Napoli, la rivolta gentile del Rione Luzzatti: «Addio biblioteca? Portiamo i libri in piazza»

Alla notizia della prossima chiusura della biblioteca è scattata l'idea di un punto di book crossing: tutto il quartiere ha partecipato

Consegna dei libri per il book crossing
Consegna dei libri per il book crossing
di Paolo Barbuto
Domenica 19 Maggio 2024, 23:09 - Ultimo agg. 21 Maggio, 07:18
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Napoli, la ribellione del Rione Luzzatti ha la forma di una casetta di legno piantata al centro di una piazzetta e riempita di libri. È stato inaugurato il progetto del book crossing, dello scambio di libri, nel rione che ha conosciuto notorietà proprio grazie a un libro.

Qui, però, L’Amica Geniale non c’entra: la ribellione gentile del quartiere è esplosa perché sta calando la mannaia dell’imminente chiusura della biblioteca comunale, ultimo, anzi unico, baluardo di cultura nel cuore di un agglomerato di case di periferia dove non ci sono cinema né teatri.

 

 «Chiude la biblioteca? Noi rispondiamo mettendo i libri per strada, a disposizione di tutti», Salvatore Ventimiglia è un figlio del Rione che ha fatto fortuna e la mette a disposizione della sua gente. La sua pizzeria Samuele è un simbolo: raccolse un po’ di gloria supplementare a febbraio perché diventò la sede napoletana della «Pizzeria Geolier» durante il festival di Sanremo. Salvatore s’è preso in carico la gestione di una piazzetta vicina alla pizzeria, di fianco alla scuola media: era il simbolo del degrado del Rione Luzzatti, ora è un gioiello di fiori sempre freschi, prato curato e pulizia maniacale. È in quella piazzetta che hanno piazzato la casetta del book crossing, nata da un progetto della «Educativa Territoriale» dell’oratorio.

Raccontare il Rione Luzzatti oggi è come respirare boccate d’aria pura. La coltre dell’area arretrata e periferica è stata spazzata via dalla reazione delle persone dopo l’esplosione de L’Amica Geniale che racconta un quartiere scuro, difficile, a volte violento. La gente ha gridato la sua verità su un rione dove c’è voglia di legalità, dove lo spaccio non c’è quasi più, la criminalità è lontana. Certo, non è un paradiso e tanti contrasti sono ancora plateali, ma il vento del cambiamento ora soffia forte.

Il Rione Luzzatti oggi è l’entusiasmo di Ventimiglia che avrebbe voluto pagare per intero l’installazione del book crossing, ma non ha potuto, perché ciascun abitante ha voluto offrire il suo contributo; il quartiere si racconta dietro lo sguardo offeso di un commerciante che si presenta all’oratorio della Sacra Famiglia e protesta perché nessuno gli ha detto che avrebbe potuto contribuire alla raccolta fondi per il campo estivo dei ragazzi: «Scusate, ma perché da me non siete venuti a chiedere un aiuto? Perché mi avete tenuto fuori?». Il rione lo vedi negli occhi dolci di Mimmo Martelletta che faceva il poliziotto ma nella nuova vita si dedica al suo quartiere e ha trascorso le ultime settimane a costruire personalmente la struttura di legno per il book crossing.

Non conosci il Rione Luzzatti se non hai trascorso almeno mezz’ora nella parrocchia della Sacra Famiglia. Marco Rota è un prete d’assalto, fa il parroco ma potrebbe essere un dirigente d’azienda: tiene d’occhio l’oratorio, i campetti, la distribuzione di pacchi alimentari, i rapporti con l’amministrazione, quelli con un territorio che sa essere difficile quando ci si mette d’impegno. Nelle stanze della chiesa c’è un viavai di persone, tutte con un’unica caratteristica: sorridono e sono di una gentilezza dolce e antica.

Alle spalle della chiesa ci sono i campetti per lo sport, fino ad oggi lo spazio è stato concesso in comodato d’uso gratuito da parte del Comune, il futuro però è incerto: si profila all’orizzonte una richiesta di canone che sarebbe insostenibile per la parrocchia. Su quei campetti giocano duecento bambini del quartiere, sotto l’occhio vigile di Rosario Provenzano, una vita in polizia: «Tre allenamenti a settimana per squadre con bambini dagli otto ai 14 anni; gli allenatori, tutti con formazione ufficiale, si accontentano del rimborso per la benzina. Per partecipare si versa una cifra simbolica e chi non può permettersi nemmeno quella, si allena gratuitamente».

Di fianco alla parrocchia un’area giochi attrezzata. A governarla si alternano venti volontari dell’associazione “L’isola del sorriso”: la aprono nel pomeriggio e vigilano sui bambini, i turni vanno studiati con precisione perché bisogna conciliare anche lavoro e famiglia oltre al volontariato.

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Dalla chiesa, ogni martedì parte un furgoncino dell’associazione Airone che distribuisce cibo agli homeless, settanta piatti caldi: pasta e condimento si comprano con autofinanziamento, a cucinare ci pensano le suore vicine; il pane lo regala un forno del rione, le bottigline d’acqua le offre un altro commerciante, la frutta viene donata da un ortolano del Vasto; c’è pure la pasticceria del rione che si presenta ogni martedì con settanta dolcini da offrire assieme al pasto caldo. «È l’antica solidarietà del rione, qui anche chi non naviga nell’oro pensa a chi sta peggio», sorride Provenzano che dopo aver badato allo sport dei ragazzi si mette anche alla guida del furgone.

E siccome al Rione Luzzatti si vive di condivisione e solidarietà, il cerchio si chiude con la pizza destinata a sostenere la nuova attività di book crossing, la prepara la pizzeria Samuele di Salvatore Ventimiglia: la pizza si chiama «Progetto Ascarelli», chi la compra sa che una parte dei soldi andranno a sostenere l’iniziativa di ribellione del quartiere, una protesta gentile contro la chiusura della biblioteca, una ribellione che usa lo scambio di libri come unica arma.

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