Web designer rifiuta servizi per nozze tra omosessuali: «Non faccio siti per i gay». La Corte Usa le dà ragione

L’affondo di Biden: «Si indeboliscono le leggi contro ogni discriminazione»

Web designer rifiuta servizi per nozze tra omosessuali: «Non faccio siti per i gay». La Corte Usa le dà ragione
di Angelo Paura
Venerdì 30 Giugno 2023, 21:37 - Ultimo agg. 1 Luglio, 17:35
4 Minuti di Lettura

NEW YORK Nonostante non sia più alla Casa Bianca da quasi tre anni e sia schiacciato da diversi processi a livello statale e federale, Donald Trump continua a influenzare la politica degli Stati Uniti. E lo fa attraverso la Corte Suprema, i cui tre giudici che aveva nominato per sdebitarsi del sostegno alle elezioni degli evangelici, l’hanno resa la più conservatrice degli ultimi decenni.

Animatore gay posta foto in cui bacia ragazzo, parrocchia lo sospende e annulla il centro estivo

«Non faccio siti per i gay»

Dopo la decisione di due giorni fa di porre fine all’affermative action che permetteva alle università di garantire l’accesso alle minoranze etniche, ieri la Corte suprema si è espressa su altri due temi centrali per la vita sociale degli Stati Uniti, mettendo in dubbio alcune conquiste civili condivise dalla maggioranza dei cittadini americani. 


LA VICENDA
Nella mattinata di ieri con una decisione di sei a favore - la maggioranza di destra ultrareligiosa - e tre contrari, i giudici hanno dato ragione a una web designer del Colorado, Lorie Smith, che appellandosi al primo emendamento alla Costituzione si era rifiutata di lavorare per il matrimonio di una coppia gay, sostenendo che non voleva creare messaggi contrari alle proprie convinzioni religiose.

Neil M. Gorsuch parlando per la maggioranza conservatrice ha detto che «il primo emendamento immagina gli Stati Uniti come un luogo ricco e complesso in cui tutte le persone sono libere di pensare e parlare come desiderano, non come richiede il governo». Al contrario il giudice progressista Sonia Sotomayor crede che la decisione sia «profondamente sbagliata» e che sia contraria alla legge contro le discriminazioni approvata in Colorado. Il presidente degli Usa Joe Biden ha attaccato la scelta: «Questa decisione indebolisce le leggi anti discriminazione. Sono molto preoccupato dalla possibilità che la decisione possa spingere a una maggiore discriminazione contro gli americani Lgbtqi+».

I PRECEDENTI
Non è il primo caso di questo genere: nel 2018 aveva fatto molto discutere un’altra decisione simile della Corte suprema che aveva dato ragione a un pasticcere del Colorado che si era rifiutato di preparare una torta di matrimonio per una coppia dello stesso sesso. In realtà la presa di posizione della Corte suprema dà ancora una volta ragione, in nome della libertà di espressione, a una minoranza di destra, ultraconservatrice ed evangelica che secondo diversi sondaggi ha una rappresentanza molto limitata nel paese. Proprio sui temi legati ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, le politiche sull’aborto, e quelle sulle ammissioni nelle università, democratici e repubblicani hanno pareri assolutamente lontani da quelli degli ultra-conservatori. C’è di più: infatti nelle elezioni di medio mandato del 2022, tutti i candidati con una piattaforma di destra, antiabortista e omofobica sostenuti da Trump hanno perso in modo disastroso. Per questo, sostengono diversi osservatori, questa ala estremista di destra della giurisprudenza americana sta imponendo pareri totalmente scollegati dalla maggioranza dell’opinione pubblica americana.

Ma la questione delle discriminazioni degli omosessuali non è l’unico attacco ai diritti civili e alle politiche di Biden. Sempre ieri con la stessa maggioranza di 6 a 3, la Corte Suprema ha rifiutato il piano di Biden per cancellare oltre 400 miliardi di dollari di debito di milioni di studenti: i giudici sostengono che la decisione non possa essere presa con un ordine esecutivo, ma debba passare dal Congresso, cosa che con buone probabilità la fermerebbe visto la maggioranza repubblicana alla Camera. Lo scorso agosto Biden aveva annunciato di voler condonare 10.000 dollari a persone che guadagnano meno di 125.000 dollari l’anno, e 20.000 alle famiglie meno abbienti: in tutto sono arrivate quasi 26 milioni di richieste e 16 milioni erano già state approvate. «Si tratta di una decisione inconcepibile. La battaglia non è finita», ha detto Biden preparando una serie di nuove misure per proteggere gli studenti. Oltre ad attaccare i diritti civili, negli ultimi due anni la Corte suprema ha bloccato diversi punti centrali dell’agenda di Biden, in temi come le misure per fermare i cambiamenti climatici, il blocco degli sfratti nel corso della pandemia e l’obbligo di vaccino per le grandi aziende.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA