Napoli, finiti i lavori al Beverello: ma mancano elettricità e impianti

Il paradosso: a intervento quasi finito ci si è accorti dell’assenza di sottoservizi

Le nuove bigliettterie
Le nuove bigliettterie
di Antonino Pane
Venerdì 12 Aprile 2024, 23:04 - Ultimo agg. 14 Aprile, 07:30
4 Minuti di Lettura

L’involucro è pronto, ci sono anche le aiuole con il prato e i fiori. Manca solo quello che non si vede. La tormentata storia del nuovo Beverello riserva una sorpresa dopo l’altra. L’ultima è che potrà aprire, ma senza una fognatura attiva, per cui sarà necessario usare una vasca che, probabilmente, nei mesi estivi, dovrà essere svuotata con autospurgo ogni giorno.

C’è anche un nodo energia elettrica ma a questo si sta ponendo riparo utilizzando provvisoriamente la cabina del cantiere in attesa di quella interna alla struttura. Ma si può immaginare di realizzare una nuova stazione marittima, nel secondo porto più trafficato al mondo, senza verificare se la fognatura che serve quell’area è in funzione? Nel porto di Napoli pare di sì, perché non è solo l’area del Beverello ad esserne priva, ma l’intero porto. Insomma in una città nella città, l’azienda più grande della Campania, per gli scarichi si va avanti con vasche e autospurgo.

 

Ma andiamo alle origini. È dal 1996 che il porto di Napoli gode di una governance autonoma. Al suo vertice si sono alternati manager, militari, commissari straordinari dai nomi altolocati. Ebbene, a quanto pare, nessuno ha preso di petto questa situazione o, almeno, il problema non è stato risolto radicalmente. Andrea Annunziata, l’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, non scarica le responsabilità su nessuno. Si è fatto carico di questo enorme problema sin dal suo insediamento. «Stiamo correndo come forsennati per cercare di ultimare la rete fognaria principale. Abbiamo un finanziamento di 20 milioni di euro e abbiamo già sottoscritto un protocollo di intesa con l’Ente idrico campano e Abc per trasferire tutto l’impianto proprio ad Abc.

Speriamo in sei mesi di poter arrivare a questo risultato».

Sei mesi per il porto. E la calata Beverello? Qui la situazione si fa paradossale. Si costruisce un nuovo polo turistico, con regolare allaccio ad una fogna che non funziona e che, invece, avrebbe dovuto funzionare già da 5/6 anni. Il tratto di fogna a cui è allacciato la nuova stazione marittima del Beverello, infatti, è stato realizzato e anche collaudato ma non è mai entrato in funzione. Perché? Si realizzò un’opera inutile? Bisognerà verificarlo. Intanto negli uffici di Palazzo Pisacane è cominciata una corsa contro il tempo per tentare di recuperare al più presto anche questa infrastruttura. «Speriamo si possa fare in poco tempo - spiega Annunziata - intanto la nuova stazione marittima potrà funzionare con la vasca autonoma realizzata per le eventuali emergenze. Posso solo dire che stiamo cercando in tutti i modi di risolvere anche questo problema mentre stiamo ultimando la rete fognaria primaria di tutto il porto».

Video

Nei giorni scorsi è scattato anche un allarme circa la mancanza di una cabina capace di sopportare la richiesta di energia elettrica per tutta l’area del nuovo Beverello. Questo problema, però, è in via di soluzione grazie alla collaborazione di Enel che sta già realizzando il sottopasso di via Acton necessario per portare tutta l’energia elettrica che serve. «Voglio ringraziare l’Enel - sottolinea Annunziata - per la immediata e totale disponibilità». Ci siamo dunque? No, manca anche il gestore del nuovo Beverello che dovrebbe arrivare entro la fine di maggio. Su questo fronte, comunque, il riserbo è totale.

Bisogna rincorrere i soliti bene informati per sapere che due concorrenti dei cinque iniziali sono stati ammessi alla gara che si aprirà tra qualche giorno. Alla gara per la gestione sono state ammesse una cordata di armatori e un’impresa che già svolge attività di gestione di attrezzature pubbliche nel porto di Napoli. Inizialmente le manifestazioni di interesse sarebbero state cinque, ma poi solo due hanno scelto di andare avanti e con queste due sono stati fatti gli approfondimenti propedeutici alla gara. Il nodo principale ha riguardato i costi di gestione perché l’Adsp vuole liberarsi completamente dell’opera affidando gestione, sorveglianza notte e giorno, pulizia, illuminazione e così via. Insomma le voci a cui bisogna collegare un costo sono tante e alcune sarebbero anche impossibili da quantificare precisamente. Da calcoli approssimativi, comunque, si andrebbe oltre il milione di euro all’anno. A questa cifra bisognerà poi aggiungere i costi assicurativi. Il tutto a fronte di ricavi molto più bassi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA