È giallo a Mondragone sul movente alla base dell'incendio nel quale l'altra notte è andata distrutta un'auto di proprietà del dirigente dell'ufficio tecnico del Comune, l'architetto Salvatore Catanzano. Ed è caccia aperta agli autori dell'inquietante gesto. L'utilitaria, una Lancia Ypsilon utilizzata dal dirigente e dalla moglie, era parcheggiata dinanzi al cancello d'ingresso della villa dove la famiglia vive, in località Fievo, una zona residenziale della città litoranea.
Non è un'abitudine lasciare il veicolo in strada per la notte ma il cancello carrabile elettrico è bloccato da qualche tempo perché il cane ne ha mangiato parte dei cavi di alimentazione.
Nel rogo, l'utilitaria del dirigente è andata completamente distrutta e la carcassa è stata sottoposta a sequestro. Gli inquirenti non hanno dubbi sull'origine dolosa dell'incendio. Un'ipotesi confermata non solo dalla tracce di liquido infiammabile usato per dare fuoco al veicolo. I carabinieri della stazione di Mondragone hanno acquisito ed esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza delle ville della zona, quasi tutte dotate di un impianto di videosorveglianza. I filmati mostrano chiaramente due individui con il volto travisato aggirarsi nella zona con delle taniche. Il dettaglio che avessero il viso travisato lascerebbe intendere che, oltre a non volersi far riconoscere, sapessero della presenza delle numerose telecamere.
Le indagini per risalire ai responsabili di questo inquietante gesto, agli eventuali mandanti e alle motivazioni sono in corso. Tutte le ipotesi sono sul tappeto e si sta indagando in diverse direzioni.
La pista privilegiata o comunque la prima da seguire è quella legata a un avvertimento o ad una ritorsione legata al ruolo di dirigente dell'ufficio tecnico comunale ricoperto da Catanzano. Un ufficio molto delicato, dal quale passano gli atti delle principali opere pubbliche, i più grandi appalti, le concessioni edilizie. I carabinieri hanno sentito Catanzano e su quanto ha detto viene mantenuto il più stretto riserbo. Se anche avesse fornito elementi utili per fare chiarezza sulle cause sono poi tutte da verificare e riscontrare.
L'episodio è stato al centro ieri di una conferenza straordinaria dei capigruppo convocata d'urgenza dal presidente del Consiglio comunale Vincenzo Corvino alla presenza del sindaco Francesco Lavanga. A nome dell'intero Consiglio, Lavanga e Corvino hanno espresso la vicinanza al dirigente, confidando nell'intervento delle forze dell'ordine.
Tutti i capigruppo hanno poi condiviso di «attendere l'esito delle indagini in corso riservandosi eventuali e nuove iniziative atte a salvaguardare la sicurezza e la legalità all'interno della città». In un primo momento, con una nota diffusa sui social, il Movimento Mondragone Attiva aveva chiesto la convocazione di una seduta straordinaria e monotematica del Consiglio dedicata a legalità e sicurezza.
«Questi accadimenti rimandano a tempi bui della comunità e unitamente al clima criminale che stiamo continuando a osservare in città impongono una riflessione severa e lucida», recita la nota. Anche la capogruppo del Movimento Marika Pero ha aderito alla linea unitaria degli altri colleghi.