Caserta, garante dei detenuti: il flop delle domande

Bando deserto per due volte, incarico ritenuto poco attrattivo

Il carcere di Santa Maria Capua Vetere
Il carcere di Santa Maria Capua Vetere
di Biagio Salvati
Venerdì 26 Aprile 2024, 08:04
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È rimasta lettera morta il bando pubblicato per due volte dalla Provincia di Caserta – e per due volte andato deserto – riguardante la nomina di un Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale», incarico vuoto dal 4 luglio dello scorso anno dopo le dimissioni di Emanuela Belcuore, che si dimise per la nota vicenda giudiziaria. La nomina le era stata conferita dal presidente Giorgio Magliocca nel giugno del 2020. Era stata designata dopo un avviso pubblico e sulla base del curriculum dopo avere «acquisito le domande degli interessati, giusto avviso pubblico del 26 maggio 2020».

Domande che questa volta, dopo la ricerca di un sostituto sulla base della pubblicazione di due bandi, non sono arrivate neanche da quelli che le avevano presentate in precedenza, segno che l’incarico o non richiama più volontari (ai quali va solo un rimborso spese) o non è più attrattivo per altri motivi.

Difficile interpretare il flop: il Garante regionale Samuele Ciambriello, non commenta preferendo «un religioso silenzio». Per il presidente della Camera Penale, Alberto Martucci, «il ruolo del Garante dei detenuti richiede dedizione e volontà nel tutelare i diritti di coloro i quali sono considerati da molti “gli ultimi” della nostra società. Evidentemente, in questo momento storico e sociale non si ha interesse a ricoprire un così delicato compito di solidarietà e di aiuto nei confronti di chi è stato relegato in un luogo di sofferenza e di emarginazione».

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Intanto, a proposito di tutela dei detenuti, Ciambriello si è già attivato ricevendo la madre del detenuto che l’altro giorno si è presentato in aula al suo processo con il volto tumefatto. Il 45enne di Capua, con problemi di tossicodipendenza, aveva dichiarato in aula di aver subìto pestaggi nel carcere di Secondigliano da parte di più persone ben individuate. Il Garante regionale, in proposito, ha già chiesto che l’uomo venga trasferito in un altro carcere mentre la magistratura farà il suo corso sul pestaggio. A proposito di violenze nel carcere, il caso dei pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile del 2020 ad opera di diversi agenti penitenziari oggi sotto processo, è finito l’altro giorno nel rapporto del Dipartimento di Stato per la democrazia e diritti umani degli Stati Uniti «Country Reports Human Rights Practices Italy», in cui si citano altri casi di violazioni in Italia e nel mondo.

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