Ospedale Nola, pazienti per terra
arrivano i Nas inviati dalla Lorenzin

Ospedale Nola, pazienti per terra arrivano i Nas inviati dalla Lorenzin
Lunedì 9 Gennaio 2017, 10:17 - Ultimo agg. 15:52
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I carabinieri del Nas sono stati inviati dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin all'ospedale di Nola dopo le denunce sulle condizioni in cui sono stati accolti, su materassi per terra, alcuni malati. I Nas dalle 10 di questa mattina sono nel nosocomio a controllare quanto accaduto. 
 



Un intervento preannunciato dal sottosegretario Gioacchino Alfano. «Ho sentito il ministro Lorenzin sul caso del Santa Maria della Pietà, il presidio sanitario di Nola, che mi ha assicurato che manderà gli ispettori. È una situazione intollerabile e scandalosa». Il sottosegretario alla Difesa e coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra in Campania, in riferimento alla situazione dell'ospedale dove malati sono stati adagiati a terra in assenza di letti e barelle come segnalato da alcuni familiari, ha aggiunto: «Chiedo al presidente De Luca di prendere provvedimenti seri anche perché in Campania ci sono tante strutture di eccellenza, così come tantissimi medici straordinari. È ingiusto che tutte queste nostre eccellenze poi vengono confuse con queste situazioni al limite del paradossale». Sulla vicenda il governatore ha già annunciato una inchiesta interna. Il direttore sanitario Andreo De Stefano spiega: «Abbiamo preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza. In ospedale abbiamo 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo "sequestrate" due alle autoambulanze per far fronte all'emergenza venutasi a creare». 

De Stefano parla di una situazione «eccezionale» provocata dall'iper-afflusso di utenti nel pronto soccorso tra sabato e domenica, e che - sostiene - va tornando verso la normalità, senza più pazienti disposti sul pavimento. «Tra sabato e domenica sono arrivate 265 persone - puntualizza - a fronte delle 150 circa che arrivano in media, complice anche il freddo che ha gelato le strade, e che ha costretto molte persone della provincia di Avellino a venire a Nola anziché andare altrove. E quando qualcuno giunge al pronto soccorso non possiamo certo mandarlo via, abbiamo preferito mettere a terra le persone piuttosto che non prestare loro assistenza». Secondo le prime risultanze di un'inchiesta interna aperta dalla Asl Napoli 3 Sud,  il video che mostra i pazienti curati a terra farebbe riferimento alla notte tra il 7 e l'8 gennaio. A spiegarlo all'Adnkronos è il direttore sanitario della Asl, Luigi Caterino, che assicura: «Il problema ora è risolto, c'è un'affluenza sostenuta ma gestibile. Ho contattato poco fa il 118 e la situazione attualmente è tranquilla. Abbiamo comunque chiaramente provveduto a stabilire subito l'acquisto di barelle». Quella dei malati curati a terra nel pronto soccorso è stata quindi una situazione determinata dal fatto che «le barelle erano distribuite nei reparti perché in ospedale c'era un tasso di occupazione molto elevato, causato dalla diffusione massima dell'influenza in quei giorni e molti malati cronici sono arrivati in pronto soccorso. C'è stato un accesso molto elevato e le barelle erano impegnate».
 
 

«È una vicenda incommentabile», interviene il presidente della IV Commissione Speciale della Regione Campania Pasquale Sommese. «Il nosocomio di Nola - sottolinea Sommese - è un ospedale di frontiera, posto tra 3 province con una utenza di oltre 500 mila abitanti. Numeri così rilevanti ne fanno una delle strutture più importanti della Campania. Eppure continua a reggersi esclusivamente sulla professionalità, l'abnegazione e la straordinaria collaborazione professionale e umana esistente all'interno tra medici e paramedici. Non bisognava aspettare l'ennesima emergenza perché tutti si rendessero conto» della situazione.  Pina Picierno europarlamentare del Pd scrive su Facebook: «Sono sempre stata convinta che le istituzioni abbiano il compito di meritarsi la fiducia dei cittadini giorno per giorno, agendo nell'interesse e nel rispetto soprattutto dei più deboli. Oggi ho visto, come tutti, le immagini dei pazienti all'ospedale di Nola, stesi a terra nei corridoi, come se fossero in una zona di guerra. Sono scene inaccettabili». Aggiunge: «A quei pazienti ed a tutti i cittadini che utilizzano quell'ospedale di Nola e anche ai medici ed agli operatori costretti a lavorare in quelle condizioni dovrebbero innanzitutto andare le scuse di tutti gli enti coinvolti e la promessa che un tale scempio non si verifichi mai più. Dopodiché si proceda velocemente ad individuare le responsabilità e si agisca di conseguenza».

«È una foto che disegna il disastro della sanità in questa regione nei suoi eccessi e nelle sue straordinarie criticità. È una foto che offende la dignità di ogni uomo. A quell'immagine si risponde non con burocratici palleggiamenti di responsabilità e indagini per individuare il capro espiatorio di turno che poi magari sarà l'ultimo medico che lavora 12 ore al giorno in un pronto soccorso di frontiera
», dice il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, intervenuto al programma Genetica Oggi.

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