Avellino, Pronto soccorso Ospedale Moscati: «Ora a rischio l'ampliamento»

La denuncia del Nursind che mette nel mirino le decisioni prese dall'Asl di Avellino

Avellino, Pronto soccorso Ospedale Moscati
Avellino, Pronto soccorso Ospedale Moscati
di Selene Fioretti
Domenica 28 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:49
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Al pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera Moscati la risoluzione dei disagi dovuti al sovraffollamento resta in bilico. L’area destinata all’ampliamento del reparto di Emergenza è, infatti, ancora occupata dalla Centrale operativa del 118 (di competenza dell’Asl di Avellino, ma ospitata a Contrada Amoretta).

Sforato di quasi un mese il termine ultimo che la direzione generale dell’Asl aveva fissato per il trasferimento del quartier generale delle ambulanze dagli spazi del nosocomio a quelli, in sua diretta disponibilità, del Centro Australia (a pochi metri dalla stessa cittadella ospedaliera). Entro il 31 marzo, cioè, sarebbe dovuto avvenire il trasloco della cabina di regia dei mezzi di soccorso, che da anni è collocata nei locali attigui a quelli della struttura d’Urgenza.

Insorge il Nursind, il sindacato degli infermieri e degli operatori sanitari, che rimarca le promesse mancate del numero uno di via degli Imbimbo, Mario Nicola Ferrante, sottolineando come tale congiuntura metta a rischio il progetto di ristrutturazione del pronto soccorso. Un restyling necessario alla sua espansione, inglobando pure l’area attualmente utilizzata dal 118: «Assistiamo da mesi a numerose dichiarazioni mediatiche del direttore generale dell'Asl di Avellino, Mario Nicola Ferrante, secondo cui la pianificazione organizzativa e gestionale dell'Azienda che amministra starebbe procedendo in maniera impeccabile», affermano Romina Iannuzzi e Michele Rosapane, rispettivamente segretaria territoriale e segretario amministrativo del Nursind.

E sul punto, continuano: «Sul trasferimento della Centrale operativa del 118 al Centro Australia, per esempio, nell'ultimo anno ha annunciato numerose date che poi sono state puntualmente disattese. L'ultima indicava la fine di marzo 2024», dicono i sindacalisti, che rimarcano come «i lavori di ristrutturazione sono stati finanziati con più di 4 milioni di euro di fondi del Pnrr e dovranno terminare entro il 2026».

Tuttavia «con i ritardi provocati dal management dell'Asl di Avellino si rischia di non poter utilizzare tali fondi». Le risorse stanziate, cioè, andrebbero perse se il progetto non sarà completato in tempo. «È inaccettabile fino ad oggi - proseguono i sindacalisti del Nursind - il silenzio del direttore Ferrante su questa situazione paradossale e dannosa per l'intera cittadinanza. Dica apertamente le cose come stanno. Basta con i suoi show mediatici in cui racconta che nell’Azienda che dirige tutto va a gonfie vele». E, a tal proposito, richiamano pure l’ultima vicenda, divenuta giudiziaria: «Per avere i dati sullo straordinario del personale di comparto, relativi all'anno 2023, abbiamo dovuto procedere con un ricorso al Tar poiché l'Asl ce ne ha negato la trasmissione». La querelle è ancora in corso.

Intanto, restando sulla pratica che vede al centro la gestione dell’Emergenza a Contrada Amoretta, a bloccare le opere di ampliamento della struttura vi era pure una contesa che vedeva, ai due fronti opposti, il direttore generale del Moscati, Renato Pizzuti, e il Comune di Avellino.

L’ente di piazza del Popolo, in buona sostanza, sosteneva l’assenza, da parte dell’Azienda ospedaliera, del titolo di proprietà dell’area interessata dall’allargamento. Quindi, per procedere, sarebbe stato necessario un accordo tra le parti, con Palazzo di Città legittimato ad avere voce in capitolo sulla definizione e l'approvazione del piano di espansione. Ebbene, proprio qualche settimana fa il nodo pare essere stato sciolto, con l’ospedale che è riuscito a emanciparsi dal Comune e a procedere in autonomia. A dichiararlo è stato lo stesso diggì Pizzuti, che ha assicurato la presentazione del progetto per il Pronto soccorso entro la fine del prossimo mese.

Dunque a maggio la bozza definitiva, che vedrà il reparto aumentare di volumetria e, allo stesso tempo, la revisione dei percorsi di accesso alla presa in carico. Ma soprattutto, l’intero processo sarà guidato dall’interno, senza il bisogno di autorizzazioni comunali. Una volta presentata, la bozza dovrà essere approvata e, infine, si darà avvio alla gara d’appalto. Nessun cenno, però, alla Centrale del 118, che al momento, con la sua permanenza, rappresenta di fatto l’ultimo ostacolo all’avvio del cantiere.

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