LA FESTA DELLA LIBERAZIONE

25 aprile, Mattarella: «Per fascismo la pietà non era prevista». Meloni: «La fine del ventennio pose basi per democrazia»

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25 aprile, Mattarella: «Regime fascita non conosceva pietà». Meloni: «Con fine fascismo basi per democrazia»
25 aprile, Mattarella: «Regime fascita non conosceva pietà». Meloni: «Con fine fascismo basi per democrazia»
Giovedì 25 Aprile 2024, 06:28 - Ultimo agg. 26 Aprile, 13:33

Mattarella: pluralismo dell'informazione è irrinunciabile

«Anche l'informazione è attraversata da cambiamenti epocali. La velocità delle trasformazioni rischia di incidere su pilastri della nostra stessa democrazia. Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l'analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull'intera società". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio alla direzione e alla redazione in occasione dei festeggiamenti organizzati per i 35 anni di MF-Milano Finanza, pubblicato sul sito della testata.

Mattarella, per il fascismo la pietà non era prevista

«Essere pietosi verso altri esseri umani era di per sé una manifestazione di antifascismo e di resistenza, quale che ne fosse l'ispirazione, laica o religiosa. Il fascismo aveva insita la ideologia della violenza, la pietà non era prevista…". Lo ha detto il presidente della Repubblica citando le parole dello storico Claudio Pavone nel suo discorso a Civitella Val di Chiana. «La Resistenza, nelle sue forme così diverse, contribuì in misura notevole all'avanzata degli Alleati e alla sconfitta del nazifascismo», ha aggiunto il capo dello Stato. .

Mattarella: omicidio Matteotti ricorda disumanità fascista

«Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani. Come ci ricorda il prossimo centenario dell'assassinio di Giacomo Matteotti». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle celebrazioni del 25 Aprile a Civitella in Val di Chiana.

Mattarella: la propaganda fascista negava l'innegabile

«All'infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l'innegabile, provando a smentire l'accaduto, cercando di definire false le notizie dell'eccidio e irridendo i testimoni». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle celebrazioni del 25 Aprile a Civitella in Val di Chiana

Mattarella: "Nazisti ci consideravano popolo inferiore"

«Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle celebrazioni del 25 Aprile a Civitella in Val di Chiana. «Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità - ha aggiunto -. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi». «I nazifascisti ne erano ben consapevoli - ha sottolineato Mattarella -: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati e giustiziati, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di disonore o per evitare d'incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani».

Mattarella prosegue le celebrazioni del 25 aprile in Toscana

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prosegue le celebrazioni del 25 aprile in Toscana, dove ha raggiunto il paese di Civitella in Val di Chiana (Arezzo), che il 29 giugno 1944 fu luogo di un eccidio nazista di 244 civili. Mattarella è stato accolto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, come rappresentante di Governo. A seguire, il Capo dello Stato, accompagnato dalle autorità ha avviato le iniziative previste stamani a Civitella. La prima è la visita alla Sala della Memoria dove vengono custoditi documenti e atti relativi alla strage del 1944.

Giovani palestinesi: "Ci prendiamo piazza Duomo"

«Vogliamo riprenderci questa piazza e riprenderla sul serio, non in modo performativo per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta che si terrà in piazza Duomo alle 13:30»: così hanno spiegato a radio Onda d'urto i giovani palestinesi e le realtà antagoniste che oggi si sono date appuntamento a Milano. In alcune storie su Instagram i giovani palestinesi lamentano che non è stata accolta la loro richiesta di parlare dal palco della manifestazione nazionale del 25 aprile e che lo spezzone palestinese è stato relegato in coda al corteo: «Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti: portiamo la Palestina in piazza Duomo»

Corteo antifascista a Roma, 3000 in piazza

È partito il corteo antifascista Liberarsi ora Liberarsi ancora” a Roma. La manifestazione dei movimenti sfilerà da Villa Gordiani le strade di Centocelle e arriverà al Quarticciolo. In piazza al momento circa tremila persone

Tajani: onoriamo memoria vittime nazifascismo contro odio e intolleranza

«Ai caduti per la libertà. Ai caduti per la Patria. Militari e civili. A tutte le vittime innocenti del nazifascismo. Onoriamo sempre la loro memoria, contro ogni forma di odio e intolleranza. Buon 25 aprile». Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha celebrato la ricorrenza deponendo una corona di fiori alle Fosse ardeatine.

Salvini: ho sempre onorato il 25 aprile senza sbandierarlo

«Ma che prima volta...Ho sempre onorato il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo». Così Matteo Salvini alla celebrazione del 25 aprile in largo Caduti milanesi per la Patria a Milano. «Non l'ho detto fino all'ultimo per evitare che ci fossero quelli che invece di celebrare il passato perché non ritorni, vanno in giro a creare problemi» ha aggiunto il leader della Lega.

Meloni: "Oggi l'Italia celebra la Liberazione, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari"

La premier Meloni sui social ha pibblicato un post per il 25 aprile: «Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari».

«Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio. Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!», si legge sul profilo Instagram della Presidente del consiglio. 

 

Tensione tra i manifestanti della Brigata ebraica e Pro Palestina a Roma

Tensione tra i manifestanti della Brigata ebraica e Pro Palestina a Roma, a Porta San Paolo, nel corso delle celebrazioni per il 25 Aprile.

Tra i fischi e gli insulti è stato lanciato anche qualche petardo. A ogni «Free Free Palestine» dei movimenti pro Palestina sono seguiti insulti e gestacci dalle file della Brigata ebraica. Sono volati anche barattoli contro i movimenti pro Palestina e sassi contro i cronisti. Diversi cordoni di polizia hanno tenuto separati i manifestanti.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto, durante la commemorazione della Festa della Liberazione all'Altare della Patria, a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera.

Brigata ebraica, sassi lanciati verso i cronisti

Alcuni sassi sono stati lanciati verso i cronisti che riprendevano dalle file della Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 Aprile a Porta San Paolo a Roma. Un manifestante della Brigata ebraica ha poi cercato di forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio pro Palestina ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine.

Momenti di tensione a Porta San Paolo a Roma

Momenti di tensione a Porta San Paolo a Roma, dove si stanno svolgendo le celebrazioni del 25 Aprile. «Fascisti», è il grido che parte dal presidio dei movimenti palestinesi al gruppo della brigata ebraica, e ancora «Fuori Israele dalla storia». «Basta alla violenza di chi giustifica un altro genocidio nei giorni nostri», scandisce un ragazzo di Cambiare Rotta a cui rispondono con fischi e insulti. La polizia ha creato due cordoni di sicurezza tra i gruppi.

 

 

Tensioni a Porta a San Paolo: grida, insulti e petardi

La presidente Di Segni si riferisce alle urla partite a piazza di porta San Paolo a Roma dove sono in corso due manifestazioni contemporanee. Da un lato i manifestanti pro Palestina, circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari, dall'altro rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica. I due schieramenti sono separati dai blindati della polizia e dagli agenti in tenuta anti sommossa.

Di Segni: chi urla dovrebbe aprire libro di storia

«Chi urla oggi dovrebbe aprire una pagina di storia e sapere che le libertà di cui gode, anche di manifestare, è grazie a questa battaglia che è stata fatta anche a porta San Paolo e in altre parti d'Italia. Grazie a queste battaglie c'è la libertà di urlare, di manifestare, di studiare, di dire la propria e non va sottovalutato e non vanno abusate per esprimere odio». Così all'ANSA la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, alla deposizione della corona di fiori a porta San Paolo da parte della Brigata ebraica. 

25 aprileTensione sulle manifestazioni. Partigiani, sindacati e leader delle opposizioni a Milano con Scurati e a Roma con Roberto Salis. Mattarella all'Altare della patria con la Meloni e i presidenti delle camere, poi in Val di Chiana per commemorare la strage nazista. Cortei in tutta Italia. Allerta del Viminale per eventuali proteste violente. Diventa definitiva la condanna a 23 anni di carcere per l'anarchico Cospito, per l'attentato alla ex caserma allievi Carabinieri del 2006.

25 aprile tra polemiche e rischio di scontri: strade blindate a Roma e a Torino. Anche Salvini in piazza

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