La Cisl Funzione Pubblica di Napoli contesta i contenuti del bando per l’affidamento del servizio di gestione degli asili nidi e micronidi comunali, per il quale è stata prevista una spesa di un milione di euro in meno rispetto al precedente, e chiede un incontro urgente al sindaco Gaetano Manfredi e agli assessori all’Istruzione Maura Striano e al Bilancio Pier Paolo Baretta per modificarlo.
In una lettera a firma del segretario generale della federazione dell’area metropolitana Luigi D’Emilio e del responsabile del comparto Terzo Settore Vincenzo Migliore vengono sottolineate le «conseguenze negative che la determina di indizione della procedura per l’affidamento del servizio di gestione produrrebbe, scendendo da 12 a 11 milioni di impegno economico, sia sul versante educativo che su quello contrattuale per gli oltre 100 operatori impegnati» sul territorio cittadino.
«Siamo - dice il leader della Fp D’Emilio - totalmente contrari al taglio netto di ore applicato alle figure professionali coinvolte nelle attività, come i coordinatori, gli educatori e gli ausiliari.
L’allarme della Cisl suona come un vero e proprio avvertimento. «Napoli - dice l’organizzazione sindacale - non può permettersi di tagliare un solo euro sui servizi ai cittadini, soprattutto quelli educativi che, grazie ad un grande lavoro di programmazione, hanno raggiunto risultati importanti. Ora abbiamo strutture piene e liste di attesa che dovrebbero essere soddisfatte. Invece, anziché potenziare si pensa a ridurre e tutto ritorna in discussione».
Migliore a sua volta denuncia anche il fatto che «il nuovo bando non attribuisce il punteggio maggiore alle aziende che assumono a tempo indeterminato, creando così ulteriore insicurezza occupazionale che una istituzione pubblica non può sostenere». Per i 21 nidi e micronidi cittadini le prospettive, stante la posizione Cisl, non si presentano affatto tranquille. «Ci auguriamo - conclude il numero uno della categoria D’Emilio - che il Comune ci convochi quanto prima e dichiari la disponibilità a cambiare il bando. Altrimenti metteremo in campo una massiccia mobilitazione e tutte le iniziative di lotta necessarie, compreso lo sciopero, per evitare che si consumi questa ennesima ingiustizia».