Sorrento, sos alla Procura per riaprire la pineta e l'area dell'eliporto

Il progetto dell'eliporto fermo da più di venti anni

La pineta di Le Tore a Sorrento
La pineta di Le Tore a Sorrento
di Massimiliano D'Esposito
Domenica 28 Aprile 2024, 23:26 - Ultimo agg. 29 Aprile, 11:31
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Missione in Procura per il sindaco di Sorrento e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale per chiedere il dissequestro dell’area dell’eliporto e della pineta Le Tore. L’intera zona che copre una superficie di 20 ettari è off-limits dal 9 novembre del 2020, giorno in cui i carabinieri forestali apposero i sigilli, privando così residenti, turisti, escursionisti e appassionati di trekking del più vasto polmone verde della Costiera se si esclude il monte Faito. Una vicenda che inizia qualche anno prima, nel 2017.

Durante l’estate un incendio distrugge gran parte della vegetazione. L’anno dopo l’allora sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, sulla base di una relazione della polizia municipale, firma l’ordinanza che vieta l’accesso alla pineta a causa della presenza di «alcuni alberi caduti al suolo e altri, come i primi, disseccatisi a seguito dell'incendio, potenzialmente instabili e con propensione allo schianto». Nel 2019 la Città metropolitana stanzia 204mila euro per eseguire interventi di bonifica con espianto, taglio e diradamento boschivo degli esemplari distrutti, mentre due multinazionali, Timberland e Terna, si dicono disponibili a partecipare all’opera di rimboschimento fornendo rispettivamente 700 e 565 piante.


I lavori, nonostante la pandemia, vanno avanti fino all’autunno del 2020 quando il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, presenta un esposto alla Procura di Torre Annunziata, segnalando che insieme agli alberi bruciati e pericolanti si sta procedendo al taglio anche di piante sane.

Scattano così i sigilli che in tre anni e mezzo sono stati rimossi solo un paio di volte per consentire interventi di pulizia e bonifica. 


I tempi

Sequestro imposto appena pochi giorni dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione che ha inserito nel programma anche il recupero de Le Tore. E così l’altro giorno il sindaco Massimo Coppola, accompagnato dal dirigente a capo dell’ufficio tecnico, l’ingegnere Graziano Maresca, si è recato in Procura per chiedere la definitiva rimozione dei sigilli. «Se otterremo il dissequestro siamo già pronti a partire con i lavori per il rilancio dell’eliporto chiuso da 20 anni - spiega il primo cittadino -. Il progetto esecutivo è pronto e in 15 giorni possiamo pubblicare il bando e avviare il cantiere entro l’estate. Poi metteremo mano alla pineta per il rimboschimento».

In centro

Dall’area verde collinare a una nel centro della città. Partiranno la prossima settimana gli interventi per il recupero del fondo Petrulo conosciuto come «Agruminato». Uno spazio alberato tra il corso Italia e via Correale da tempo chiuso e in abbandono. «Saranno innanzitutto rifatti i viali dissestati e pericolosi così da garantire la riapertura nel giro di qualche mese - sottolinea Coppola -. Successivamente procederemo alla sostituzione di 180 piante di agrumi ormai secche, al rifacimento dei tipici pergolati e alla sistemazione dei servizi».

 

Non finisce qui. Proseguono i lavori al parco Ibsen per il recupero dell’anfiteatro da destinare a eventi e anche del verde circostante, così come quelli del camminamento di ronda lungo le antiche mura tra i bastioni Parsano e San Valerio che, annuncia il sindaco, «intendiamo riaprire tra luglio e agosto». Sospesa, invece, la manutenzione della pavimentazione del corso Italia considerato che la stagione turistica è ormai entrata nel vivo: impossibile conciliare l’attività dei negozi con i lavori. Si riparte in autunno.

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