Napoli, la Federico II mette in sicurezza la propria rete con il supporto di Fortinet

Oltre 30 sedi distribuite tra la città metropolitana di Napoli e le altre province campane

Napoli, la Federico II mette in sicurezza la propria rete con il supporto di Fortinet
Napoli, la Federico II mette in sicurezza la propria rete con il supporto di Fortinet
di Guglielmo Sbano
Martedì 30 Aprile 2024, 13:12
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L’Università degli Studi di Napoli Federico II, fondata nel 1224, è la più antica università pubblica del mondo e la terza in Italia per numero di iscritti. Essa conta, attualmente, oltre 30 sedi distribuite tra la città metropolitana di Napoli e le altre province campane. In tale contesto viene gestita la sua rete tematica che consta di cinque nodi principali collegati su fibra dark (Iru): Monte Sant’Angelo (Msa), Centro Storico (Cs), Ingegneria (Ing), Policlinico (Poli) e infine il Polo San Giovanni a Teduccio (Sgat). L’Ateneo è, inoltre, membro fondante della comunità Garr (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti per la Ricerca) e come tale, rientra nella rete nazionale della ricerca, che garantisce alle strutture collegate e agli utenti un servizio di connettività all’avanguardia per l’ampiezza di banda disponibile, per la qualità del portafoglio servizi e per un efficace supporto alle attività di ricerca e formazione su tutto il territorio nazionale.

Il traffico generato è chiaramente elevatissimo (basti pensare che gli utenti giornalieri sono circa 20.000/25.000 e le sessioni al secondo superano il milione e mezzo) e la necessità di proteggere efficacemente il network dal rischio di attacchi informatici è, nel corso del tempo, diventata sempre più stringente.

Dunque, le sfide a cui l’Università Federico II intendeva rispondere erano sostanzialmente due: la mancanza di visibilità, che portava all’incapacità di proteggere adeguatamente la rete, e la sostanziale complessità dell’infrastruttura, nello specifico riguardo l’installato.  “Fortinet è stata scelta dopo aver preso in esame diverse soluzioni proposte da brand concorrenti, in virtù dell’ampia gamma di funzionalità a disposizione, così come della convenienza dell’offerta esposta.

Di grande importanza è stato anche il rapporto di fiducia creatosi con il referente che ha seguito l’operazione e la successiva implementazione”, così Carmine Piccolo, Responsabile della Rete di Ateneo della Federico II.

Dopo una prima fase di analisi e pianificazione, in cui sono stati evidenziati i principali punti di debolezza e sofferenza dell’architettura ‘legacy’, si è deciso di passare da un modello Routed a un modello Spine-Leaf e in ogni punto di connessione dei nodi ‘leaf’ è stata installata una coppia di firewall adatti a gestire il traffico generato dallo specifico nodo. Questo passaggio, da una topologia Routed legacy a una Spine-Leaf ha avuto come risultato la moltiplicazione della velocità di rete.

Un’ulteriore sfida nella creazione di questa architettura è stata quella di razionalizzare e analizzare, e dove possibile filtrare, l’enorme quantità di traffico internet/intranet generato. Attraverso l’uso di FortiAnalyzer, una soluzione che raccoglie, archivia e analizza automaticamente i registri provenienti da tutti i dispositivi di sicurezza Fortinet, è stato possibile ottenere visibilità sulla postura di sicurezza dell’intera università e dei suoi utenti.

Una volta raccolte le informazioni, è diventato naturale gestire il processo di qualsiasi incidente di sicurezza rilevato nel log grazie a FortiSiem, il sistema di gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza di Fortinet, che offre capacità che vanno dalla creazione automatica dell’inventario delle risorse all’applicazione di analisi comportamentali all’avanguardia, per rilevare e rispondere rapidamente alle minacce. Non da ultimo, grazie a FortiMail è stato possibile potenziare il livello di antispam offerto dal produttore del servizio di posta. Il risultato raggiunto in termini di volume di email di spam processate è drasticamente aumentato così come il tasso di falsi positivi e falsi negativi riscontrati.

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L’implementazione delle soluzioni Fortinet ha comportato un miglioramento della stabilità e della sicurezza generale della rete.  In particolare, i principali benefici ottenuti riguardano la gestibilità dell’intera struttura e la possibilità di applicare i controlli di sicurezza, di filtraggio e di protezione nel punto più prossimo alla generazione del traffico.

Questa scelta, inoltre, ottimizza il carico in termini di banda di tutta la rete e distribuisce in più punti il lavoro necessario ad ispezionare il traffico generato dalle migliaia di utenti che quotidianamente frequentano i vari campus. Il progetto, iniziato nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera, è stato successivamente ampliato nei vari campus, e a breve tutti e 5 i Point of Presence (Pop) saranno dotati della medesima configurazione Spine-Leaf e vi sarà un’omogenizzazione dell’intera infrastruttura. Per il futuro, l’obiettivo è quello di efficientare ulteriormente la rete, implementando due livelli di sicurezza al suo interno e ottenendo una maggior profondità e puntualità nell’isolare le minacce informatiche direttamente sul nascere.

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