Formicola ricorda il brigadiere medaglia d'oro Gennaro Cantiello a 50 anni dall'omicidio

Il sindaco: ricordiamo l'eroe silenzioso che ha perso la vita in difesa dei valori in cui credeva

Il brigadiere Gennaro Cantiello
Il brigadiere Gennaro Cantiello
Giovedì 9 Maggio 2024, 18:29
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Il brigadiere del Corpo degli agenti di custodia, medaglia d’oro al valor militare, Gennaro Cantiello, verrà ricordato nella sua Formicola con diversi momenti solenni per il 50esimo anniversario della morte. Nato a Formicola nel 1938 e brigadiere del Corpo degli agenti di custodia, rimase ucciso il 10 maggio 1974 durante una rivolta nel carcere di Alessandria.

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Scirocco ha promosso una serie di eventi previsti venerdì 10 maggio con la partecipazione della banda musicale e del picchetto d’onore del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.

Si parte alle ore 10,45 con il raduno presso il chiostro dei Verginiani, al piano terra del palazzo comunale, da dove il corteo si muoverà alla volta della Chiesa di Santa Cristina per la santa messa in suffragio dell’eroe formicolano. Al termine, il corteo si trasferirà presso il cimitero comunale dove il sindaco Scirocco terrà un’allocuzione e deporrà una corona sulla tomba di Cantiello. La commemorazione si sposterà poi in via Cantiello dove, intorno alle ore 12,20, il primo cittadino deporrà una seconda corona a piè della lapide ricordo posta lungo la strada intitolata alla medaglia d’oro al valore civile. «Ricorderemo Gennaro Cantiello, eroe silenzioso che ha perso la vita in difesa dei valori in cui credeva, ed il suo sacrificio offerto per salvare altre vittime umane, un esempio fulgido di eroismo civile, ancora prima che di uomo in divisa, quella divisa che tanto amava sin da giovane», ha detto il sindaco Scirocco.

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Cantiello, mentre prestava servizio presso il Centro Penitenziario di Alessandria quel 9 maggio del 1974, venne preso tra gli ostaggi, catturati dai detenuti in rivolta durante la quale, nonostante avesse le mani legate da filo di ferro e sotto tiro da parte dei rivoltosi, riuscì a mettere in salvo il medico del carcere, gravemente ferito. Dopo quest'atto, ritornò volontariamente nel carcere, per unirsi agli altri ostaggi nel tentativo di calmare gli animi (i reclusi in rivolta minacciavano l'uccisione di altri ostaggi se Cantiello non si fosse riconsegnato a loro), ma nell'epilogo della vicenda perse la vita assieme all'appuntato Sebastiano Gaeta. Fu riconosciuto da subito "Vittima del Dovere" dal ministero dell'Interno ed il ministero della Difesa, il 24 febbraio 1975, gli attribuì la medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria, oltre che vedersi intitolata anche una motonave della Polizia penitenziaria adibita al collegamento tra Porto Torres e l'isola dell'Asinara, dov'era ubicato un carcere di massima sicurezza.

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