Napoli, investitori arabi in missione: vertice in Comune e tour a Pompei

Il boom del turismo interessa gli investitori del Fondo Sovrano Saudita

Il porto di Napoli visto dall’alto
Il porto di Napoli visto dall’alto
di Luigi Roano
Mercoledì 8 Maggio 2024, 23:23 - Ultimo agg. 9 Maggio, 07:21
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Arriveranno tra 4 giorni e la prima tappa sarà Pompei, poi il vertice in Comune con il sindaco Gaetano Manfredi. Domenica i rappresentanti del Fondo sovrano Saudita - Pif - e i rappresentanti della Camera di commercio locale - il corrispettivo della nostra Confindustria - vogliono vedere tutte le bellezze della Campania, con Napoli naturalmente al centro della visita che non è di cortesia ma di lavoro.

I sauditi vengono da noi in quanto Napoli è tornata essere attrattiva è vista come possibile scenario di business subito, non domani o dopodomani. E quando si muove il Fondo saudita - vale a dire il governo mediorientale cioè il ministero degli investimenti che determina l’economia di quel Paese - spesso chi lo rappresenta sa già quali sono gli asset dove provare a investire.

Lo sbarco degli arabi è frutto del lavoro di Invimit - società del Mef cioè che si occupa del patrimonio immobiliare pubblico - guidata da Giovanna Della Posta che da oltre un anno lavora ai fianchi la delegazione saudita. In una intervista a Il Mattino del mese scorso la Della Posta al riguardo è stata chiara: «Ho mantenuto la promessa che ho fatto alla mia città e ci sarò: ci è voluto un anno di lavoro per convincere gli arabi perché al di sotto di Roma è difficile far arrivare investitori, ma la mia Napoli merita di beneficiare di questo lavoro e di questa opportunità».

Napoletana doc la manager ha lavorato in sinergia con il sindaco Gaetano Manfredi che in Invimit ha costituito il “Fondo Napoli” dove già ha conferito una serie di immobili per la loro valorizzazione o dismissione.

In questo contesto va calato l’arrivo del Pif e il vertice con il sindaco programmato per martedì.

Sui sauditi ci punta anche la Regione di qui la prima tappa a Pompei. La Camera di Commercio Saudita guidata dal presidente Kamel Almunajjed, alla quale sono associate le imprese saudite ed è la prima volta che scendono al di sotto del Garigliano la visita più a sud è del 2022 e ha toccato Roma, per il resto la sinergie con i sauditi nasce a Milano e li ha la sua base italiana.

L’asse con il mondo arabo è la carta che Napoli e la Campania e anche gli industriali partenopei - uno dei meeting dovrebbe svolgersi a Palazzo Partanna - stanno cercando di mettere in piedi. Gli arabi guardano con interesse alla crescita della città e il suo boom turistico che si porta dietro la necessità di nuove infrastrutture per la ricettività e l’accoglienza di livello alto per turisti sempre più danarosi che vengono soprattutto dall’area orientale. Napoli dunque cosa può offrire? A quali settori gli arabi sono interessati?

L’industria aerospaziale con aziende che operano in settori come la progettazione e la produzione di strutture aeronautiche, componentistica satellitare e sistemi di propulsione, agroalimentare, investimenti su nuove infrastrutture, sui beni di lusso, sul settore moda che tira tantissimo. Appunto quello turistico e sullo sport. Investimenti fatti già in due capitali mondiali quali Londra e Parigi.

Manfredi nel vertice in Comune questo illustrerà ai rappresentanti quello che la città può offrire in settori che già funzionano e quello che si sta facendo. Bagnoli con il miliardo e 200 milioni per le bonifiche è terra vergine. Li servono alberghi, industria ad alta tecnologia e soprattutto a impatto zero residenze attrezzature sportive. Stesso discorso per l’area est che ha come perno per lo sviluppo il porto.

La prima volta a Napoli, dunque, è ricca di aspettative per i Sauditi e anche per la città e le sue eccellenze. Per l’alta tecnologia ci sono anche grosse agenzie di formazione e laboratori su tutte vale la pena di ricordare che a San Giovanni a Teduccio c’è l’Apple center che porta la firma dell’allora rettore della Federico II e oggi sindaco Manfredi.

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Invimit si occupa di immobiliare e il Comune in Invimit ha un suo Fondo dove ha conferito già una prima tranche di immobili che ha generato valori per 40 milioni. In Comune già stanno preparando un’altra tranche: valorizzare il patrimonio immobiliare è una delle leve per tenere fede al “Patto per Napoli” e alleggerire ancora di più il debito. Napoli è capitale europea dello sprt necessita di nuovi impianti anche questa una opportunità di investimento come lo è certamente il Maradona con il suo fascino un po’ fanè ma pur sempre la casa della squadra che 80 milioni di tifosi sparsi per il mondo.

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