Gio Evan a One More Time: l'India, un sogno che diventa un viaggio

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Sul sogno che lo porta in India Gio Evan racconta: «Succede che appena arrivo all'International Ashram University of Ayurveda di Corinaldo, nelle Marche, per 13 notti faccio lo stesso sogno: vado in India, ci sto 13 giorni e muoio al tredicesimo. Mi sveglio con il panico e penso: questo può essere un messaggio che io me ne devo andare da qui. Dico al maestro: qua c'è un malessere che mi sta attanagliando. Gli racconto il sogno e lui mi dice: amore mio, è la tua prima chiamata, tu devi andare in India».  E su quando è stato arrestato in una foresta: «In India mi sono messo nei guai. Ho fatto un mese di digiuno in una foresta di riserva dove c'erano tigri ed elefanti selvaggi e lì ci sono venuti a prendere con i fucili. Ci hanno sbattuti dentro in prigione, ma ci hanno rilasciato perché eravamo in tanti ed eravamo tutti buoni. E quando hanno saputo che eravamo lì per il Kumbh Mela, il ritiro più importante al mondo di spiritualità, ci hanno liberato». Sui miracoli che si compiono per diventare Baba, o Sadhu, ovvero induisti asceti: «Non si diventa Baba a caso, lo si dimostra facendo miracoli. Ad esempio, Sai Baba ti toccava la testa e usciva una marea di cenere. Amma è stata vista di 20 chili e di 150 nel giro di mezz'ora con una meditazione. Babaji è stato 40 giorni in meditazione. Quando ha aperto gli occhi, un giornalista gli ha detto: adesso come farai a bere? C'è la siccità in città e lui ha risposto: ma a me basta sussurrare dolci parole al vento e mi porterà l'acqua e ha incominciato a piovere dalla sua testa. Questa è un'esperienza che ho avuto anch'io durante un ritiro spirituale, ho incominciato a perdere acqua dalla testa ed è stato magico e bello, perché avevo sete. Lì sono stato riconosciuto dal Sadhu».

Clip ufficio stampa One More Time di Luca Casadei (One Podcast)