MEDIO ORIENTE

Hamas pubblica il video di un ostaggio israelo-americano con il braccio amputato: «Siamo all'inferno». Israele accelera su Rafah

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Israele «pronto per entrare a Rafah». Fosse comuni a Gaza, la Commissione europea chiede un'indagine indipendente
Israele «pronto per entrare a Rafah». Fosse comuni a Gaza, la Commissione europea chiede un'indagine indipendente
Mercoledì 24 Aprile 2024, 08:02 - Ultimo agg. 22:23

Casa Bianca, restiamo contrari ad un'operazione a Rafah

Gli Usa restano contrari ad una operazione in grande scala a Rafah e «continuano le conversazioni con Israele» per illustrare il proprio punto di vista, convinti che ci siano «altri modi per colpire Hamas»: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan.

Ostaggio in video, 'siamo all'inferno, Netanyahu vergognati'

Seduto davanti a un muro bianco, il volto provato e il braccio amputato, l'ostaggio israelo-americano, Hersh Goldberg-Polin, che appare nell'ultimo video di propaganda diffuso da Hamas, si rivolge - come altri ostaggi in passato in filmati simili - direttamente al premier israeliano Benyamin Netanyahu e al suo governo: «Devi vergognarti, perché ci hai abbandonati come migliaia di cittadini, perché ci hai lasciati per 200 giorni mentre tutti gli sforzi dell'esercito sono falliti, perché le bombe delle forze aeree hanno ucciso circa 70 prigionieri come me. E per aver rifiutato tutti gli accordi che vi hanno offerto. Non volete che questo incubo finisca?", chiede il ragazzo, secondo la trascrizione del video diffuso dal Forum delle famiglie degli ostaggi. Poi, ancora rivolto a Netanyahu e ai suoi ministri, prosegue: «Mentre siete a tavola con le vostre famiglie, pensate a noi prigionieri nell'inferno sottoterra, senza acqua, senza cibo, né sole né medicine di cui io ho tanto bisogno» e mostra il braccio amputato. Il giovane, rapito al Nova festival di Reim e che ha compiuto 24 anni in prigionia, chiede infine al premier e al governo: «Fate quello che dovete per riportarci a casa immediatamente». Non è possibile risalire con certezza alla data in cui il video è stato girato, ma Goldberg-Polin parla di «200 giorni» di prigionia e alla fine augura alla famiglia una felice festa di Pesach, la Pasqua ebraica, cominciata lunedì scorso per una settimana. Circa 250 persone sono state rapite da Hamas nell'attacco del 7 ottobre: dopo un primo accordo per uno scambio di prigionieri avvenuto a fine novembre, sono 129 gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, di cui 34 secondo l'esercito israeliano sarebbero morti

Hamas pubblica il video di un ostaggio israelo-americano

Hamas ha pubblicato su Telegram un video dell'ostaggio israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Secondo Al Jazeera, nel filmato, di cui non è nota la data, il giovane di 23 anni «denuncia la negligenza del governo del premier Benyamin Netanyahu nei confronti degli ostaggi e chiede che si agisca per il suo rilascio»

Lo Speaker della Camera Usa: presidente della Columbia deve andarsene

Lo Speaker della Camera Mike Johnson vuole le dimissioni della presidente della Columbia University Minouche Shafik. Johnson ha preannunciato che formalizzerà la richiesta oggi in un incontro a Columbia con gruppi di studenti ebrei. In una intervista prima di partire per New York lo Speaker ha detto che la Shafik è stata una leader «debole e inetta» e ha aggiunto: «Non possono neanche garantire la sicurezza degli studenti ebrei? Cosa si aspetta che facciano? Che scappino e stiano a casa e saltino le lezioni? È follia»

Media: l'esercito israeliano pronto per entrare a Rafah

L'esercito israeliano ha condotto tutti i preparativi necessari per entrare a Rafah, che ritiene l'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza, e potrà lanciare un'operazione non appena avrà ottenuto l'approvazione del governo: lo riporta Haaretz riportando media internazionali che citano un alto funzionario della Difesa

Fosse comuni a Gaza, la Commissione europea chiede un'indagine indipendente

La Commissione europea «chiede un'indagine indipendente su tutti i sospetti e tutte le circostanze» relative alle fosse comuni scoperte nei principali ospedali della Striscia di Gaza «perché tutto questo crea l'impressione che potrebbero essere state commesse violazioni dei diritti umani internazionali».

Lo ha detto il portavoce dell'esecutivo Ue Peter Stano durante l'incontro quotidiano con la stampa. La Commissione, ha aggiunto, è «profondamente preoccupata».

Fao: "A Gaza crisi alimentare a livello di catastrofe"

Si prevede che entro luglio 2024 metà della popolazione in questi territori (circa 1,1 milioni di persone) soffrirà di livelli di Catastrofe (Fase 5 Ipc) di grave insicurezza alimentare, raggiungendo il 70% nelle zone settentrionali. Le stime parlano di quasi un terzo dei bambini in stato di malnutrizione acuta da marzo quando, come riporta il dossier, si prospettava già una carestia imminente nei governatorati di Gaza e Gaza Nord in Palestina, a causa delle ostilità in corso e della mancanza di accesso a forniture e servizi essenziali. Quanto agli altri Paesi mappati, ad Haiti per quasi 5 milioni di persone, ovvero metà della popolazione analizzata, tra marzo e giugno si prevedono alti livelli di grave insicurezza alimentare; un brusco aumento rispetto alle proiezioni di agosto 2023 che riflette l'escalation della violenza delle bande armate che limita la circolazione di merci e persone, causando sfollamenti interni e facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari. Nell'Africa meridionale, a marzo i presidenti di Malawi, Zambia e Zimbabwe hanno dichiarato disastri nazionali a causa dell'impatto della siccità provocata da El Niño sulla produzione agricola.

Missili dal Libano colpiscono case al nord di Israele

Due abitazioni private nella comunità settentrionale israeliana di Avivim sono state colpite da missili anticarro lanciati dal Libano. Le autorità locali riferiscono che c'è stato anche un incendio ma nessun ferito. Lo riporta Times of Israel. In seguito all'attacco missilistico, l'esercito israeliano ha dichiarato che sono in corso bombardamenti con mortai nel sud del Libano contro le postazioni da cui sono partiti i colpi verso Israele.

Dopo mesi di annunci e frenate, Israele sembra di nuovo accelerare nell'incursione di terra a Rafah, l'ultimo bastione di Hamas nel sud della Striscia di Gaza, dove sono sfollati oltre un milione di palestinesi in fuga dalla guerra e dove, secondo lo Stato ebraico, si nascondono le ultime sacche di resistenza della fazione islamica, compreso l'inafferrabile capo militare Yahya Sinwar.

A sei mesi dall'attacco del 7 ottobre, l'esercito israeliano si prepara dunque a finire il lavoro su due fronti: a sud, nella Striscia ormai quasi rasa al suolo, e nel nord di Israele, costantemente preso di mira dai razzi di Hezbollah dal sud del Libano: il ministro della Difesa Yoav Gallant ha annunciato l'avvio di «un'azione offensiva» al confine, con decine di raid aerei e attacchi di artiglieria che hanno colpito «40 obiettivi», e ha rivendicato l'uccisione «di metà dei comandanti» dei miliziani sciiti filoiraniani nell'area.

E così, nonostante il monito degli Stati Uniti e degli altri alleati occidentali a non attaccare Rafah senza aver prima evacuato gli sfollati (operazione che richiederebbe altre 4-5 settimane, secondo fonti americane alla tv Kan), l'Idf ha fatto sapere di essere pronto a entrare nella città al confine con l'Egitto e di attendere solo il via libera del governo. Tanto che, riferiscono fonti di stampa, il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo di stato maggiore, Herzl Halevi, si sono recati al Cairo per incontrare il capo dell'intelligence egiziana e altri funzionari militari per discutere dei piani per l'imminente offensiva a Rafah (che anche l'Egitto osteggia nel timore di un esodo incontrollato di palestinesi sul suo territorio), così come degli sforzi per riavviare i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. E proprio per alimentare l'ansia dei familiari sul loro destino e premere sul malcontento degli israeliani nei confronti del governo Netanyahu, le Brigate Al Qassam hanno diffuso su Telegram un nuovo video di uno degli ostaggi, l'israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, 24 anni compiuti in prigionia. Rapito il 7 ottobre dal Nova festival di Reim, il ragazzo rimase ferito da una granata dei terroristi che gli è costata l'amputazione di un braccio. «Netanyahu e i tuoi ministri, dovete vergognarvi», è il grido del giovane visibilmente provato e smagrito. «Mentre siete a tavola con le vostre famiglie, pensate a noi prigionieri nell'inferno sottoterra, senza acqua, senza cibo, né sole, né medicine di cui avevo così bisogno», aggiunge Goldberg-Polin mostrando il braccio amputato nel video che non è possibile datare ma in cui fa riferimento a «200 giorni» di prigionia e alla festa di Pesach che è in corso in questi giorni. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato ad attaccare il premier Benyamin Netanyahu, colpevole a suo avviso di «mettere in pericolo la sicurezza dell'intera regione, come anche quella dei suoi stessi cittadini, soltanto per estendere la sua carriera politica». Un invito a dimettersi è arrivato anche dalla decana della politica Usa, la democratica Nancy Pelosi, nel giorno in cui il presidente Joe Biden ha firmato il pacchetto di aiuti verso Israele, che prevede anche un «aumento significativo dell'assistenza umanitaria a Gaza», ed è tornato a sollecitare lo Stato ebraico a «garantire che gli aiuti arrivino ai palestinesi senza ritardi». La situazione umanitaria nella Striscia appare infatti sempre più catastrofica: anche la Fao l'ha definita la crisi alimentare più grave nella storia della scala della sicurezza del cibo. E intanto cresce la preoccupazione per le accuse rivolte a Israele per il caso dei corpi sepolti in fosse comuni nei dintorni degli ospedali di Gaza. Lo Stato ebraico continua a negare una sua responsabilità, spiegando che l'esercito ha disseppellito, «trattandoli con dignità", cadaveri sepolti in precedenza mentre cercava i corpi di ostaggi uccisi. Anche l'Ue si è unita al coro di chiede «un'indagine indipendente su tutti i sospetti e tutte le circostanze» relative alle fosse comuni «perché tutto questo crea l'impressione che potrebbero essere state commesse violazioni dei diritti umani internazionali»

Rafah, pronto l’attacco di Israele: allestita una tendopoli per ospitare un milione di profughi

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