Drew Barrymore: «Ero a pezzi, fare la zombie mi ha salvato dal buio»

di Francesca Scorcucchi
Domenica 19 Febbraio 2017, 23:29
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È il primo ruolo in televisione per Drew Barrymore, che come tutte le star di Hollywood ha ceduto al richiamo vincente delle serie tv: anche l’attrice che il mondo ha imparato ad amare da bambina in «ET» ha trovato il suo spazio sul piccolo schermo, in una commedia dal sapore pulp. 

In «Santa Clarita diet», disponibile sulla piattaforma Netflix, è Sheila, una madre di famiglia, moglie, di Joel (interpretato dal sempre bravo Timothy Olyphant), che vive una tranquilla vita di provincia sino a che, improvvisamente, non le capita di morire, per poi rinascere in qualità di zombie con, vista la sua nuova natura, speciali esigenze dietetiche che includono un’importante quantità di sangue e carne umana. 

La serie, sceneggiata da Victor Fresco e finanziata dalla stessa casa di produzione della Barrymore, la Flower Film, tocca temi quali la forza dell’amore, i legami famigliari, il narcisismo e la fiducia in se stessi. 
La diva, 41 anni, non ha paura di essersi dovuta invecchiare per la parte e non si pone il problema di interpretare la madre di una sedicenne: «Non vorrei proprio tornare indietro nel tempo, e non perché non mi piacesse la mia vita di allora, di quando ero una ragazza, ma perché non vorrei mai rinunciare a cosa so ora. La vita insegna, invecchiare vuol dire crescere, non mi importa se qualcuno si spaventa per l’età che avanza, per il corpo che cambia, per la bellezza che assume nuove forme». 

L’ex bambina dai codini d’oro ha troppo da fare per pensare al tempo che passa. Ha una casa cinematografica, produce cosmetici e vino. Eppure, dice, a salvarla da un momento nero è stata questa commedia dark: «So che sembrerò melodrammatica ma quando mi è capitata questa opportunità la mia vita stava andando a pezzi. Stavo vivendo un momento difficile e mi sembrava che i miei sogni stessero per essere infranti», spiega l’attrice, che lo scorso agosto si è separata da Will Kopelman, il suo terzo divorzio dopo quelli da Tom Green e Jeremy Thomas». Poi, continua, «è arrivata questa avventura, che mi ha regalato momenti piacevoli e divertenti. Sheila mi ha regalato moltissimo». 

Sheila, il suo personaggio, non è pallido, non ha i vestiti stracciati e non perde i capelli a ciuffi. È uno zombie atipico che riesce a confondersi fra gli umani, salvo poi andare verso il freezer, recuperare un bel pezzo di carne da un cadavere conservato a bassa temperatura, infilarla nel frullatore e fare un bel frappè. Durante lo svilupparsi della storia Sheila impara a gestire il suo nuovo stato di non-morta: «Questa sua evoluzione ha aiutato personalmente anche me, quando abbiamo iniziato la serie ero fuori forma, durante le riprese ho perso 10 chili, sono rientrata in una taglia 40, mi sono schiarita i capelli, abbiamo cambiato il trucco. La sua evoluzione si vede e riflette la mia, personale». 

C’è un altro aspetto di «Santa Clarita diet» che ha aiutato la Barrymore ad uscire dalla sua nuvola di depressione post-divorzio: «Il nostro show racconta di una coppia che riesce a rimanere unita e ad amarsi nonostante le evidenti difficoltà anzi, usa queste difficoltà per rinsaldare il legame. Non avevo voglia di coppie che litigano, di altri rapporti scricchiolanti». E poi, nella sua crudezza, è divertente: «Va bene, lo ammetto, c’è un sacco di sangue e qualche appendice corporea dislocata dalla sua giusta posizione ma è tutto raccontato con molta ironia. Certo, io prima di tornare a casa dalle mie bambine - Frankie ha 3 anni e Olive 4 - devo farmi una bella doccia, o rischio di spaventarle a morte, con tutto quel sangue finto, ma la nostra serie ha una leggerezza che fa divertire e che mi ha salvato».
 
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