lotta coraggiosa di una guerriera sorridente è diventato un libro a cui ha fatto in tempo a dedicare la prefazione, prima di lasciarci anche lui un anno fa, Maurizio Costanzo, e un video in cui è condensata tutta la commozione che queste pagine muovono.
Le pagine del piccolo ma importante volume cominciato da Martina, completato da Stella, stampato per la determinazione di Daniela sono da leggere tutte d'un fiato: dentro c'è la vita di una adolescente. E c'è il richiamo, da lei cresciuta in piena «terra dei fuochi», a essere attenti all'ambiente perché sì, la scienza ancora non ha risposte univoche ma troppi si ammalano da queste parti dove l'inquinamento è cosa innegabile. E c'è l'invito a vivere fino in fondo, anche quando la resa sarebbe la strada più facile: lo dice ai suoi coetanei chiaramente nella lettera ai compagni di scuola. E c'è il monito a non far sentire diverse le persone «con la bandana» per quelle cure faticose che ne sfregiano l'aspetto ma non lo spirito. Il libro è stato presentato a Mariglianella, dove Martina ha vissuto, grazie all'impegno di un gruppo di ragazzi che si riunisce attorno a un progetto culturale con il giovane consigliere comunale Giovanni Corbisiero; le pagine lette dall'attrice Francesca Montuori hanno dato voce alla vita che c'è anche quando si parla di malattia e di morte.