Regionali Basilicata, Bardi vince con il boom dei centristi

Azione è il terzo partito della coalizione, Pittella il consigliere più votato

Vito Bardi con la ministra Elisabetta Casellati
Vito Bardi con la ministra Elisabetta Casellati
Gianni Molinaridi Gianni Molinari
Martedì 23 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17:33
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Vince il centrodestra e Vito Bardi, generale a tre stelle della Guardia di Finanza, avvia il suo secondo mandato di governatore della Basilicata. E fin qui nulla di nuovo: risultato ampiamente previsto, i pasticci della sinistra, dalla scelta del candidato (poi caduta sul presidente della Provincia di Matera e sindaco di Montalbano Jonico, Piero Marrese) alla rottura con Marcello Pittella, riferimento locale di Azione, e Italia Viva hanno reso la partita più semplice. E il cautissimo generale - che per tutto il pomeriggio si è chiuso in albergo in compagnia solo del ministro delle Riforme istituzionali Elisabetta Casellati e del capogruppo di Fi alla Camera, Paolo Barelli, alle 20, ricevuta la telefonata di congratulazioni di Marrese - scioglie gli indugi e celebra: «Vittoria chiara». Poi scende tra sostenitori e giornalisti: «È una grande responsabilità che sento verso tutti loro, anche verso i lucani che non mi hanno votato o che non si sono recati alle urne. Continuerò ad essere il Presidente di tutti. Dedico pertanto a tutti i lucani questa vittoria».

Le elezioni lucane sono la débacle annunciata del «campo largo» imposto al centrosinistra lucano da Schlein e Conte che ha prodotto all'interno di quella coalizione una frattura profonda - celata male durante la campagna elettorale e destinata a esplodere nelle prossime ore - indebolito le liste e minato il confronto soprattutto con Azione e l'ex presidente della Regione, Marcello Pittella che hanno scelto di passare con Bardi. 

I centristi 

Infatti, è nell'andamento delle liste delle due coalizioni che salta all'occhio come il centrodestra abbia goduto del successo di Azione (terzo partito della coalizione) e anche della lista Orgoglio Lucano in cui sono confluite le espressioni di Italia Viva. Nel 2019 Bardi, infatti, ottenne il 47,2%, quest'anno veleggia oltre il 55%: le liste Azione e Orgoglio (con Iv dentro) insieme hanno raggiunto circa il 15%. Nel centrodestra salta all'occhio anche il successo di Forza Italia con circa il 3,5% in più rispetto alle precedenti Regionali e alle Politiche del 2022, mentre non c'è stato l'atteso ulteriore boom di Fratelli d'Italia che ha confermato il dato delle Politiche (ma naturalmente ha avuto un balzo di quasi 12 punti rispetto al 2019).

Tra Lega e Fratelli d'Italia in sostanza tra 2019 e 2024 c'è stato uno spostamento del 12% dei voti.

Bardi e Forza Italia, in particolare, avevano lavorato all'allargamento al centro della coalizione con l'obiettivo di evitare al governatore un eccessivo peso di Fratelli d'Italia. Bardi dovrà ora definire la nuova squadra: il nome intorno al quale gireranno le trattative sarà quello di Marcello Pittella. «È ancora presto, non ci sono nemmeno i voti definitivi», si è schermito Bardi. Ma sta di fatto che il 15% dei centristi che hanno lasciato il centrosinistra peserà molto di più dei voti ottenuti. E Bardi stesso a riconoscere che l'allargamento in Basilicata può essere un modello da esportare: cioè l'ingresso in forma stabile di Azione e Italia Viva nel centrodestra. Operazione che fatta in Basilicata ha avuto un valore, estesa altrove pare più complessa. 

Il tonfo M5S 

Nel «campo largo» i Cinquestelle sono crollati al 7,42% (erano al 20 nelle regionali del 2019 e al 25 nelle politiche del 2022), finendo al terzo posto non solo dietro al Pd che contrariamente alle aspettative è riuscito a mantenere le posizioni delle politiche (rispetto alle regionali 2019 il dato non è significativo perché all'epoca c'erano almeno altre tre liste di riferimento) ma anche dietro alla lista civica «Basilicata Casa Comune» di Angelo Chiorazzo (a lungo candidato alla presidenza e poi giubilato dal duo Schlein-Conte).

Il terzo candidato Eustachio Follia di Volt ha raggranellato un po' più dell'1 per cento.

Nella notte dell'estenuante scrutinio i nomi dei consiglieri daranno l'assetto definito al consiglio regionale lucano che con Bardi oltre il 55 per cento darà al «centrodestra» allargato 13 dei 20 consiglieri regionali. 

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