E ora Hamsik sogna l’impresa:
eliminare i campioni del mondo

E ora Hamsik sogna l’impresa: eliminare i campioni del mondo
di Gianfranco Teotino
Sabato 25 Giugno 2016, 23:33
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Canta Napoli nella domenica delle stelle, nella domenica che vede in campo al di qua e al di là dell’Oceano i campioni e i vice campioni del mondo. A New York il Pipita Higuain insegue un trofeo che porti la sua firma, oltre a quella di Messi, ovviamente, e che certifichi, una volta di più, la supremazia argentina almeno nel continente americano. A Lilla Hamsik gioca per ripetere quello sgambetto alla Germania che a lui e alla Slovacchia è già riuscito in amichevole soltanto un mese fa. Azzurra sarà anche la notte di Tolosa, dove dovrebbe finalmente scattare anche l’ora di Mertens, il folletto giusto per far vedere le streghe all’Ungheria, la più alta e grossa delle squadre ancora in lizza agli Europei.

«È il pericolo pubblico numero 1», così Neuer, numero 1 dei portieri, non uno qualsiasi, ha parlato di Marekiaro. Lui non era in campo a fine maggio ad Augsburg, sotto un mezzo uragano, ma la partita l’ha vista e quel bolide da quasi 30 metri che lasciò impietrito Leno se lo ricorda bene. Tanto da averlo indotto a studiare tutti i gol segnati da Hamsik nel Napoli. «È un fenomeno nei tiri da fuori area, ma non solo». Finì 3-1 quel giorno per la Slovacchia. Oltre a Neuer, erano stati lasciati a riposo i vari Kroos, Ozil, Muller, ma questo non bastò a spegnere le polemiche nei confronti di Low e, soprattutto, a incrinare le certezze dei campioni del mondo, che infatti hanno accolto con una certa preoccupazione questo accoppiamento sulla carta tutt’altro che sfavorevole.

La Slovacchia fin qui ha avuto un rendimento direttamente proporzionale al livello delle prestazioni di Hamsik: al di sotto delle possibilità al debutto con il Galles (sconfitta), eccezionale con la Russia (vittoria) e diligente con l’Inghilterra (pareggio cercato e voluto). La qualità del giocatore è tale e l’efficacia delle sue giocate è così rilevante che le sue partite europee hanno addirittura messo in difficoltà il Napoli. Non tanto per la mezza gaffe del ct slovacco Kozak: dicendo che Hamsik è pronto per le più grandi squadre del mondo, lui non pensava di offendere Napoli. Quanto per il fatto che l’agente del giocatore abbia cercato subito di sfruttare quelle parole imprudenti, per forzare la mano a De Laurentiis.

Stavolta Hamsik da solo non può bastare, la sensazione è che i tedeschi possano soltanto farsi male da soli. Completamente diverse le prospettive per il Belgio di Mertens. La sconfitta con l’Italia gli ha spalancato un’autostrada verso la finale. Paradossi provocati da una manifestazione con un format “populista” e un regolamento farraginoso. Il merito viene penalizzato. L’avversaria di oggi, l’Ungheria, è riuscita a prevalere nel girone più scarso del torneo. È una squadra molto fisica. Per questo il ct belga alla vigilia ha parlato soprattutto di velocità, come arma vincente.

Non ha voluto naturalmente annunciare la formazione Wilmots, anzi ha detto di «non avere intenzione di cambiare per cambiare, se non ce n’è necessità», ma l’impressione è che ci sia la possibilità di vedere Dries dall’inizio.
Crocifisso, com’è normale che sia, tutto il calcio è paese, dopo la sconfitta con l’Italia, Wilmots in questi giorni si sta togliendo i suoi sassolini. Ad esempio: «Dite che il Belgio gioca male? I meccanismi della squadra funzionano, piuttosto mi aspetto qualcosa di più dalle prestazioni individuali». Nel mirino De Bruyne e Hazard, i due fuoriclasse. Mertens potrebbe essere la scintilla giusta per accendere anche le loro giocate.
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