Piantedosi: «Migranti, la rotta dei finti turisti. In arrivo una stretta per bloccare il flusso dall'Asia»

Il ministro dell’Interno: «Dal Bangladesh tanti ingressi sfruttando i permessi per le vacanze: vogliamo mettere un freno». «La guerra a Gaza alimenta l’antisemitismo»

Piantedosi: «Migranti, la rotta dei finti turisti. In arrivo un una stretta per bloccare i flussi da Est»
Piantedosi: «Migranti, la rotta dei finti turisti. In arrivo un una stretta per bloccare i flussi da Est»
di Francesco Bechis
Lunedì 22 Aprile 2024, 00:09 - Ultimo agg. 13:15
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Matteo Piantedosi torna dal vertice dei ministri dell’Interno del Mediterraneo, che questa volta si è tenuto alle Canarie, le isole spagnole da cui in questo momento passa la rotta più frequentata dai migranti che vogliono entrare in Europa. In Italia è diminuito, ma certo non si è fermato, il flusso dalla Tunisia, né quello dalla frontiera a Est, mentre si segnala un costante aumento degli ingressi dal Bangladesh. La nuova rotta asiatica preoccupa il governo. Che annuncia contromisure. 

Prorogherete i controlli alla frontiera slovena?

«I controlli si sono rivelati proficui su una rotta particolarmente sensibile. Dal 21 ottobre 2023 ad oggi sono stati rintracciati 2.613 stranieri irregolari, di questi 1.542 sono stati respinti. 142 soggetti sono stati tratti in arresto, di cui 73 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con Slovenia e Croazia stiamo lavorando per condividere un rafforzamento del controllo della frontiera esterna con la Bosnia. Non appena possibile ripristineremo la libera circolazione».

Intanto aumentano gli arrivi dal Bangladesh. Preoccupa la rotta asiatica?

«Da quel Paese arrivano migranti economici che sfruttano visti turistici ottenuti verso alcuni Paesi di transito. Stiamo lavorando con questi ultimi per porre un freno a tali dinamiche».

Alla luce della sentenza su Iuventa, si può dire che l'accusa alle Ong di fare i "taxi del mare" non era giustificata? Qual è il suo giudizio sul loro ruolo e il loro operato nel Mediterraneo?

«La vicenda e i relativi slogan appartengono a un periodo che non ha interessato l’azione di questo Governo che, più concretamente, si è sempre orientato esclusivamente ad affermare la necessità che il coordinamento dei soccorsi in mare sia riconducibile alle autorità previste dalle normative internazionali ed italiane. E questo proprio per la delicatezza della materia e per evitare che spontaneismi e “pull factor” possano incidere sulla prioritaria esigenza di salvaguardare l’incolumità e la vita delle persone».

Le opposizioni la accusano di aver mentito al Senato sulla Mare Jonio. Le immagini mostrano che la Guardia Costiera libica ha aperto il fuoco contro la nave di Mediterranea. Cosa risponde?

«Le accuse rappresentano una mistificazione dei fatti sui quali, al contrario, ho riferito sulla base di atti ufficiali delle competenti autorità. È preoccupante che la contrapposizione politica su un tema così importante come l’immigrazione porti alcuni a compiere azioni pericolose e strumentali o a sostenere tesi gravemente false.
Mercoledì siete stati a Tunisi con la Meloni. Prevedete una nuova emergenza sbarchi questa estate?
La visita della settimana scorsa con il presidente Meloni a Tunisi rappresenta la prosecuzione di una collaborazione che si sta rivelando proficua e strategica.

L’Italia è la Tunisia sono divise solo da un breve tratto di mare ed accomunate da una storia di secoli. I due Paesi sono reciprocamente importanti l’uno per l’altro e credo sia stato un errore del passato averlo trascurato troppo a lungo. Confido che i dati positivi di questi primi mesi di collaborazione possano costituire un buon auspicio anche per i mesi a venire».

Saied sta collaborando? Darete altri fondi e mezzi al suo governo?

«Il presidente Saied sta orientando il suo Paese ad un’amicizia importante con l’Italia. La Tunisia sta soffrendo sul proprio territorio gli effetti dell’azione criminale di trafficanti senza scrupoli ed ha accettato di gestire il problema con noi e con l’Europa. Condivide con noi una visione di rifiuto totale dei disastri umanitari e delle tragedie che sono determinati dai traffici di esseri umani».

Quando saranno operativi i centri in Albania? Ci sono altri paesi dove replicherete l'esperimento?

«Il Ministero ha già aggiudicato la gestione dei servizi da erogare nei centri. Il genio militare sta lavorando alacremente per una rapida realizzazione delle infrastrutture necessarie all’apertura dei centri, con l’obiettivo di ultimarle al più presto. Al momento non vi sono altre individuazioni ma ricordo che proprio grazie alle iniziative italiane l’Europa comincia a guardare a questi progetti con occhi interessati, progetti peraltro consentiti dai regolamenti relativi al nuovo Patto migrazione e asilo, recentemente approvato dalla UE con l’importante contributo dall’Italia».

Salvini e la Lega hanno bocciato il Patto Ue sui migranti. Lei lo promuove?

«Il Governo ha dovuto portare avanti un negoziato e una mediazione tra 27 Paesi che hanno sensibilità diverse. Abbiamo accettato, pertanto, un punto di equilibrio e il quadro normativo ora è più favorevole all’Italia. Diversa è la possibilità che hanno avuto le singole forze politiche dei vari Paesi, che hanno potuto votare per singoli punti le varie normative che compongono i regolamenti».

Con le tensioni in Medio Oriente, si alza l'allerta attentati anche in casa nostra?

«Il conflitto sembra alimentare nuovi estremismi. Preoccupa soprattutto una recrudescenza dell’antisemitismo. È presto per dire se la situazione possa poi determinare un innalzamento del rischio terroristico. Noi comunque abbiamo elevato il livello di attenzione: basti pensare al solo dato delle persone, 55, che dal 7 ottobre ad oggi abbiamo espulso per pericolo di terrorismo e radicalizzazione». 

Aumenterete risorse e agenti per presidiare obiettivi sensibili?

«Lo abbiamo già fatto. L’incremento di risorse umane e di dotazioni delle Forze dell’ordine è stato uno dei primi obiettivi del Governo. L’anno scorso abbiamo assunto più 15.000 unità tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, di cui circa 3.600 al netto del turn over, e abbiamo messo in bilancio risorse per proseguire lungo questa strada anche quest’anno e negli anni a venire».

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica ha acceso un faro sui lupi solitari. Avete una lista di persone sotto osservazione? Temete che ora possano attivarsi?

«È il tipo di rischio che temiamo di più ma come le ho già detto la capillare attenzione ai soggetti che possono essere attratti da queste dinamiche ha finora scongiurato il pericolo».

Per il 25 aprile quest'anno ci sono preoccupazioni più gravi che in passato? Avete preso misure speciali?

«Come per ogni ricorrenza carica di significati simbolici, anche per il 25 aprile sono predisposti specifici servizi di prevenzione. C’è attenzione ma senza allarmismo perché non ci sono elementi specifici di preoccupazione».

Il lavoro dei tre commissari inviati a Bari che risultati sta dando? Si vedono gli estremi per un commissariamento?

«È assolutamente presto per dirlo e come abbiamo sottolineato l’ispezione in atto non è affatto pregiudizialmente finalizzata ad un commissariamento. C’è una commissione di accesso che sta lavorando e dobbiamo aspettarne i risultati».

Decaro ed Emiliano si possono considerare responsabili politici di quanto sta emergendo dalle inchieste?

«Non è mia abitudine commentare l’operato dei vertici di altre istituzioni. Eventuali responsabilità di chiunque si accertano nelle sedi deputate».

Chiudiamo con la politica. Potrebbe correre come governatore in Campania?

«Ho già più volte detto di essere totalmente assorbito dall’incarico che sto ricoprendo al vertice dell’amministrazione che ho servito per tutta la vita, e che non lascerei per nessuna ragione».

Bossi dice che alla Lega serve un nuovo leader. È d'accordo?

«Credo che gli iscritti della Lega debbano tutti riconoscenza a Matteo Salvini, che ha risollevato le sorti del partito rendendolo stabilmente rilevante nel sistema politico del Paese».

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