L'abilitazione visiva alla guida sarà certificata da un sistema digitale. È questo il futuro. Ne è convinto il professor Raffaele Sangiuolo, origini salernitane, docente emerito alla Clinica oculistica dell’Università di Perugia e presso la Clinique Ophtalmologique dell'università Claude Bernard di Lyon, (attualmente presidente della Fondazione italiana di Oftalmologia digitale e robotizzata), coordinatore di un pool di ricercatori che hanno messo a punto un avanzatissimo sistema di controllo e misurazione del campo visivo utilizzando una tecnologia digitale e non più analogica, come avviene ormai da anni.
«Attraverso la nostra attività di ricerca – spiega Sangiuolo - in special modo cerchiamo di risolvere, mediante innovativi sistemi digitali, problematiche ad alto impatto socioeconomico in modo da migliorare il livello del welfare della popolazione e indurre importanti risparmi in termini economici e di vite umane.
Come si sia arrivati a queste importanti evidenze scientifiche con possibilità applicative molto ampie è presto detto: «La fase di elaborazione del nostro progetto,i cui risultati sono coperti da un brevetto internazionale, è durata cinque anni e ha coinvolto 14 differenti professionisti – spiega Sangiuolo – Stiamo inoltre mettendo a punto il primo sistema al mondo di rieducazione dell’ipovisione da remoto con sistemi digitali al fine di risolvere in maniera tecnicamente avanzata ed economicamente sostenibile i grossi problemi, sia logistici sia economici, che spesso costringono gli ipovedenti (circa 200mila in Italia) ad abbandonare il loro percorso rieducativo con effetti devastanti». Al momento i principali partner scientifici del progetto sono il Polo di Ipovisione del Policlinico Gemelli (rappresentante in Italia dell’Oms), le università romane della Sapienza e di Tor Vergata e altri centri di ricerca e formazione superiore.
È chiaro che per innalzare gli standard di sicurezza, grazie al sistema messo a punto da Sangiuolo e dalla sua equipe, occorra inevitabilmente modificare gli attuali protocolli di abilitazione alla guida di veicoli stradali. «Ogni conduttore di veicoli a motore deve essere abilitato per poter guidare in tutta sicurezza in ogni situazione ambientale che potrebbe incontrare – precisa Sangiuolo - Questo principio non può essere rispettato attraverso l’applicazione dell’attuale protocollo che si è dimostrato concettualmente inadeguato e peraltro applicato nei contesti e nelle modalità che noi tutti conosciamo. Per ovviare a queste carenze abbiamo creato un protocollo di valutazione numerica delle capacità visive totali con l’ausilio di un visore a tecnologia digitale che fornisce risposte precise e quantitativamente ben definite. Il sistema da noi proposto – conclude - si realizza attraverso procedure ben standardizzate e perfettamente riproducibili che solo la tecnologia digitale può permettere».