Napoli, due ragazze investite: una muore, l'altra è grave

In stato di fermo il 29enne di Scampia Marco Coppola: ora si attendono i risultati degli esami tossicologici

Sara Romano, la 21enne uccisa da un Suv a Bagnoli
Sara Romano, la 21enne uccisa da un Suv a Bagnoli
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 6 Maggio 2024, 00:11 - Ultimo agg. 8 Maggio, 16:36
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Ancora sangue sulla movida in città. Quando nel fine settimana a seminare lutti non sono i coltelli, le pallottole e le risse, allora ci pensano i pirati della strada. E quella di ieri è stata un’alba tragica, a Napoli: due ragazze investite, la prima è morta, la seconda versa in gravissime condizioni. Entrambi gli episodi si sono verificati nella zona occidentale, a Bagnoli e Fuorigrotta.

Sara Romano aveva 21 anni, rientrava da una notte trascorsa in discoteca quando per una fatale coincidenza ha perso la vita, portata via dalla folle corsa di un Suv guidato da un 29enne fuggito senza prestare soccorso. È morta sul colpo, sotto gli occhi di un’amica.

Rita Granata di anni ne ha 27, e sta lottando contro la morte in un letto della Rianimazione dell’ospedale di Nocera Inferiore: era appena scesa da un taxi quando è stata centrata in pieno da un’utilitaria con a bordo due giovanissimi, che prima sono fuggiti e dopo mezz’ora sono tornati sul luogo dell’investimento.

Due ragazze solari e un’unica tragedia che riaccende nel modo più terribile i riflettori sulla sicurezza stradale in città.

Lo schianto

Cominciamo dall’episodio più grave, che si è verificato intorno alle 6,30 di ieri. Poco prima una comitiva composta da quattro amiche è uscita dalla discoteca “Riva” di via Cattolica per salire a bordo di una Fiat Panda: si torna a casa in un clima di spensierata euforia, la stessa che ha caratterizzato le ore nel locale di Bagnoli.

È la fatalità a metterci una mano maligna: a metà percorso, la proprietaria del veicolo, la ventunenne Sara Romano - residente nella zona del Mercato - chiede all’amica che è al volante di accostare perché si rende conto che non è nelle condizioni migliori per guidare. C’è già la prima luce del sole quando Sara scende senza sapere che sta andando incontro alla morte: al di là della curva che la Panda si è già lasciata alle spalle arriva ad altissima velocità un Suv scuro che la investe. L’impatto è violentissimo, per la ragazza non c’è nulla da fare. Muore sull’asfalto, dopo pochi secondi, mentre il conducente che l’ha centrata fugge via.

Sul posto giungono i vigili dell’Infortunistica stradale, che ascoltano le testimonianze delle amiche in stato di choc, mentre i carabinieri della compagnia di Bagnoli - che pure intervengono immediatamente - iniziano ad acquisire i filmati delle telecamere di videosorveglianza stradale: scatta la caccia al pirata della strada, e i militari dell’Arma riescono a identificarlo: è un 29enne di Scampia Marco Coppola che ha noleggiato l’auto killer. Ma quando i carabinieri bussano alla sua porta di casa, nel Lotto G, trovano solo i genitori. Raggiunto telefonicamente, il giovane riattacca e sparisce.

La sua scomparsa dura poco: sette ore dopo si costituirà alla polizia, e verrà subito trasferito nella caserma dei carabinieri di Bagnoli per l’interrogatorio e per essere sottoposto agli esami tossicologici. Attualmente è in stato di fermo.

Il dramma

Due ore prima che si consumasse la tragedia di via Cattolica si era verificato un altro terribile incidente. Questa volta siamo a Fuorigrotta. Anche via Leopardi sembra un autodromo di notte. E pure in questo caso è tutta questione di nera fatalità, questione di attimi, secondi: accade che un’altra giovane - la ventisettenne Rita Granata - di ritorno a casa dopo una serata trascorsa con le amiche scende dal taxi e attraversa la strada per entrare nel palazzo, all’incrocio con via Rossetti.

Non ne avrà il tempo: viene investita da una Polo Volkswagen condotta da un ragazzo di 24 anni, che viaggia a tutto gas con un amico 22enne. L’impatto è così violento da sbalzare la malcapitata per una trentina di metri. Sull’asfalto restano i segni di una lunga frenata, e nulla più: il guidatore fugge, dileguandosi in direzione della tangenziale di Fuorigrotta.

Anche in questo caso intervengono gli agenti della Municipale, mentre Rita viene trasportata in gravissime condizioni prima all’ospedale San Paolo, e poi nell’ospedale di Nocera Inferiore, dove si trova tuttora in rianimazione. Gravissime le fratture e le lesioni interne riportate dall’impatto. I medici la hanno operata, eseguendo un delicato intervento neurochirurgico di “scalottamento” della volta cranica per cercare di porre riparo ad un grave edema cerebrale da trauma. Le condizioni restano molto critiche. «Per favore, chiedo a tutti preghiere per Rita», ha scritto ieri in un drammatico post su Facebook la zia della sfortunata giovane.

Ma torniamo all’incidente: mezz’ora dopo l’investimento il giovane pirata della strada ci ha ripensato, tornando sul luogo dell’investimento. I vigili hanno sequestrato il veicolo e scortato il 22enne in ospedale per sottoporlo agli accertamenti tossicologici per verificare l’eventuale assunzione di alcolici o stupefacenti. Si scoprirà poi anche che i due a bordo della Polo erano privi di documenti. Anche in questo caso è stata informata la Procura, e si attendono le decisioni del pubblico ministero. 

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Cifre da brividi

Il prezzo pagato dai pedoni sulle strade cittadine di Napoli è altissimo. Il capoluogo campano, con 23 casi accertati nel 2023, è la terza provincia d'Italia per pedoni deceduti, preceduta soltanto da Roma (56) e Milano (24). Destano forte preoccupazione gli ultimi dati forniti da ACI e Istat sull’incidentalità stradale. Nel 2022, in Campania, erano poi stati registrati 9821 sinistri, nei quali 228 persone hanno perso la vita ed altre 14.002 hanno riportato lesioni più o meno gravi. 

Una strage senza fine, se si pensa che - soltanto a Napoli città - nell’ultimo anno e mezzo si è registrata la media di un pedone ucciso o gravemente ferito ogni mese. «Purtroppo - commenta il presidente dell’Aci di Napoli, Antonio Coppola - sulle nostre strade prosegue una vera e propria strage: dall’inizio del 2024 siamo già a dieci morti solo a Napoli; e nonostante tutto l’impegno che sta profondendo il prefetto sul piano della prevenzione, dobbiamo potenziare tutti il nostro impegno. Non si fa molto nelle scuole: noi, come Aci, ci andiamo regolarmente, ma è una goccia nel mare, e il ministero dei Lavori Pubblici dovrebbe prevedere l’obbligo di corsi all’educazione stradale con la presenza di un insegnante esperto nella materia».

«La strada non è mai killer - conclude Coppola - Il killer è l’uomo.

La distrazione resta la prima causa di mortalità, a cominciare dall’uso del cellulare mentre si guida. La seconda causa è l’effetto di alcol e droghe, e infine c’è la cattiva guida, che sta nel mancato rispetto del codice della strada. Non possiamo pretendere la presenza di un vigile all’angolo di ogni strada: servono consapevolezza e educazione stradale, che va inculcata alle giovani generazioni. Perché la posta in gioco è troppo alta, e si chiama vita».

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