Vallo della Lucania, con la pistola a scuola: il provveditore Acerra invia gli ispettori al Cenni

Con la pistola a scuola il provveditore Acerra manda gli ispettori a Vallo della Lucania

Il provveditore Ettore Acerra
Il provveditore Ettore Acerra
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 16 Ottobre 2023, 06:25 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 07:26
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Pistola a pallini contro la prof, arrivano gli ispettori. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra, vuole fare luce sul grave episodio che sarebbe accaduto venerdì scorso in una classe dell’Istituto Tecnico Commerciale Enrico Cenni di Vallo della Lucania. Uno studente di 15 anni iscritto ad una seconda classe della sezione geometri, mentre stava per accedere alla classe, nel corriodio dell’istituto, avrebbe estratto una pistola a pallini dallo zaino ed avrebbe fatto partire i colpi che avrebbero colpito una docente alle spalle. La professoressa fortunatamente non avrebbe riportato gravi ferite.

I pallini l’avrebbero presa di striscio. Una bravata che poteva avere conseguenze più serie. Sull’accaduto l’Ufficio scolastico regionale ha aperto ieri d’urgenza una indagine. «Disposto un immediato accertamento ispettivo»: anticipa al Mattino il direttore dell’Ufficio scolastico campano, Acerra, che ha inviato gli ispettori per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Un gesto, che, se accertato, appare inspiegabile e preoccupante. Il fatto ha destato scalpore tra i docenti e gli studenti dell’istituto di Vallo. La docente di sostegno, da due anni in servizio nella scuola, stava svolgendo regolarmente lezione quando si è vista sfiorare dai pallini della pistola del ragazzo 15enne. Adesso saranno gli ispettori dell’Ufficio scolastico a chiarire l’esatta dinamica dell’episodio in orario scolastico. 

Stando a quanto fatto sapere dall’Ufficio scolastico regionale, nel corso dell’attuale anno scolastico c’è solo un precedente di violenza o offesa a docente in Campania. Il 26 settembre scorso, in pieno orario di lezioni, con le aule piene di bimbi, una maestra è stata aggredita dai genitori di una alunna dell’infanzia in un plesso di Fuorigrotta, a Napoli. Nel corso dell’anno scorso altri 3 docenti campani sono stati oggetto di violenza in ambiente scolastico. Sull’episodio da accertare al Cenni di Vallo della Lucania, la comunità educante si interroga. 

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«Bisogna intervenire – interviene Claudio Naddeo, presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi - perché questi episodi, per quanto senza conseguenze per la docente, tradiscono atteggiamenti di mancanza di rispetto verso le istituzioni. Bisogna lavorare collaborando con le famiglie, adottando anche misure incisive. Purtroppo devo riscontrare che certe serie televisive o messaggi social spesso diventano foriere di messaggi che vanno oltre l’intento e le finalità di chi le hanno pensato, diventano modelli negativi. Il male non è la serie o il social, ma l’uso distorto che si fa. I ragazzi che non hanno strumenti critici per poter discernere ciò che è giusto da ciò che non è giusto, e questo può determinare comportamenti fuorvianti».

E si accende il dibattito. «Basta aggressioni a docenti», gridano con coro unanime le organizzazioni sindacali salernitane. «Il problema è purtroppo sempre connesso al mancato riconoscimento sociale della scuola come luogo fondamentale di crescita civile e di cittadinanza – dichiara Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - Su questo punto gioca un ruolo preponderante la famiglia, prima agenzia educativa da cui deve necessariamente partire il rispetto per l’Istituzione Scuola. La Uil scuola non può che esprimere piena solidarietà alla docente per il grave episodio subito nell’esercizio delle sue funzioni. Sono certa che l’istituto saprà prendere gli opportuni provvedimenti disciplinari nei confronti dell’alunno ma soprattutto si adopererà per garantire la sicurezza di chi lavora per la crescita didattica ed educativa dei nostri alunni».

Preoccupazione espressa anche da Vincenzo Pastore, segretario provinciale Cisl scuola Salerno, per il quale «la violenza nelle scuole è purtroppo sempre più diffusa. Bullismo, atti vandalici, scontri con gli insegnanti sono segno di un disagio sempre più crescente che va dalla scuola primaria fino a quella superiore».

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