Aldo Balestra
Diritto & Rovescio

Cadaveri, medici e balletti
ma davvero c'è da ridere?

Un frame del video del balletto dei medici legali sulle note di "Gioca Jouer"
Un frame del video del balletto dei medici legali sulle note di "Gioca Jouer"
Aldo Balestradi Aldo Balestra
Sabato 13 Aprile 2024, 21:37 - Ultimo agg. 21:42
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«Gioca Jouer durante Live Autopsy, bufera sui social» (Ansa, 13.4.2024, ore 10.12)
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Qualcuno ci spieghi quale sarà il prossimo limite superato. Abbiamo visto numerosi selfie di infermieri sorridenti davanti a cadaveri di pazienti spirati da poco, più recentemente quello di un signore intento ad immortalarsi mentre alle sue spalle i soccorritori aiutavano un'anziana donna morente sull'asfalto, dopo un incidente. E poi decine e decine di video di ragazzi che seviziano cani e gatti. Ora arriva il filmato, diffuso sui social, dei medici legali che ballano il "Giuoca Jouer" di Cecchetto durante le pause di un'esercitazione didattica su cadaveri (veri, e donati alla Scienza per motivi di ricerca). Un filmato effettuato a Malta una settimana fa e che ora gira sui social, con tanto di risate e polemiche, l'italico (soprattutto) binomio di reazioni che ormai ci accompagna da quando, un po' tutti, finiamo per rintrucillirci guardando i “reels”.

Sì, vabbè.

Arrivano le scuse per i medici che zompettano davanti ai morti che i loro colleghi stanno ancora sezionando, ma intanto "baciare", "capelli", "saluti" e via così sul motivetto del dj della nostra gioventù. Volume alto, altri medici che riprendono con i loro cellulari, perché filmare sta diventando meglio del ballare, mangiare, parlare, scrivere, leggere.

Abbiamo visto il video, riportato dai maggiori siti giornalistici di informazione on line, compreso Il.Mattino.it, che dà conto di quanto accaduto in quella sala per necroscopia. Professionisti che si scusano dicendo che era un modo per distendersi dopo ore e ore di sezionamento dei cadaveri. Domandina semplice semplice: c'era un impellente bisogno di farlo, proprio lì, mentre altri medici continuavano ad operare, proprio in quel momento? E per distendersi c'è bisogno di ballare, e che qualcuno riprenda, e che altri riprendano quelli che riprendono? E che poi questo filmato debba circolare, diffondersi di smartphone in smartphone e finire, lecitamente o meno, sui social? E che poi ci sia, per forza, chi ride come un ebete e chi s'indigna?

Quale sarà la prossima “perla”? E chi può dirlo? Non ci si rende più conto che un video, realizzato, ed affidato alla Rete, diventa virale, globale. E quando i buoi sono scappati.... Insomma, diamoci una calmata: iniziamo un po' tutti a fare le dovute differenze tra ciò che è vero, soprattutto privato, e ciò che serve alla esibizione, esaltazione, irrisione o dileggio di se stessi o di altri sui social.
Una sola considerazione, postuma e amara. Cosa debbono pensare quei parenti che hanno rispettato, magari, le volontà dei loro congiunti defunti, affidando quei poveri corpi inanimati alla Scienza?
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«Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni» (Dalai Lama)

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