Elezioni europee 2024, Tajani capolista di Forza Italia per sfidare la Lega

Al Sud il ministo degli Esteri farà tandem con il coordinatore regionale del partito in Campania Martusciello

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
di Lorenzo Calò
Venerdì 19 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 20 Aprile, 18:44
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L'annuncio verrà fatto domani a Roma durante il Consiglio nazionale di Forza Italia ma la decisione è già stata presa da tempo, almeno da quando, sondaggi alla mano, il sorpasso del partito azzurro sulla Lega è considerato ormai questione di decimali, con alcune rilevazioni che danno la compagine forzista già sopra il Carroccio. Insomma, il leader di Forza Italia Antonio Tajani la partita vuole giocarsela fino in fondo e metterci anche la faccia: sarà candidato capolista alle Europee in tutte le circoscrizioni, esclusa quella delle isole. Con un'attenzione particolare al Sud che storicamente rappresenta per il partito voluto e fondato da Silvio Berlusconi un granaio elettorale fidelizzato, sebbene oggi assai conteso anche da Fdi e M5s. Dunque il Mezzogiorno, dove Tajani farà tandem con il coordinatore regionale del partito in Campania Fulvio Martusciello, capodelegazione uscente e uomo forte del Ppe, che si accomoderà nella casella numero 2. «Restiamo fortemente ancorati alla tradizione popolare», dice. Proprio Martusciello, insieme allo stesso Tajani e al fido Francesco Silvestro, presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali, è stato l'animatore di una cena offerta mercoledì sera - dopo il dinner ufficiale del G7 - alla delegazione italiana impegnata nei lavori del summit nel noto ristorante Aurora sull'isola azzurra. Menu della tradizione e bollicine ma, a margine dell'incontro a tavola, il piatto forte è stato costituito dagli ultimi dettagli in attesa dell'evento tutto politico in programma domani al Parco dei Principi. Perso mister preferenze Aldo Patriciello, europarlamentare di lungo corso ora approdato proprio alla corte di Salvini, Forza Italia punta comunque a fare un buon risultato nel Sud dove - stando alle proiezioni - dovrebbe ottenere due seggi sicuri ma dove potrebbe scattare anche il terzo. Ecco perché il traino di Tajani viene considerato essenziale sia per drenare ulteriori consensi alla lista, sia per rafforzare la corsa dello stesso Martusciello (considerato comunque un top runner) sia infine perché, sulla scia delle tre preferenze (di cui almeno una di genere) un seggio dovrebbe aggiudicarselo una delle candidate azzurre. 

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La lista 

I termini per la presentazione delle liste scadranno il 30 aprile (sulla carta, anche il 1 maggio potrebbe essere utile) ma, dicono in Forza Italia, almeno nel Sud la griglia è definita: 18 in corsa (tanti sono i seggi che assegna la circoscrizione meridionale), 9 uomini e 9 donne ai blocchi di partenza. Proprio tra le donne è considerata tra le più forti l'abruzzese Antonella Ballone mentre in Campania gira il nome di Sonia Palmeri, ex assessore regionale nella prima giunta De Luca poi passata con Fi. In lista anche le uscenti Isabella Adinolfi e Lucia Vuolo, fra le new entry, l'imprenditore Angelo Antonio D'Agostino, presidente dell'Avellino Calcio ed ex parlamentare di Scelta civica. Insomma, il partito azzurro crede nel sorpasso alla Lega e nella possibilità di consolidarsi come seconda forza del centrodestra, magari arrivano alla doppia cifra. Questo anche dopo il nuovo assetto, stabilito da Tajani, soprattutto in relazione alla stabilità economico-finanziaria. Da un anno circa opera un nuovo tesoriere, il manager Fabio Roscioli scelto al posto di politici o parlamentari in carica che tradizionalmente occupano quella carica.
Sono stati ripristinati i contributi a carico di parlamentari e consiglieri regionali (900 euro al mese da ciascuno) e si lavora per aumentare la raccolta di donazioni private. Certo, andrebbe incrementata la quota del 2xmille: in totale, i contribuenti hanno concesso ai partiti 24 milioni. Forza Italia ha ottenuto solo il 2% delle opzioni incassando la «miseria» di 618mila euro. Parte del leone al Pd con 8,1 milioni seguito da Fdi con 4,8 milioni. Ecco perché un buon risultato alle Europee sarebbe manna dal cielo anche per le casse. 

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