Torre del Greco, pane e rose da Cesto bakery per la giornata internazionale della donna

Un pane speciale per Anna Lo Pizzo, attivista della lotta operaia e femminista, emigrata italiana

Pane e rose
Pane e rose
Venerdì 1 Marzo 2024, 16:00 - Ultimo agg. 3 Marzo, 21:11
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«In occasione dell’8 marzo giornata internazionale della donna, voglio ricordare con un pane speciale Anna Lo Pizzo, attivista della lotta operaia e femminista, emigrata italiana che il 29 gennaio del 1912 fu uccisa per il suo impegno di protesta contro lo sfruttamento sul lavoro e a favore dell’emancipazione femminile.»

Sono queste le parole di Catello Di Maio, il panettiere di Torre del Greco, proprietario di Cesto bakery. Lo sciopero del pane e delle rose è ancora oggi tema bruciante, ebbe luogo in Massachussets, nelle fabbriche tessili di Lawrence, scatenato dall’ennesima riduzione del salario degli operai e operaie che, numerosissimi e compatti, diedero luogo ad un’accesa protesta. La manodopera era prevalentemente costituita da donne, che con sé portavano anche i propri bambini a lavorare. 

Durante lo sciopero alcune operaie in protesta, di picchetto ai cancelli, issarono uno striscione con scritta una frase che passerà alla storia: «We want bread and roses too» – Vogliamo il pane e anche le rose. Il senso della celebre frase vuole sia riconosciuto non solo il diritto di vivere, ma anche quello di essere donna, e senza distinzione di classe sociale.

Lo slogan femminista divenne famosissimo, virale diremmo oggi, con Rose Schneiderman, suffragista e sindacalista dell’industria tessile newyorkese che nel giugno del 1912 pronunciò questa frase durante un convegno, riuscendo a convincere le donne di classe alta ad unirsi nella protesta femminista, ottenendo nel 1917 il diritto al voto a New York.

In entrambi i casi, le lotte hanno raggiunto gli obbiettivi desiderati, nonostante la durissima repressione.

A loro, ed in particolare all’italiana Anna Lo Pizzo, Catello Di Maio dedica un pane nero alle rose, un omaggio disponibile l’8 marzo presso Cesto bakery, nell’intento di ricordare e dare giusto merito a quelle donne che hanno combattuto con forza e sacrificio per vedere riconosciuti diritti che oggi ci sembrano scontati.

Fu scritta una poesia, molto nota tutt’oggi, da James OppenheimBread and roses, pubblicata nel dicembre 1911 sulla rivista «The American monthly», che diede ulteriore risalto al movimento femminista.

Quei versi non si sono ingialliti con il tempo, vengono spesso citati in occasione di eventi riguardanti i diritti delle donne.

«Mentre marciamo, marciamo, nella bellezza del giorno, / un milione di cucine oscurate, mille soffitte grigie, / sono toccati da tutto lo splendore che un sole improvviso svela, / perché la gente ci sente cantare: Pane e rose! Pane e rose! / Mentre marciamo,e marciamo, combattiamo anche per gli uomini, / perché sono figli di donne, e di nuovo li manteniamo. / Le nostre vite non saranno sudate dalla nascita finché la vita non si chiude; / i cuori muoiono di fame così come i corpi; dacci il pane, ma dacci le rose. / Mentre marciamo, e marciamo, innumerevoli donne morte / vai piangendo attraverso il nostro canto il loro antico richiamo al pane. / La piccola arte, l’amore e la bellezza lo sapevano i loro spiriti stanchi. / Sì, è il pane per cui lottiamo, ma lottiamo anche per le rose. / Mentre marciamo, e marciamo, portiamo i giorni più grandi, / L’ascesa delle donne significa l’ascesa della razza. / Non più il fannullone e l’ozioso, dieci quella fatica dove si riposa, / ma una condivisione delle glorie della vita: pane e rose, pane e rose. / Le nostre vite non saranno sudate dalla nascita finché la vita non si chiude; / i cuori muoiono di fame così come i corpi; pane e rose, pane e rose.»

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